Vulcano: trekking al Gran Cratere

Vulcano: trekking al Gran Cratere

Il trekking al Gran Cratere di Vulcano è un’escursione semplice e alla portata di tutti, che regala panorami spettacolari. Un vero must durante una visita a Vulcano.


L’isola di Vulcano offre mare e spiagge spettacolari, ma è anche la meta ideale per gli amanti della natura. Sono molte le escursioni naturalistiche tra cui scegliere, ma più imperdibile è sicuramente quella al Gran Cratere della Fossa.
Un luogo di una bellezza aspra e potente, la cui storia si intreccia e confonde con antiche leggende. nella mito e nella ammantato di un fascino leggendario che si intreccia con
L’escursione per raggiungere il Gran Cratere è breve e poco impegnativa, ma saprà regalarvi emozioni incomparabili.

 

Come arrivare a Vulcano

Vulcano è l’isola più vicina alla costa siciliana, quindi è facilmente raggiungibile anche da Milazzo e da Messina oltre che dalle altre isole.
In tutti i casi dovrete arrivarci in aliscafo. Sul sito TraghettiLines trovate orari e prezzi dei collegamenti.
Una volta giunti all’approdo di Levante, vi basterà dovrete imboccare la strada provinciale in direzione Piano per circa 1,3 chilometri che vi condurrà all’inizio del sentiero vero e proprio.
Questo tratto di strada è asfaltato, quindi preparatevi a sudare, ma a rendere più piacevole la passeggiata ci saranno le bellissime case tradizionali con i loro giardini di cactus!

 

L’itinerario al Gran Cratere

Lungo la strada provinciale riconoscerete facilmente un grande spiazzo che si apre proprio ai piedi del vulcano. Qui troverete un grande cartello che illustra i percorsi di trekking che si possono seguire qui a Vulcano, ma per raggiungere il Gran Cratere c’è un solo percorso, quindi non si può sbagliare.
Si cammina lungo la parete vulcanica che, per buona parte, è ricoperta da un fondo sabbioso di cenere e lapilli, simile a ghiaia nera.
Qui si incontrano anche moltissimi fiori e piante che crescono con sorprendente vigore dalla terra riarsa, accanto ai suggestivi scheletri di alberi fossili.
Il percorso è molto facile e ben evidente e la pendenza non è mai eccessiva; a stroncare il respiro sarà più che altro il sole cocente!

 

Salendo in quota la vegetazione scompare del tutto, lasciando spazio solo allo strato sabbioso e nero, e il panorama diventa sempre più suggestivo. All’inizio vedrete solo l’isola di Vulcano, inaspettatamente molto verde, ma comincerete presto a riconoscere anche i profili delle altre isole che spuntano dal mare di un blu intenso.
All’improvviso supererete con un passo una specie di solco, oltre il quale il terreno cambia completamente: la sabbia nera scompare, rivelando la roccia tufacea rossa e levigata che ricorda la terra battuta dei campi da tennis che crea un meraviglioso contrasto con l’orizzonte blu.
Proseguite ancora fino a raggiungere un cartello che indica gli ultimi 100 m. al cratere, per me i più faticosi!
Al termine della salita si giunge al Gran Cratere della Fossa, un’ampia depressione dal diametro di circa 500 metri e di 200 metri di profondità. Ci si ritrova in un paesaggio lunare, di cui è difficile descrivere a parole la bellezza.
Noi ci siamo fermati sulla piattaforma di legno a mangiare un boccone ammirando il panorama.

 

Da qui lo sguardo abbraccia l’intero arcipelago delle Eolie, dalla piccola Alicudi fino all’imponente vulcano di Stromboli, e raggiungendo il lato opposto del cratere si arriva a vedere anche la costa settentrionale della Sicilia e l’Etna.
Noi non lo abbiamo fatto perché credevamo fosse vietato, ma è possibile percorrere l’intero anello del cratere dove saltano subito all’occhio le fumarole, oggi unica manifestazione visibile dell’attività vulcanica.
Questi caratteristici sbuffi di vapore e gas sono composti prevalentemente da zolfo che dona alle rocce e al terreno il tipico colore giallo ocra e rosso oltre che il caratteristico odore.
Per fare il periplo del cratere è meglio munirsi di mascherine perché i vapori sono tossici e, ovviamente, stare attenti a non avvicinarsi troppo perché le temperature sono molto elevate.
Ciò che, invece, è molto pericoloso e vietato è scendere sul fondo del cratere anche se qualcuno lo ha fatto sicuramente a giudicare dalla scritta composta di sassi che abbiamo trovato!

 

Attrezzatura

Il trekking al Gran Cratere di Vulcano segue un percorso ben battuto ed evidente, non presenta alcuna difficoltà tecnica e non richiede attrezzatura particolare.
Per me è stato un totale fuoriprogramma e l’unica attrezzatura a mia disposizione erano delle banalissime scarpe da running che sono andate più che bene.
L’unica difficoltà è rappresentata dal terreno che, essendo costituito prevalentemente da cenere, dà poco sostegno al piede.
Ciò che, invece, non bisogna dimenticare sono una bella borraccia d’acqua, un cappellino e tanta crema solare. Io avevo solo l’acqua e sono tornata a casa rossa come un’aragosta!

I fanghi e le “acque calde” di Vulcano

Se il pungente odore di zolfo non vi infastidisce troppo c’è un un’altro luogo da non perdere sull’isola di Vulcano: la pozza dei fanghi termali.
Si tratta di un laghetto ricavato negli anni ’60 grazie al sollevamento della crosta superficiale che ha permesso di portare alla luce l’acqua di falda ricca di vapori di zolfo, anidriti e sali di metalli.
Le sue acque pare abbiano numerose proprietà terapeutiche, ma a prescindere da questo, vale la pena farci un salto anche solo per ammirarne la bellezza.
Una volta qui non perdetevi anche le cosiddette “acque calde” che si trovano proprio alle spalle del laghetto e facilmente accessibili dalla spiaggia. Il loro nome è dovuto alle decine di fumarole sottomarine che rilasciando vapore, scaldano l’acqua come in una vasca idromassaggio.


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