10 idee weekend nel sud Italia

Panorama su Civita

10 idee weekend nel sud Italia

Dieci idee per trascorrere dei weekend nel sud Italia. Dieci destinazioni perfette per #ritornareaviaggiareinitalia!


Il nostro itinerario per #ritornareaviaggiareinitalia si conclude oggi con il sud dello stivale e le sue splendide isole.
Blogger e Instagrammer hanno contribuito a creare una lunga lista di idee per i weekend che verranno e anche questa volta gli spunti sono tanti e molto interessanti.
Siamo riusciti a coprire tutte le regioni: si inizia con la Campania, si attraversa la Basilicata per passare in Puglia, si scende fino alla Calabria e da lì si naviga fino alla Sicilia e alla Sardegna. È un vero e proprio viaggio nella nostra bellissima Italia che speriamo di poter tornare a vivere presto!

PS: Ringrazio di cuore tutti i blogger e instagrammer che hanno aderito all’iniziativa portando qui le proprie parole e immagini ma sopratutto la grande voglia di ricominciare e guardare avanti!
PPS: NESSUNA QUARANTENA È STATA VIOLATA PER SCRIVERE QUESTO POST! 🙂

 

Weekend tra Gaeta e Sperlonga

Selene
Viaggi che mangi

A metà strada tra Roma e Napoli si trova Gaeta, località conosciuta e temuta dai membri dell’Esercito. Sì perché a Gaeta, fino a non troppi anni fa, si trovava il carcere militare!
Oltre a questo, però, c’è di più! Gaeta, infatti, è una vera e propria perla in cui trascorrere una giornata, un fine settimana o anche qualche giorno in più. Le cose da vedere e da fare in zona, infatti, sono davvero tante.
Se avete scelto di #ritornareaviaggiareinitalia trascorrendo un weekend tra Gaeta e dintorni, vi consiglio di iniziare esplorando la città.
Il mio suggerimento è quello di cominciare salendo al Santuario dell S.S. Trinità. Questo luogo, secondo la leggenda, è legato alla morte di Cristo. La Montagna Spaccata, il luogo dove sorge la Chiesa, infatti, pare sia collegata ai terremoti che si verificarono quando Gesù spirò. All’interno del Santuario troverete dei veri e propri itinerari da seguire: potrete scendere nella caratteristica Grotta del Turco, seguire la via crucis per raggiungere un piccolo faro affacciato sul mare, o scegliere di incamminarvi su un percorso all’interno del Parco Naturale di Monte Orlando.
Prima di andar via ricordatevi di affacciarvi al Belvedere che dà sulla Spiaggia di Serapo: il panorama è meraviglioso.
A questo punto recatevi a Gaeta Medievale, la parte più antica della città. Qui, tra vicoli, scalinate, chiesette e portali sembra di tornare indietro nel tempo. Quella che viene chiamata “Gaeta Vecchia” dagli abitanti del posto sorge proprio sotto il famoso Castello Angioino – Aragonese, quello che un tempo ospitava il carcere.
Prima di lasciare questa parte della città, salite al Tempio di San Francesco, una delle chiese più scenografiche di Gaeta.
A questo punto sarà pomeriggio inoltrato: fate una passeggiata in Via Indipendenza, una strada pedonale su cui si affacciano una serie di vicoli pittoreschi.
Camminando, camminando raggiungerete il famoso Mercato del Pesce: se arriverete in tempo, potrete assistere ai pescatori che rientrano dalla giornata in mare con il loro carico di pesce fresco!
Il primo giorno è terminato e non vi rimane che scegliere come organizzare il resto del weekend. Il mio consiglio è quello di recarsi nella vicina Sperlonga, un borgo magnifico, dai vicoli bianchi arroccati sul mare. Sperlonga è uno di quei luoghi che sembrano usciti da una cartolina, dove il tempo si è fermato e la vita scorre lenta.
E se siete amanti dell’archeologia non perdete l’occasione di visitare anche la Grotta di Tiberio, i resti di quella che fu la villa al mare dell’Imperatore romano.

 

 

Weekend tra le meraviglie di Napoli

Emanuela
This must be the trip

Per descrivere Napoli non bastano poche parole e lo stesso vale anche sul perchè visitarla. Napoli non è semplicemente miseria e nobiltà, il suo golfo o la sua cucina che sicuramente sono già ottimi motivi per passarci anche solo per un weekend.
Napoli è la magia di un centro storico che mostra le tracce dell’antica città greca con i decumani e i suoi vicoli che pullulano di gente a qualsiasi ora. Vicoli dove, come cantava Pino Daniele, non ci si sente mai soli ed è vero.
Napoli è la meta perfetta per #ritornareaviaggiareinitalia perché la sua energia e la vitalità non ti lasciano mai solo, anzi ti catturano. Una vitalità che si può vedere nelle persone, gioviali, dall’ironia unica. Oppure nella passione calcistica. Si può essere o meno amanti del calcio, ma il rapporto che la città ha con questo sport ha pochi eguali nel mondo. Per un assaggio basta fare un salto nei pressi di Piazzetta Nilo dove, a fianco della statua soprannominata “Corpo di Napoli”, c’è anche una teca dedicata a Maradona.
I vicoli di Napoli sono palazzi antichi, chiese mai aperte ma anche meraviglie che si scoprono per caso, semplicemente varcando un portone. Oppure esempi di gotico come il Duomo e la Chiesa di Santa Chiara. Infilatevi nei cortili di antichi palazzi nobiliari che magari nascondono giardini pensili unici come quello di Palazzo Venezia.
Napoli è fatta però anche di scorci che rimangono nel cuore. Come la vista di Castel Sant’Elmo e della collina del Vomero che si può ammirare semplicemente camminando lungo via Benedetto Croce, oppure il Vesuvio e il golfo che si possono fissare per ore da Castel dell’Ovo. O ancora, la bellezza della città e del vicino golfo di Pozzuoli che si può ammirare dal Parco Virgiliano a Posillipo.
Che abbiate a disposizione un solo giorno, un weekend oppure una settimana a Napoli non correrete mai il rischio di annoiarvi. Se le stradine del centro racchiudono tanta della sua magia e della sua storia, non perdete i suoi capolavori contemporanei. Le stazioni della metropolitana dell’arte sono una più bella dell’altra. Se quella di Toledo, dove vi sembrerà di immergervi in una piscina, è probabilmente la più scenografica, le fermate di Università e di Materdei non sono da meno.
Ed infine accompagnate queste passeggiate con una pizza a portafoglio, da mangiare camminando. Se poi volete assaporare la vera pizza napoletana, fermatevi in una delle pizzerie di Via dei Tribunali: Sorbillo, La figlia del Presidente o Di Matteo le migliori. Prevedete una pausa in una trattoria, come Tandem, per gustare sua maestà il ragù o un piatto di ziti alla genovese. Infine, non mancate di assaggiare babà e sfogliatelle, magari accompagnate da un bel caffè. Il minimo sindacale per entrare in sintonia con la città.

 

Un weekend alla scoperta della Basilicata

Claudia
Domani andiamo a…

Per fortuna viviamo nel Bel Paese così per #ritornareaviaggiareinitalia abbiamo infinite opportunità, perché anche le regioni più piccole regalano la possibilità di essere scoperte in infinite declinazioni a seconda delle preferenze di ciascuno.
La Basilicata è tra le regioni più piccole per estensione geografia, ma a dispetto di ciò ha molto da offrire. Dunque, cosa può spingerci a scegliere la Basilicata come meta?
Sicuramente le spiagge. La costa ionica e quella tirrenica sono molto differenti morfologicamente in questo modo gli amanti delle spiagge ampie e sabbiose possono optare per la prima mentre chi predilige gli scogli a picco e le piccole insenature sceglierà la seconda.
E poi Matera. La Basilicata non è solo Matera ma la capitale europea della cultura 2019 vale il viaggio anche per chi arriva da lontano. Le si può dedicare un intero fine settimana, magari dormendo nelle strutture ricettive ricavate nei Sassi. Se si trascorre lì una sola giornata il consiglio è di non lasciarla prima dell’imbrunire.
Maratea si trova invece sulla costa tirrenica e affaccia sul golfo di Policastro. Il Borgo o Maratea Centro  si trova tra il mare e il monte San Biagio, immersa nel verde con affacci e scorci su tutto il golfo, un luogo rilassante e dotato di una naturale eleganza.
Il Redentore, simbolo di Maratea, è la maestosa statua del Cristo redentore che con le braccia aperte e le spalle al mare accoglie i visitatori e gli abitanti. Per chi ama le escursioni e le passeggiate dal centro di Maratea parte un sentiero che conduce fin sul monte; per gli altri è possibile raggiungerlo in auto o con i mezzi pubblici percorrendo una tortuosa e scenografica strada sopraelevata.
Per chi predilige la montagna e l’avventura ci sono le montagne della Basilicata, le Dolomiti lucane. Per i più intraprendenti non può mancare l’appuntamento con Il volo dell’angelo: attraverso un cavo sospeso nel vuoto si vola da Castelmezzano a Pietrapertosa e viceversa.
Ci sono poi il Parco Nazionale del Pollino e il Parco della Murgia Materanaottime idee per chi ama vivere a stretto contatto con la natura e predilige le escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta.
Da non dimenticare il sito archeologico di Metaponto, i suggestivi borghi nell’entroterra e i paesaggi sempre diversi e spettacolari come il lago della diga di Monte Cotugno. Insomma, per #ritornareaviaggiareinitalia la Basilicata ci offre buoni spunti.
Nel frattempo, per ingannare la quarantena e prepararsi alle meraviglie lucane si possono guardare un paio di filmBasilicata coast to coast, Un paese quasi perfetto e di recente guardando Moschettieri del Re – la  penultima missione, ho subito capito che molte scene sono state girate proprio in Basilicata!

 

 

Puglia: un weekend insolito nella Terra delle Gravine

Maria
Around me blog

Per chi volesse fare un weekend in Puglia all’insegna del relax tra natura e cibo genuino consiglio un itinerario insolito e poco conosciuto nella Terra delle Gravine.
La Terra delle Gravine è una fascia di territorio che si estende da Taranto verso la Basilicata. Pensate che Ginosa, l’ultimo comune della provincia di Taranto, dista solo 20 chilometri da Matera. È un percorso itinerante per cui, se scegliete di fare un weekend insolito nella Terra delle Gravine, vi consiglio di considerare almeno due notti per avere la possibilità di vedere il più possibile in posti diversi.
Scegliete una masseria di Crispiano per soggiornare e vi ricorderete per sempre questo weekend. Sabato mattina il tour delle 100 Masserie immerse nel Parco delle Gravine completerà l’esperienza che vi rimarrà nel cuore.
Il sabato pomeriggio approfittate per fare una scappatina a Taranto. La prima cosa che dovete fare è un divertente giro con l’apecalessino che vi porterà nei punti più interessanti del centro storico di Taranto. La sera non perdetevi Taranto by night, una passeggiata sul lungomare, il Castello, il ponte girevole sul canale navigabile e una cena romantica in un locale sul mare.
La domenica passatela a Massafra. Il mio consiglio è di visitare la chiesa della Madonna della Scala, il santuario che si trova all’interno della gravina chiamata Valle delle Rose. Se amate fare trekking leggero una guida vi condurrà lungo un sentiero che porta alla Grotta del Ciclope e alla famosa farmacia del Mago Greguro attraversando gli insediamenti rupestri – le case grotta – risalenti al medioevo. In alternativa si possono visitare le chiese rupestri e il villaggio di Santa Marina in città.
Se venite d’estate e la domenica mattina la volete passare al mare, vi consiglio di spostarvi più a ovest verso la Basilicata. Dalla statale 106 si arriva a Castellaneta Marina, bandiera blu, una località dalla spiaggia di sabbia fine, adatta anche ai bambini. Lungo il litorale ci sono molti lidi attrezzati dove affittare ombrellone e sdraio. Inoltre, la maggior parte ha anche il ristorante che si affaccia direttamente fronte mare.
Per #ritornareaviaggiareinitalia venite nella Terra delle Gravine, sarà un weekend all’insegna dell’ospitalità. Buona permanenza.

 

 

logo Ti chiamo quando torno Weekend a Gallipoli per scoprirne il volto meno noto

Federica
Ti chiamo quando torno

Quando si parla di Gallipoli il pensiero corre al mare, alla musica, alla caciara dei ragazzi che fanno festa in spiaggia e in effetti è proprio così! Ma Gallipoli è molto di più a patto di volerla conoscere.
La movida si concentra infatti nella parte nuova di Gallipoli, quella vicina alle sue spiagge meravigliose.
Io invece voglio portarvi nel centro storico, la cosiddetta Gallipoli vecchia o “Padella”, il cui volto cambia a seconda del momento della giornata.
Al mattino è luminosa e silenziosa, il momento migliore per scoprirne le sue bellezze. Il pomeriggio inizia a popolarsi di gente che passeggia a caccia di qualche souvenir. La sera il sole si tuffa nel mare e le luci calde dei lampioni si accendono; è il momento degli aperitivi e delle cene vista mare, quando la gente si accalca per le strade mentre nei vicoli interni si sentono solo le voci degli anziani che chiacchierano e giocano a carte fuori dai portoni.
La visita di Gallipoli vecchia comincia dall’imponente castello Angioino Aragonese, che risale all’epoca bizantina. All’interno delle sue mura si sviluppa la cittadina che racchiude un grande patrimonio barocco.
Pensate che Gallipoli conta più di venti chiese, la più importante delle quali è indubbiamente la barocca Cattedrale di Sant’Agata. Non meno belli sono i suoi palazzi, alcuni di origine nobiliare, come Palazzo Balsamo o Palazzo Pirelli, a cui si affiancano le popolari case a corte che danno sulle corti comuni.
Da non perdere anche un tour dei frantoi ipogei che si nascondono sottoterra. Non pensate però al profumato olio pugliese perché qui le olive venivano usate per produrre l’olio “lampante” che serviva ad illuminare città come Parigi, Londra e altre città europee. Una produzione molto particolare che ha decretato la fortuna di Gallipoli fino all’avvento dell’energia elettrica.
E ora veniamo alla Gallipoli più godereccia. Iniziate la giornata con un delizioso pasticciotto ripieno di crema da Paolo, sulla via Roma dove potrete anche fermarvi per fare un po’ di shopping. Per pranzo prendete un rustico o una puccia salentina a portar via e gustateveli in riva al mare nella spiaggia della Puritate, accanto al porticciolo di San Giorgio.
Per l’aperitivo scegliete uno dei locali lungo le mura per godervi il tramonto oppure deliziatevi con del pesce crudo alle bancarelle del mercato del pesce ai piedi del Castello. Moltissimi anche i ristoranti dove cenare ma attenzione a non incappare nelle classiche trappole per turisti. Per non rischiare vi consiglio il ristorante la Puritate: i loro gamberi al sale si pagano molto salati ma sono indimenticabili!
Per il secondo giorno un salto in spiaggia è d’obbligo ma se invece preferite scoprire qualche altro paese vi consiglio le vicine Nardò o Galatina, dove tra l’altro rivendicano l’invenzione del Pasticciotto!

 

Un weekend a Civita, il borgo arbëresh della Calabria

Pilar e Christian
Amici di valigia

Incastonato tra le alte cime del Parco Nazionale del Pollino e le maestose pareti a strapiombo delle Gole del Raganello, sorge il paesino di Civita. Ci troviamo in Calabria e precisamente in provincia di Cosenza, poco lontano dal confine con la Basilicata.
Considerato uno dei Borghi più belli d’Italia e insignito del riconoscimento della Bandiera arancione del Touring Club, Civita è oggi abitato da uno dei gruppi arbëresh più importanti dell’Italia meridionale. Fu, infatti, fondato nel 1471 grazie a una comunità albanese in fuga dalla propria terra a causa delle incursioni dei Turchi.
Il suo centro storico è silenzioso e ordinato. Si divide in due rioni ben distinti: Magazzeno e Sant’Antonio, il più antico. Percorrendo i suoi stretti vicoli, si è immersi in un’atmosfera di altri tempi e sospesa. L’elemento predominante è la nuda pietra, il cui freddo colore è interrotto e ravvivato dalle tinte sgargianti dei fiori, che abbelliscono le case del paese.
Civita è famosa per le Case Kodra e il Ponte del Diavolo. Le case Kodra prendono il nome da Ibrahim Kodra – un pittore albanese di fama internazionale – in quanto la loro forma antropomorfa richiama la sua tecnica pittorica. La loro facciata ricorda molto un volto umano: la porta di ingresso, la canna fumaria e le due finestre laterali sono simili, rispettivamente, a una bocca, a un naso e a degli occhi.
Il Ponte del Diavolo, invece, sovrasta le acque impetuose del Torrente Raganello ed è raggiungibile dal Sentiero del Diavolo, che si imbocca nella parte alta del paese, in corrispondenza del Belvedere del Diavolo. Fu costruito per creare un punto di collegamento tra lo Ionio e la catena montuosa del Pollino.
La leggenda narra che fu eretto in una sola notte grazie all’intervento del Demonio, che chiese in cambio l’anima della prima persona che lo avesse attraversato. Ma per evitare la morte di un uomo, venne inviata una pecora. Il Diavolo, irritato per il tradimento, cercò invano di distruggere il ponte, precipitando penosamente nel torrente e lasciando dietro di sé una nuvola di fumo grigio.
Civita è un borgo unico e affascinante, che vi saprà sorprendere appena potrete #ritornareaviaggiareinitalia!

 

 

Gerace, il borgo delle meraviglie nel profondo della Calabria

Federica
Federicadinardo

Sperduto nel cuore di una Calabria brulla e arida si trova il piccolo borgo medievale  di Gerace, nella zona della Locride, un comune di 2.600 abitanti che ha conservato intatto il suo fascino antico e rurale, unito ad una bellezza discreta, mai sbandierata. Una bellezza segreta, semplice e pulita, che si svela pian piano solo agli occhi di chi la raggiunge.
Qui storia, arte e natura si fondono insieme in un equilibrio perfetto.
Gerace ha un’anima normanna e bizantina, evidente se si passeggia per le strette vie, incontrando sul proprio percorso le 100 chiese che caratterizzano l’insediamento. Ognuna di esse è un gioiello ben custodito.
La città è abbellita poi da sontuosi palazzi signorili, con i loro portali in pietra lavorata da scalpellini locali. Fra i più importanti Palazzo Grimaldi-Serra.
D’obbligo includere nella propria visita una sosta alla piazza principale, Piazza del Tocco, fermandosi nell’omonimo bar per degustare un aperitivo locale, godendosi l’ospitalità e il cibo calabrese in una cornice da cartolina italiana.
È solo quando si arriva di fronte al castello, però, che il fascino di questo luogo si mostra completamente, stagliandosi imponente.
Da qui partite per un’escursione al centro storico, che sorprende sempre il visitatore per l’inaspettata bellezza degli scorci, in luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, avventurandosi tra i vicoli nascosti.
E se avete voglia di godervi la natura non mancano i punti panoramici. Dall’area antistante le mura del castello, chiamata Baglio, si può ammirare una splendida vista sulla valle di Antonimina… ancora meglio se all’orario del tramonto, quando una luce dorata fa risplendere il paesaggio.
Se capitate in questa zona della Calabria nel mese di luglio vi consiglio di assistere al Borgo Incantato, un suggestivo festival di arte di strada che anima le vie di Gerace, rendendola unica e magica con giochi di luci e banchetti che vendono specialità tipiche.

 

 

Weekend a Palermo e dintorni

Elisa e Simone
Italy you don’t expect

Quando Federica ci ha chiesto di consigliare una meta da weekend per #ritornareaviaggiareinitalia non abbiamo avuto dubbi: Palermo e dintorni sono stati la prima scelta! Posti incantevoli, persone stupende e cibo paradisiaco sono solo alcuni dei motivi per cui amiamo così tanto questa destinazione.
Sono diverse le attività e le cose da non perdere per un weekend nel capoluogo siciliano. In primis si trova la visita al Percorso Arabo-Normanno, Patrimonio Unesco. Seguendo le tappe di questo itinerario potrai ammirare dei capolavori architettonici risalenti al XII secolo tra cui Il Palazzo dei Normanni, la Cappella Palatina, il Duomo, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, S. Maria dell’Ammiraglio e la Chiesa di San Cataldo.
Visitare Palermo significa anche assaggiare le sue prelibatezze gastronomiche! Molte sono le ricette e le preparazioni antichissime tramandate fino ai giorni nostri, alcune delle quali sono ormai diventate simbolo della cucina italiana.
Per i dolci ci siamo deliziati con i celebri cannoli, la cassata e la deliziosa brioche con il gelato mentre per il salato, oltre a pane panelle e crocchè, abbiamo fatto letteralmente indigestione di arancine! Un indirizzo da non perdere è la pasticceria del Monastero di Santa Caterina, dove davanti ai tuoi occhi verranno preparati cannoli espressi oltre a trovare una vasta scelta di dolci preparati con le antiche ricette tramandate dalle monache del Monastero.
Palermo, oltre a possedere tali meraviglie, è una città che vive ad ogni ora del giorno, dalle prime luci della mattina a notte fonda. Siamo rimasti estasiati dai colori e profumi del mercato di Ballarò, con  in sottofondo il vociare tipico dei commercianti che abilmente catturano l’attenzione verso i loro prodotti. Oltre a vedere e curiosare, al mercato si possono gustare anche diverse prelibatezze locali tra cui polpo fresco, macedonie di frutta e succo di arance appena spremute. Di notte Ballarò diventa anche il centro della movida palermitana, dove i banchi del mercato lasciano lo spazio a bar e locali affollati di giovani.
Tra i dintorni di Palermo, in ottica di continuare il percorso arabo-normanno, abbiamo deciso di visitare Monreale e Cefalù con le loro magnifiche cattedrali. Cefalù, oltre ad essere una località turistica ben curata, possiede un suggestivo affaccio sul mare, perfetto per rilassarsi e godersi le belle giornate di sole. Per raggiungere le due mete, abbiamo utilizzato il servizio ferroviario e i bus  extraurbani.
Speriamo di avervi incuriositi e soprattutto di avervi invogliato a prenotare un volo per Palermo (appena si potrà fare)!

 

A San Vito lo Capo tra i profumi del cous cous

Sarah
Click qui e lì

Per tradizione io e mio marito ci regaliamo per i nostri rispettivi compleanni un weekend in una meta segreta. Solitamente è un weekend o poco più, da soli, senza bambini. Ma quanto sarà bello #ritornareaviaggiareinitalia quando tutto questo sarà finito?!
Io vi suggerisco un weekend a San Vito Lo Capo in Sicilia, durante il famoso Festival del Cous Cous. Solitamente questa festa ha luogo ogni anno verso la fine di settembre.
Il Cous Cous Fest è una gara gastronomica internazionale. Il festival nasce dalla voglia di mettere attorno al cous cous, semplice piatto della cucina mediterranea, la passione per il cibo, lo scambio culturale e la voglia di fare festa. Il Festival dura circa dieci giorni ed è scandito da degustazioni, musica, spettacoli, cooking show e incontri culturali.
San Vito lo Capo è un villaggio affacciato su uno splendido mare dai colori caraibici nella provincia di Trapani, con un fascino molto simile a quei lontani villaggi marocchini. Case bianche e basse, punteggiate di gelsomini e bouganville, un’atmosfera mediterranea che promette subito tanto relax.
Durante il giorno ci si può godere qualche oretta in spiaggia, una nuotata nello splendido mare e una passeggiata nell’imperdibile Riserva dello Zingaro, una delle più ammirate perle naturalistiche siciliane.
Qui si può vivere il mare come era secoli fa; mancano quasi del tutto le opere dell’uomo, a parte alcuni caseggiati rurali. Non c’è una strada litoranea, non ci sono auto, non c’è rumore se non quello del vento e delle onde. Percorrendo il sentiero costiero, un percorso di ben sette chilometri, da Scopello a San Vito Lo Capo, si è immersi in una continua scoperta di meraviglie di eccezionale varietà, con l’occhio che vaga tra le tantissime calette azzurre di puro incanto, dove i delicati cromatismi dei levigati ciottoli bianchi si alternano all’asprezza della roccia. Gli itinerari sono tanti e tutti ricchissimi di sorprese.
Poi al rientro, verso sera, ci si può concedere un rilassante aperitivo a bordo mare, una cena a base di cous cous in una delle bancarelle oppure in uno dei bei ristoranti tipici di San Vito. Io vi consiglio il ristorante “Profumi di Cous Cous”, dove ci siamo sempre trovati bene. Si può mangiare anche all’aperto, nel giardino di limoni, cedri e mandarini, una cornice profumata e romantica.
Siamo passati dalle parti di San Vito altre volte, anche in estate, evitando l’altissima stagione perché la spiaggia si riempie parecchio. Ma questo villaggio è sempre piacevole, tra gelaterie con dell’ottimo gelato al pistacchio e ottimi cannoli appena preparati dalle pasticcerie del paese.
Altri luoghi da visitare vicino a San Vito Lo Capo sono Erice e Trapani con le sue isole, come la bellissima Favignana da girare in bicicletta.
Spero di avervi fatto venire voglia di Sicilia, con la sua luce, la sua gente e i suoi profumi, con quell’atmosfera tipicamente mediterranea.

 

 

Itinerario lungo la costa della Sardegna nord-occidentale

Agnese
I’ll B right back

La Sardegna nord-occidentale è un concentrato di mare, natura, cultura e arte perfetto per #ritornareaviaggiareinitalia! Raccontarvela in un weekend è difficile: da questi parti ci sono talmente tante belle cose che intere settimane non basterebbero!
Per chi ama la Sardegna ma non per forza la vita di mare (eccomi!), propongo una giornata ad Alghero, una cittadina dal sapore un po’ sardo un po’ catalano che non potrà deludervi. Potrete trascorrere la giornata passeggiando sui bastioni perfettamente conservati, tra la Cattedrale di Santa Maria e la meravigliosa vista dal campanile della Chiesa di San Francesco; potrete visitare il Museo del Corallo (che, tra parentesi, rappresenta pure il souvenir perfetto!) e perdervi senza remore tra i vicoli colorati del centro storico.Vi aspetta una cena deliziosa da Cullera oppure, fuori città, nella meravigliosa Azienda Agricola Sa Mandra, dove si mangiano i piatti tipici degli agriturismi sardi.
Il giorno dopo potreste partire alla scoperta delle meraviglie di Capo Caccia e dintorni, tra spiagge bianche, siti archeologici di primaria importanza (come Anghelu Ruju e Sant’Imbenia) e le grotte più spettacolari del mondo: le Grotte di Nettuno, dalle quali vi separano oltre 700 scalini in discesa verso il mare (poi c’è la salita… ma non pensateci, vale la pena!).
Restando a ovest ma spostandovi ancora più a nord, potreste invece trascorrere una giornata spettacolare sull’Isola dell’Asinara: scegliete uno dei tanti tour giornalieri disponibili, quello sulla Jeep 4×4 promette avventure! Quest’isola è una meraviglia per gli occhi e il perfetto connubio tra paesaggi naturali stupendi, cultura (visiterete, ad esempio, le vecchie carceri) e spiagge degne della nomea sarda, come Cala Sabina o Cala d’Arena. In alternativa trascorrete il secondo giorno tra le acque cristalline e ormai celebri di Stintino, oppure spingetevi un po’ più verso est per scoprire Castelsardo: è uno dei borghi più belli d’Italia e io concordo in pieno! Abbarbicato su una roccia che si getta sul mare, Castelsardo è un gioiello dove passeggiare lungo i saliscendi e tra le case color pastello, visitare il castello in cima alla collina o dedicarsi al buon cibo: io vi consiglio i ristoranti Il Cormorano o Il Castello. Qui a Castelsardo potrete anche fare shopping artigianale (le fedine sarde o i tipici cestini in vimini, intrecciati ancora a mano dalle signore sull’uscio di casa), oppure andare a fotografare una chicca: la Roccia dell’Elefante, un’antica domus de janas che gli agenti atmosferici hanno eroso donandole la sua particolare forma.
Un programma intenso ma bellissimo, non trovate?


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