4 giorni tra i ghiacciai della Regione della Jungfrau

4 giorni tra i ghiacciai della Regione della Jungfrau

4 giorni tra i ghiacciai della Regione della Jungfrau

4 giorni tra i ghiacciai della Regione della Jungfrau: un viaggio nel cuore dell’Oberland Bernese tra villaggi alpini, spettacolari sentieri escursionistici e maestosi ghiacciai.


La Regione della Jungfrau, nel cuore dell’Oberland Bernese, è una delle zone più straordinarie della Svizzera, famosa per la varietà dei suoi panorami.
I laghi fiabeschi di Thun e Brienz, gli impressionanti canyon e le vertiginose cascate del Lauterbrunnen, i pascoli a perdita d’occhio punteggiati da pittoreschi villaggi, la miriade di sentieri escursionistici e piste da sci da sogno, i moderni impianti di risalita e le stupefacenti ferrovie alpine sono alcuni dei fiori all’occhiello della Regione della Jungfrau.
Ma come suggerisce il nome, a farla da padrone sono i suoi sensazionali scenari alpini, tanto da meritare il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO grazie alla triade montuosa dell’Eiger, del Mönch e della Jungfrau (l’Orco, il Monaco e la Vergine).

Sono stata qui per la prima volta due anni fa, seguendo un itinerario tra i passi svizzeri che mi ha permesso di vedere alcuni di questi meravigliosi luoghi, e me ne sono innamorata. Quest’anno sono tornata, dedicandomi, però, alla scoperta delle sue celebri cime.

Quello che segue è, dunque, un itinerario di 4 giorni tra i ghiacciai della Regione della Jungfrau che vi porterà alla scoperta di alcuni dei suoi luoghi più emblematici.
Preparatevi a una vacanza attiva in cui la natura sarà la vera attrazione, a un continuo (ma piacevole) su e giù da funivie e improbabili treni e a camminate lungo sentieri accessibili a tutti tra le montagne più temute d’Europa.

 

Dove soggiornare per “vivere” al meglio i ghiacciai della Regione della Jungfrau

Per questo viaggio di 4 giorni tra i ghiacciai della Regione della Jungfrau ho scelto di soggiornare a Grindelwald, un ridente villaggio alpino, base classica per tutti gli alpinisti attratti dalla scalata dell’Eiger.
Grindelwald si trova in una pittoresca e verdeggiante conca valliva, punteggiata da centinaia di chalet e circondata da un imponente scenario montano tra cui spiccano l’Eiger e il Wetterhorn.
Grazie alla sua posizione è diventata la più grande stazione sciistica della Regione della Jungfrau oltre che punto di partenza privilegiato per ogni genere di escursione in estate.
L’efficientissimo sistema di funivie, treni e autobus consente di dimenticarsi l’auto per tutta la durata del soggiorno, rendendo facili e veloci gli spostamenti verso tutte le attrazioni della zona.
Grindelwald non ha un vero e proprio “centro”, ma offre tutti i servizi principali come ristoranti, negozi, parcheggi, supermercati e strutture ricettive.
Se, come noi, avete avete intenzione di esplorare le montagne circostanti vi suggerisco di soggiornare vicino a Grindelwald Terminal, la moderna stazione da cui partono quasi tutte le funivie, e Grund, da cui partono i treni.
Noi abbiamo scelto l’Eiger Lodge, un hotel ubicato a 50 metri da entrambe le stazioni. Si tratta di una struttura nata come ostello a cui è stato aggiunto un secondo corpo che offre delle spaziose e confortevoli camere private, arredate in stile alpino contemporaneo e dotate di bellissimi bagni (sempre privati).
L’accoglienza e lo stile sono informali, ma sicuramente adatti a questo genere di vacanza.

 

Giorno 1

 

Il viaggio verso Grindelwald

Dedichiamo la prima mattinata al viaggio in auto che ci condurrà a Grindelwad. Partendo dalla Valle Vigezzo per noi la strada per il confine è molto breve. Superato il passo del Sempione e Briga ci dirigiamo verso Goppenstein dove carichiamo la macchina a bordo di un particolare treno merci che passando per il Lötschbergtunnel attraversa le Alpi svizzere collegando il Canton Vallese a quello Bernese.
Questa è la strada più breve per arrivare a Grindelwald, ma anche la più costosa: il servizio di trasporto dell’auto costa, infatti, 27 CHF che si sommano ai 40 CHF della vignetta svizzera. Bisogna inoltre considerare i tempi di attesa del treno che possono allungare il tempo di percorrenza totale (gli orari li trovate qui).
A noi divertiva fare una strada nuova e provare questa esperienza, ma in alternativa è possibile prendere la strada che noi abbiamo fatto al ritorno.
Dopo poco incontriamo il famoso Lago Blausee, che purtroppo non abbiamo il tempo di visitare, proseguiamo fino al lago di Thun per arrivare, infine, a Grindelwald.

First e il Bechalpsee

Giusto il tempo di lasciare l’auto in hotel e di infilarci le scarpe da trekking e siamo pronti per la nostra prima avventura di questo viaggio nella regione della Jungfrau.
In autobus raggiungiamo la stazione di partenza della Firstbahn, la funivia che in 25 minuti ci porterà a First, punto di partenza di varie escursioni e altre divertenti attività di cui vi parlerò nel dettaglio in un prossimo articolo.

Durante la salita rimaniamo deliziati dalla verdissima valle punteggiata da pittoreschi chalet in legno che scorre sotto di noi mentre, giunti sulla cima, la vista sulla cintura di montagne ghiacciate che cinge la valle ci lascia senza fiato.
Identifichiamo quasi subito le cime dell’Eiger e della Jungfrau che non vediamo l’ora di vedere più da vicino, ma per questo dovremo aspettare domani: obiettivo del pomeriggio è infatti il lago Bachalp, situato a 2265 metri di altitudine.
Usciti dalla stazione troviamo le indicazioni per raggiungerlo e ci mettiamo in marcia.

La strada inizia con una breve e decisa salita per poi spianare. Si cammina su un’ampia e agevole strada sterrata che si snoda tra pascoli verdissimi per circa 3 km. regalandoci una vista spettacolare sulle montagne circostanti.
In circa un’ora arriviamo in prossimità del lago dove si apre un’altro spettacolare scorcio squisitamente svizzero, con le mucche che pascolano attorno alle acque blu del lago e le imponenti cime del Wetterhorn, dello Schreckhorn e del Finsteraarhorn a chiudere la vista.

 

Staremmo qui per ore, ma non vogliamo rischiare di perdere l’ultima corsa della funivia.
Giunti in prossimità della stazione dedichiamo l’ultima mezz’ora disponibile alla passeggiata sulla First Cliff Walk by Tissot, la spettacolare passerella ancorata alla parete di roccia che conduce a un punto panoramico sospeso nel vuoto da cui si gode una magnifica vista sulla valle sottostante.

 

Giorno 2

 

La Jungfraujoch, sul “tetto d’Europa”

La sveglia suona presto perché vogliamo essere tra i primi ad arrivare in uno dei luoghi più spettacolari della Regione della Jungfrau: la Jungfraujoch Top of Europe, la stazione ferroviaria più alta d’Europa, situata a 3454 metri d’altitudine, nel cuore del patrimonio dell’UNESCO “Alpi Svizzere Jungfrau-Aletsch ”.
Alle 8.15, dalla stazione Grindelwald Terminal, saliamo a bordo delle moderne gondole della funivia Eiger Express che ci lasciano ad Eigergletscher, la stazione ai piedi dell’Eiger. Qui prendiamo il treno a cremagliera della Jungfraubahn che, in 30 minuti, passando in un tunnel di 7 km scavato nella montagna, ci lascia sulla cima.

Ci troviamo sul plateau che si stende tra il ghiacciaio del Mönch e della Jungfrau, un luogo che mai avrei pensato di poter vedere con i miei occhi e soprattutto senza dover faticare!
Il verde dei prati di Grindelwald è ormai lontano e intorno a noi vediamo solo neve e ghiaccio. Il termometro indica una temperatura di -2°, ma il sole risplende nel cielo terso obbligandoci a mettere gli occhiali per non rimanerne abbagliati.
Pieni di eccitazione prendiamo l’ascensore superveloce che ci porta sulla Sphinx Observation Terrace, un osservatorio panoramico aggrappato a uno sperone di roccia a 117 metri sopra il livello dello Jungfraujoch, a 3571 m di altitudine. Sembra davvero di stare sul tetto del mondo e trovarsi lassù, così vicini alle cime dell’Eiger, del Mönch e della Jungfrau, con il grande ghiacciaio dell’Aletsch che si allunga ai nostri piedi è un’emozione unica.

 

Dopo le foto di rito decidiamo di mettere i piedi nella neve facendo una passeggiata sul ghiacciaio per raggiungere il Mönchsjoch Hut, il rifugio più alto della Svizzera. La camminata è semplice anche se l’altitudine rande ogni passo un po’ più faticoso del normale. La traccia viene battuta dagli spazzaneve ed è importante non abbandonarla perché intorno ci sono numerosi crepacci che possono essere pericolosi. In circa un’ora raggiungiamo il rifugio che però non ha ancora aperto il servizio di ristorazione. Rinunciamo, quindi, all’idea di una buona cioccolata calda con vista e torniamo verso la Sphinx. Camminiamo con calma, fermandoci in continuazione per ammirare il meraviglioso scenario naturale che ci circonda.
Prima di pranzo esploriamo la stazione dello Jungfraujoch che ospita diverse attrazioni. La più particolare è l’Ice Palace, una struttura costituita da una serie di grotte e tunnel fatte interamente di ghiaccio che ospitano sculture di ghiaccio realizzate da vari artisti. Interessante anche la Alpine Sensation, un percorso che illustra la storia dello Jungfraubahn di come è stata costruita.
La stazione ospita anche tre ristoranti: l’affollatissimo Aletsch Self-service, il ristorante indiamo Bollywood e il ristorante Crystal dove ci fermiamo. La sala è un po’ datata, ma piacevole; offre un buon menù a buffet e regala una vista impareggiabile sui ghiacciai!

 

Passeggiata lungo la Jungfrau Eiger Walk

Dopo pranzo riprendiamo il treno che ci riporta alla stazione di Eigergletscher da cui partono diversi sentieri di trekking.
Oggi scegliamo il più semplice, la Jungfrau Eiger Walk, una passeggiata che conduce fino alla stazione di Kleine Scheidegg. Si cammina sempre in discesa circondati dallo spettacolare paesaggio alpino, lungo una sterrata di circa 2,5 km. che si snoda tra i prati e i pascoli che ricoprono i rilievi ai piedi dell’Eiger e del Mönch, sempre ben evidenti di fronte a noi.

Poco prima di Kleine Scheidegg si passa dal Fallbodensee, un lago artificiale di un blu intenso creato e utilizzato come riserva d’acqua per l’innevamento delle piste da sci circostanti. Il “Chilchli”, il piccolo edificio simile a una chiesetta posto sulle rive del lago, ospita una mostra sulla storia della traversata della parete nord dell’Eiger.
Giunti a Kleine Scheidegg riprendiamo il treno super panoramico che ci riporta a Grindelwald dove torniamo stanchi, ma con gli occhi pieni di meraviglia.

 

Giorno 3

 

Männlichen e il Panorama Trail

La sveglia suona presto anche oggi perché ci aspetta una giornata di camminate.
Dedichiamo la mattina al Panorama Trail, una passeggiata che ho inserito all’ultimo minuto in questo itinerario e che si è rivelata essere la mia preferita.
Da Grindelwald Terminal prendiamo la funivia che ci porta fino alla stazione di Männlichen (2343 m.) da cui si ha una vista che da sola vale l’intero il viaggio. Uscendo dalla stazione ci si ritrova subito al cospetto della superba triade e per un attimo il respiro mi si ferma.
I prati verdissimi, il suono dei campanacci delle mucche che brucano l’erba e i tre ghiacciai sullo sfondo creano un insieme così bello e perfetto da sembrare quasi surreale.
Grazie ai numerosi cartelli individuiamo subito il Panorama Trail e ci mettiamo in marcia.
Il sentiero conduce a Kleine Scheidegg, costeggiando per 4,5 km il versante orientale dello Tschuggen. La strada è ampia, semplicissima e in leggera discesa. Non si fa alcuna fatica, le gambe sembrano andare avanti da sole, irrimediabilmente attratte dagli spettacolari panorami che si aprono lungo il percorso.
Dopo circa 1 ora e 45 minuti incontriamo uno rifugio dalle pareti rosa con una terrazza super panoramica che ci invoglia a fermarci per pranzo.
Ordiamo due piatti a base di rösti e würstel che ci gustiamo con calma per poi riprendere la strada che in 5 minuti ci riporta a Kleine Scheidegg.

 

Ai piedi della Nordwand lungo l’Eiger Trail

Giunti alla stazione di Kleine Scheidegg riprendiamo il treno che ci porta nuovamente in alto, alla stazione di Eigergletscher.
Siamo proprio dove eravamo ieri pomeriggio, ma questa volta affronteremo un percorso più lungo e impegnativo: l’Eiger Trail.
Si tratta di un semplice sentiero che si sviluppa in discesa per circa 6km ai piedi dell’Eiger fino ad arrivare alla stazione di Alpligen.
La camminata inizia ai piedi della parete ovest e conduce, in circa 20 minuti, al cospetto della famosa Nordwand, la parete nord dell’Eiger, la “montagna assassina” che da sempre attira i più grandi scalatori del mondo.
I cartelli indicano la deviazione per la Via Ferrata Eiger-Rotstock, mentre un’infografica descrive il tracciato della celebre Via Heckmair, la strada originale aperta dalla cordata di tedeschi che per primi raggiunsero la vetta dell’Eiger dalla parete nord.
Aguzziamo la vista alla ricerca di qualche intrepido scalatore in ascensione, ma l’Eiger viene tipicamente scalato in inverno e, infatti, non vediamo nessuno.
Osservarla così da vicino mette in soggezione: 1800 m. di ruvida roccia che sembra tagliata col coltello tanto è verticale e che non viene mai sfiorata dal sole.
La strada prosegue attraversando meravigliosi paesaggi: sul versante opposto della vallata distinguiamo chiaramente Männlichen, mentre di fronte a noi il Wetterhorn e il Grosse Scheidegg svettano sopra Grindelwald.
L’ultimo tratto scende ripido fino alla stazione di Alpligen dove, con le gambe stanche, ci fermiamo per fare merenda prima di riprendere il treno che ci riporterà a Grindelwald.

 

Giorno 4

 

Tra le gole dei ghiacciai di Grindelwald

In questi quattro giorni nella Regione della Jungfrau abbiamo già visto tanti ghiacciai, ma non possiamo lasciare Grindelwald senza prima aver visto l’eredità naturale che i suoi ghiacciai hanno lasciato!
Fino a un tempo non troppo lontano, infatti, dai fianchi dello Schreckhorn scendevano delle imponenti lingue di ghiaccio che arrivavano fin quasi a lambire la zona abitata. I due ghiacciai di Grindelwald, detti inferiore e superiore, raggiunsero la loro massima estensione verso la metà dell’800 per poi ritirarsi lentamente, fino a ridursi drammaticamente a partire dagli anni ’90 in poi.
Ed è proprio a causa dell’impressionante ritiro dei ghiacci che emerse una profonda spaccatura nella parete di roccia alle spalle dell’abitato, da cui sgorga la Lütschine, il fiume che attraversa la valle di Grindelwald.
L’impressionante gola creatasi è visitabile sin dagli inizi del secolo scorso e oggi, grazie a un sistema di passerelle, è possibile camminare per un chilometro nel ventre della montagna, stretti da pareti di roccia alte 300 metri.
Una visita emozionante che permette anche di provare qualche scarica di adrenalina grazie a due “terrificanti” attrazioni: la Canyon Swing – una sorta di bungee jumping tra le gole – e la Spider web, la rete sospesa sul fiume che mi ha messa a dura facendomi sfidare le mie vertigini!

 

Il ritorno attraverso il Lauterbrunnental e il Grimsel Pass

Verso l’ora di pranzo lasciamo Grindelwald per tornare in Italia.
Per il ritorno, scegliamo di fare una strada un po’ più lunga che ci permetta, però, di rivedere a distanza di due anni alcuni posti meravigliosi che ho molto amato durante il nostro precedente viaggio.
La prima tappa è Lauterbrunnen, il delizioso villaggio nell’omonima valle, famoso per la spettacolare Staubbach Fall, un salto d’acqua alto ben 300 m. che sembra gettarsi nel mezzo dell’abitato. La deviazione è breve e se non ci siete mai stati vi consiglio assolutamente di passarci.
Prendiamo poi la strada verso Interlacken, ma questa volta costeggiamo le strepitose acque del lago di Brienz, passando per Iseltwald, uno splendido paesino affacciato sul lago.
Proseguendo sulla strada incontriamo le gole dell’Aare, dove però non ci fermiamo, e il passo del Grimsel dove ci fermiamo per una breve sosta e per fare qualche foto ai laghi e alle dighe che caratterizzano il passo.
Volgendo lo sguardo verso il passo della Furka, ridiscendiamo l’impressionante strada a tornanti che scende fino alla valle del Rodano e attraversando i suoi suggestivi villaggi Walser ci ritroviamo in breve tempo al Passo del Sempione e, quindi, nuovamente a casa.


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2 Comments
  • Didier Manuel
    Inserito il 17:10h, 15 Agosto Rispondi

    Ciao!!! Bellissimo! Mi piacerebbe portarci due miei amici americani…cosa ne pensi di metà settembre? Troppo rischioso io meteo? Grazieeeee

    • Federica
      Inserito il 17:47h, 15 Agosto Rispondi

      Ciao! È davvero una regione meravigliosa, con montagne che tolgono il fiato. Per quanto riguarda il tempo purtroppo è sempre un’incognita, ma secondo me metà settembre è ancora un buon periodo per poter fare delle belle escursioni senza per forza avere l’attrezzatura invernale. E chissà che colori meravigliosi!

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