Itinerario in Lavaux: borghi, passeggiate e degustazioni tra i vigneti

Itinerario in Lavaux: borghi, passeggiate e degustazioni tra i vigneti

Idee e spunti per organizzare un itinerario tra i vigneti terrazzati di lavaux: i villaggi da non perdere, percorsi a piedi, degustazioni  in cantina e indicazioni su come spostarsi.


I vigneti terrazzati di Lavaux condensano, in uno spazio relativamente piccolo, tutti gli elementi di un idilliaco paesaggio: il grande lago, i vigneti che digradano verso l’acqua, le terrazze che creano un mosaico di geometrie colorate, gli antichi villaggi e le montagne tutt’intorno. Qui tutto è ordinato e perfetto, tanto da sembrare una scenografia allestita ad hoc per far innamorare chi ci passa.
La Svizzera è ricca di paesaggi da cartolina, ma questo è forse ancora poco conosciuto. D’altronde, sopratutto per noi italiani, pensare alla Svizzera come destinazione per un wine tour non è proprio comune ed è proprio questo suo essere inaspettato che renderà questo itinerario nel Lavaux ancora più sorprendente!

Nel precedente articolo vi ho parlato brevemente della storia e delle caratteristiche di questo territorio, vero gioiello del Cantone di Vaud, ma ora è giunto il momento di scoprirlo e gustarselo più da vicino.
Ecco quindi qualche consiglio su cosa fare e vedere nel Lavaux, tra villaggi, passeggiate, cantine e degustazioni tra i vigneti!

 

*** Ringrazio di cuore l’Office du Tourisme du Canton de Vaud che ha supportato il mio viaggio. Questo articolo è frutto di una collaborazione, ma le mie opinioni e i miei suggerimenti per voi sono, come sempre, onesti e sinceri.

 

Visitare i villaggi di Lavaux

I vigneti terrazzati di Lavaux sono disseminati di piccolissimi villaggi, dei gruzzoli di case molto graziosi da visitare.
Alcuni, come Aran, Grandvaux, Epesses e Chexbres, dominano il lago di Ginevra dall’alto delle colline ricoperte di vigneti, offrendo una vista sublime sulle alpi francesi che segnano l’orizzonte. Altri, come Pully, Lutry, Rivaz e Saint Saphorin si trovano a pochi passi dalle sponde del lago: i loro piccoli porti sono il luogo ideale per un pranzo con vista, a cui far seguire una sosta rilassante in una delle piccole spiagge che si affacciano sul lago.
Avendo poco tempo a disposizione noi abbiamo scelto di fare una passeggiata nel borgo più famoso di Lavaux, Saint Saphorin.
Lo si raggiunge seguendo le strade che si snodano tra le vigne che lo circondano completamente. Il suo centro raccolto si sviluppa intorno all’imponente chiesa di San Sinforio, da cui deriva il nome del paese, e alla Place du Peuplier, una piccolissima piazzetta in cui ci si ritrova per l’aperò.
Abbiamo poi avuto modo di vedere rapidamente Grandvaux, dove si trova la famosa statua di Corto Maltese che osserva impettito i filari sotto di sé, Chexbres ed Epesses, dove ci siamo fermati per delle degustazioni in cantina, e Cully, dove abbiamo pranzato.

 

 

Passeggiate tra i vigneti di Lavaux

La straordinaria bellezza dei paesaggi di Lavaux merita di essere assaporata con lentezza. Concedetevi, dunque, una lunga e rigenerante passeggiata tra le vigne, fate una sosta in una cantina o nei carnotzet, le tipiche osterie della zona, e lasciatevi sedurre dalla placida atmosfera che regna in questo territorio.
È proprio questo a fare di Lavaux una delle mete più amate dagli abitanti di Losanna e dintorni per delle piacevoli escursioni domenicali, lontano (ma vicino!) dal via vai cittadino.

Nel mosaico irregolare dei filari si nascondono numerosi percorsi e sentieri, che potrete percorrere a piedi o in bicicletta, completamente immersi nella natura e nei colori dei vigneti.
Gli itinerari a piedi sono moltissimi e tutti facilmente percorribili; dovrete solo scegliere quello più adatto a voi, in base al tempo a disposizione e alla vostra voglia di camminare.
L’Ufficio del Turismo di Montreux offre moltissimi suggerimenti e delle guide molto accurate con mappe e indicazioni dettagliate. A tal proposito vi suggerisco di recarvi negli Info Point presenti in quasi tutti i villaggi dove troverete anche le versioni cartacee, sempre gratuite. Per farvi una prima idea, visitate il loro sito istituzionale che raccoglie diversi percorsi e itinerari a piedi nel Lavaux.
Ricordatevi di indossare scarpe comode e di portare dell’acqua e un cappellino perché, nelle belle giornate, camminerete sempre sotto il sole!

 

Degustazioni in cantina

Oltre ai sorprendenti paesaggi, i veri protagonisti di questo territorio sono i vignaioli che, ormai da secoli, forgiano le dolci colline piantando nuove vigne e preservando i tipici muretti che rendono così particolare e affascinante il Lavaux.
Qui il vitigno principale è lo Chasselas, un vitigno a bacca bianca che loro coltivano con orgoglio e passione, ricavandone dei vini molto interessanti, che nulla hanno da invidiare ai vicini italiani e francesi.
Le cantine sono piccolissime e quasi tutte a conduzione familiare, niente a che vedere con i grandi domaine francesi o con le aziende che siamo abituati a trovare in Italia. Non ci sono siti di prenotazione online, gruppi di 50 persone o visite guidate in 10 lingue diverse con orari rigidi e prestabiliti. Qui è tutto molto semplice e informale: si bussa ad una porta e ad aprirvi sarà proprio il titolare della cantina, felice di accogliervi nel suo piccolo mondo. Si chiacchiera di vino, di territorio, di sapori e profumi e, ovviamente, si sorseggia qualche calice guardando il sole tramontare sul lago. Quando qualcun altro bussa alla porta si aggiunge una sedia, un calice di vino, e la chiacchierata prosegue ed evolve.
Ecco, è proprio questa dimensione familiare e genuina a rendere il Lavaux un territorio così amabile e fuori dal tempo.

Non conoscendo i vini di Lavaux ero indecisa su quale cantina visitare e così mi sono affidata ai consigli dell’Ente del Turismo, ed è di queste che vi parlerò.

 

Domaine Bovy

Per la prima degustazione siamo stati ospiti di Domaine Bovy, una cantina che si trova in posizione panoramica a Chexbres.
Si entra nell’antica casa padronale della famiglia Bovy, la cui veranda è stata trasformata in un’accogliente e moderna sala di degustazione, con tavoli lunghi, un bancone bar e una vetrata da cui si gode un panorama che lascia senza fiato. Ancora più spettacolare il giardino terrazzato allestito con arredi lounge dove in estate organizzano degustazioni, aperitivi e cene a tema vino.
Ad accogliervi saranno i proprietari e vigneron Bertrand ed Eric Bovy. La loro è un’antica famiglia vodese, la cui storia vinicola inizia nel 1779, quando vennero acquisite le prime vigne; ma fu solo nel 1937 che Maurice Bovy iniziò a commercializzare i suoi vini. E fu proprio lui a decorare e dipingere le grandi botti secolari che si trovano nella piccola cantina in cui, ancora oggi, lo Chasselas viene lasciato a riposare dai quattro ai sei mesi.
Tornando a parlare di dimensioni, Domaine Bovy ha solo otto ettari di vigneti, distribuiti nelle denominazioni di Saint-Saphorin, Epesses, Chardonne; dalle viti di Dézaley viene, invece, prodotto il loro Gran Cru.
I vini che abbiamo degustato ci hanno molto colpiti: hanno una mineralità, una freschezza e una dolcezza decisamente inaspettati: stupiranno sicuramente anche voi!

 

Domaine Blaise Duboux

Ad accoglierci per la seconda degustazione è il sorriso di Blaise Duboux, titolare della cantina, vigneron e uomo dal fascino eclettico.
Visto lo splendido sole ci propone di accomodarci al tavolo in legno all’ombra dell’albero di mele cotogne del giardino, che si affaccia sulle colline e sul lago di Ginevra.
Si uniscono a noi due coppie, una di giapponesi e una di spagnoli, entrambe trapiantate in Svizzera. Inizia a raccontarci della sua cantina, della storia che da cinque secoli lega la sua famiglia al vino, ma anche la storia di Lavaux e del suo amore incondizionato per questa terra. Il tutto alternando frasi in italiano, in francese e persino in spagnolo: vi lascio immaginare la mia invidia!
Rimaniamo a chiacchierare per ore, senza renderci conto dello scorrere del tempo, perché ascoltarlo è un piacere immenso e di cose interessanti da dire ne ha parecchie. Vi basti pensare che è uno dei pochi enologi svizzeri richiesto per consulenze tecniche all’estero, che ha contribuito all’ottenimento del marchio Grand Cru per i vigneti di Calamin e Dézaley (tra i Cru più noti di tutta la Svizzera) e che è uno dei delegati per la commissione Lavaux Patrimoine Mondial.
Il rispetto per la terra e per i sacri ritmi della natura lo eredita dal nonno Samuel, che segue in vigna sin da bambino. La cantina passa poi nelle mani del figlio Vincent, padre di Blaise. Nel frattempo lui si dedica agli studi di enologia e lavora nell’azienda di famiglia fino al 2010, quando le redini della cantina passano a lui.
Ogni generazione si è dedicata allo sviluppo della cantina, dei vigneti e dei vini e il contributo di Blaise è, in primo luogo, quello di aver scelto di seguire i principi e metodi della coltivazione biologica e biodinamica, proprio nell’ottica di rispetto della natura che il nonno gli aveva insegnato. E quando vengono finalmente proibiti i trattamenti chimici alle viti con l’uso degli elicotteri, i suoi vini ottengono la certificazione biologica.

Oggi l’azienda coltiva 5 ettari di vigneti e 8 diversi vitigni. Lo Chasselas è come sempre il vitigno principale da cui produce tre Gran Cru (due Dézaley e un Calamin), un Epesses e un Villette. Tra gli altri vitigni coltivati da Blaise c’è anche il Plant Robez – un’antica selezione locale di Gamay a rischio di estinzione negli anni 60 e oggi rarissimo – di cui Blaise è un grande estimatore e ambasciatore. Abbiamo avuto modo di degustarlo insieme, e il suo profumo di spezie e amarene ci ha conquistati!
In degustazione porta anche tre Chasselas, identici per annata e vinificazione, ma provenienti da zone diverse: un Epesses, un Calamin e un Dézaley. Ed è così che percepiamo perfettamente, al naso e in bocca, la caratteristica per cui lo Chasselas è noto: la sua neutralità, che gli consente di esprimere al meglio le specificità del terroir. Una prova davvero sorprendente, soprattutto per palati avvezzi al vino, ma non così fini come i nostri!

 

Come muoversi nel Lavaux

Muoversi a piedi è indubbiamente il modo migliore per riuscire ad apprezzare la spettacolare natura che offre il territorio di Lavaux, ma non è l’unico.
La prima alternativa è l’auto: Rue de la Corniche è la strada panoramica che collega i piccoli villaggi e attraversa l’intera area sul versante collinare. Rue de Lac, invece, è la strada più bassa che costeggia il lago.
Molto comodo anche muoversi in treno. Non ho esperienza diretta perché, in piena pandemia, ho preferito evitare di chiudermi su un vagone, ma la proverbiale organizzazione svizzera qui ha fatto faville.
Partendo da Losanna il treno (compreso nella Lausanne Trasport Card che viene rilasciata gratuitamente a chi soggiorna in un hotel cittadino) vi lascerà alla stazione di Grandvaux e da qui potrete iniziare a esplorare la zona. Partendo da Vevey potrete, invece, prendere il Train des Vignes, un treno regionale che, con cadenza oraria, collega Vevey a Chexbres. Una volta giunti a destinazione potrete salire a bordo del Lavaux Express o del Lavaux Panoramic, due treni turistici che, seguendo percorsi differenti, vi condurranno nel bel mezzo dei vigneti facendovi godere al massimo dei magnifici panorami.
Ma visto che siamo sulle rive di uno dei laghi più belli d’Europa, vi consiglio anche un giro in battello da cui potrete ammirare i vigneti terrazzati di Lavaux in tutto il loro splendore!


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