Salina: 10 luoghi ed esperienze per emozionarsi

Salina - spiaggia di Rinella

Salina: 10 luoghi ed esperienze per emozionarsi

Una selezione di luoghi ed esperienze per emozionarsi a Salina e innamorarsene perdutamente.


Dicono che Salina sia una delle isole più belle e affascinanti delle Eolie. Non avendo ancora visitato le sue altre sorelle non so se sia davvero così, ma una cosa posso dirla con certezza: Salina emoziona, entra nel cuore e risveglia i sensi di chi la visita.
Di lei mi hanno immediatamente colpita i colori: l’azzurro brillante dell’acqua al porto di Santa Marina dove siamo sbarcati, il bianco accecante delle case, tipico dell’architettura eoliana, il verde intenso della rigogliosa vegetazione che ricopre l’isola e il rosso bruno delle sue ripide scogliere.
E poi i suoi profumi: l’aria sa di corbezzoli, ginestre e pitosfori in fiore e si mischia al profumo inconfondibile della salsedine.
La voce del vento qui si fa sempre sentire, accompagnata dai suoni delle onde che si infrangono sulle scogliere e dal canto instancabile degli uccelli.
E ancora i suoi sapori: quello delle mandorle salate, del pesce appena pescato, dei pomodori dolcissimi, delle granite, per non parlare di quello dei capperi e della Malvasia, i due frutti più preziosi dell’isola.

In questo articolo non voglio quindi descrivervi per filo e per segno tutto quello che si può fare a Salina, bensì raccontarvi i luoghi  che mi hanno emozionata di più, rendendo questo viaggio indimenticabile.

 

 

Il borgo di Pollara e i suoi tramonti.

I tramonti sono romantici ed emozionanti per definizione, ma quelli su Pollara sono un’esperienza che vi auguro di vivere almeno una volta nella vita.
Pollara è natura, magia, bellezza.
La luce calda del sole che tinge il mare di riflessi dorati, l’alta scogliera che si colora di arancio, il rumore delle onde che si infrangono sulle balate, il vento caldo he scompiglia i capelli. Non ci sono parole o immagini che possano descrivere la bellezza selvaggia di questo angolo dell’isola; per assaporare appieno questo spettacolo bisogna viverlo.

 

Le falesie di Malfa

Dopo Pollara, Malfa è il luogo che più mi ha emozionata qui a Salina.
Malfa è un borgo di pescatori che si caratterizza per le sue casette bianche che, abbarbicate sul pendio, digradano fino al mare.
Ed è proprio qui, a due passi dall’acqua, nel piccolo porto di Scario Galera, che inizia la meraviglia. Fate qualche passo lungo il molo del porticciolo per ammirare lo spettacolo delle onde che si infrangono contro il frangiflutti creando delle fragorose e spumeggianti colonne d’acqua. E poi voltatevi, dando le spalle al mare: i vostri occhi si poseranno sulle abitazioni del borgo che ricordano un delizioso presepe in stile marinaro, e poi sulle falesie di roccia ruvida, sulla cui sommità trionfa la vegetazione selvaggia e rigogliosa che caratterizza Salina.
Le scogliere e il colore del mare qui sono straordinari e sarei rimasta ore intere su quel molo ad osservarle.
Per fare un tuffo recatevi alla spiaggia di Scario, una piccola e suggestiva insenatura ricoperta di ciottoli, incastonata tra le rocce.

 

Il soggiorno a Capofaro – Locanda e Malvasia

Immaginatevi una distesa di vigne che dai piedi del vulcano corrono verso il mare, qualche casetta bianca tra i filari ordinati e un antico faro che veglia sulle altre isole dall’alto della scogliera: benvenuti a Capofaro Locanda e Malvasia.
Parte del circuito Relais & Châteaux, Capofaro è un hotel elegante e raffinato, una grande tenuta vinicola e, soprattutto, un luogo che fa star bene.
Durante il mio soggiorno qui ho trovato pace assoluta, natura straordinaria e quella gentilezza e accoglienza che sanno di genuina sicilianità.
Qui ritroverete tutto ciò che di bello ha Salina: il mare, le vigne di Malvasia, i cappereti, la buona cucina, l’architettura tipica, la giovialità.
Trascorrere sei giorni qui è stato un grande privilegio e ha reso ancor più speciale il mio ricordo di Salina.
Vi racconterò presto e con maggiore dettaglio di Capofaro nei miei #bigliettidavisita.

 

Degustazione di vini a Capofaro

Nel caso scegliate un’altra struttura per il vostro soggiorno, un salto a Capofaro fatelo comunque per una indimenticabile degustazione di vini.
Capofaro nasce, infatti, come tenuta vinicola della famiglia Tasca d’Almerita, un nome che in Sicilia vanta una lunga storia di eccellenza enologica, a cui fanno capo ben cinque tenute distribuite sul territorio regionale.
Come in tutta Salina, qui la produzione del vino è una cosa seria e le degustazioni rivestono un ruolo importante nell’offerta dell’hotel.
I percorsi tra cui scegliere sono molti e vi aiuteranno a conoscere i vini isolani prima di tutto, ma anche quelli regionali. A guidarvi saranno i due sommelier di Capofaro, Giulio e Valerio, due giovani ragazzi di cui ci hanno conquistati la profonda conoscenza e l’entusiasmo. Con loro abbiamo trascorso due ore interessanti, rilassanti e divertenti, sorseggiando e degustando i rossi dell’Etna della Tenuta Tascante, i cui vigneti crescono sulle pendici del vulcano.
A rendere ancora più speciale questa esperienza sarà la cornice naturale che Capofaro offre e, grazie al nuovissimo winebar, potrete degustare i vini Tasca immersi tra le vigne dello scenografico vigneto Anfiteatro, godendovi un romantico tramonto sul mare e sulle isole vicine.

 

Il cappero di Salina

Può emozionare un cappero? So che può sembrare strano, ma per me è stato così!
Da brava milanese, abituata a “cogliere” questi prelibati frutti dagli scaffali del supermercato, l’incontro con questa pianta è stata un’emozionante scoperta.
Passeggiando per la tenuta di Capofaro sono stata attratta da alcune piante che crescevano un po’ ovunque, nel terreno ma anche tra le pietre dei muretti. Sono dei cespugli bassi, caratterizzati da un tronco corto e robusto e da una cascata di rami folti e sottili che ricadono come rustici bouquet verdi. Hanno delle foglioline carnose a forma di cuore che ricordano quelle dell’eucalipto e dei fiori meravigliosi, formati da quattro petali bianchi e da numerosi stami dal colore rosa/violetto: sono così belli da essere soprannominati le orchidee di Salina.
I capperi sono i boccioli della pianta e vengono raccolti quando sono ancora piccoli. Quando il bocciolo cresce (lo chiamano capperone), si ingrossa fino a schiudersi e trasformarsi in fiore. Il suo pistillo è il vero e proprio frutto della pianta del cappero: è il famoso Cucunci che allieterà ogni vostro aperitivo isolano!

Il cappero è molto importante qui a Salina: le piante crescono praticamente ovunque – dove non ci sono vigne ci sono i capperi! -, è il principale prodotto dell’isola ed è una colonna portante della sua economia.
Nonostante la sua diffusione, la coltura del cappero è a rischio di abbandono a causa della complessità di raccolta, rigorosamente manuale data la conformazione della pianta, e del lungo processo di lavorazione. Per tutelarne la tradizione e la coltivazione, da diversi anni Salina è diventata presidio Slow Food e spero davvero che questo serva a salvaguardare questa preziosa specie.

 

La spiaggia nera di Rinella 

Il borgo di pescatori di Rinella è uno dei luoghi più caratteristici e fotografati di Salina e il motivo è presto detto: la sua spiaggia è completamente nera.
Considerando che ci troviamo ai piedi di un antico vulcano, su un’isola vulcanica, circondata da altri vulcani, la cosa non dovrebbe sorprendere più di tanto, ma vedere una spiaggia nera fa sempre un certo effetto!
Mentre ero a caccia di informazioni su Salina leggevo sempre che questa è l’unica spiaggia sabbiosa dell’isola, ma sappiate che non è proprio così: qui non c’è nemmeno un granellino di sabbia, solo sassolini simili alla ghiaia che, per me, sono una vera tortura!

Sassolini a parte, Rinella è un luogo davvero suggestivo e piacevole.
Il paese è una bomboniera, con le case colorate che arrivano fin sulla spiaggia e le signore che ciaccolano sedute fuori dalla porta di casa. E ancora i ricoveri per le barche scavati nelle roccia a ridosso della spiaggia, i pescatori che sistemano le reti, le barchette sonnecchianti tirate in secca e una vista WOW: da qui si vedono le isole di Vulcano e Lipari e l’intera costa della Sicilia! Insomma, è facile capire perché Rinella sia uno dei luoghi più amati ed emozionanti di Salina.

 

Il faro e il lago salato di Lingua

Alla domanda: “Cosa fare a Lingua?” rispondono tutti allo stesso modo: mangiare il pani cunzato di Alfredo!
Eh sì, Alfredo e il suo locale sono una vera istituzione, qui e anche fuori dall’isola.
Però voglio essere sincera: io il suo pani cunzato non l’ho assaggiato. Sarei andata volentieri da lui a pranzo, ma alcuni miei compagni di viaggio erano intolleranti al glutine quindi mi è rimasto questo piccolo rimpianto. Però ci sono venuta nel pomeriggio, per fare merenda con una fantastica granita alla mandorla, l’altra  sua specialità.

Comunque, ad emozionarvi a Lingua non sarà solo il cibo.
Qui potrete fare delle rilassanti passeggiate sulla spiaggia di ciottoli oppure sul lungomare, che è disseminato di invitanti locali tutti rigorosamente vista mare, ideali per un aperitivo al tramonto o una bella cena a base di pesce.

Ma le vere particolarità di Lingua sono il suo faro, che veglia sul mare e sulla vicina Lipari, e il laghetto salmastro che si trova alle sue spalle.
Questo piccolo specchio d’acqua, che separa il mare dalla terra, nasconde le vasche di un’antica salina le cui origini risalgono addirittura al periodo romano. Ebbe un ruolo molto importante nella storia e nell’economia dell’isola, tanto da darle il nome, ma nel tempo la redditività della produzione di sale diminuì e la salina fu dismessa e sommersa.
Oggi il lago è una riserva naturale protetta – vero paradiso per i birdwatcher – e un luogo magico e romantico soprattutto all’ora del tramonto.

 

Ci sono molte altre esperienze a cui ho dovuto rinunciare, in parte a causa del tempo che è sempre tiranno, in parte a causa delle restrizioni dovute alla pandemia (sono stata a Salina quando era ancora in zona arancione :(). Ve le cito qui brevemente, augurandovi di riuscire a viverle!

In barca a Salina

Non esiste miglior modo per apprezzare le bellezze di Salina che a bordo di una barca.
Sull’isola è possibile prenotare dei tour organizzati oppure noleggiare barche e gommoni da cui potrete avere una diversa prospettiva sull’isola.
Prendetevi una giornata per circumnavigare Salina e andare alla scoperta dei suoi magici angoli. Potrete ammirare da una posizione privilegiata le spettacolari scogliere di Malfa, Pollara e Capofaro; fare un tuffo in qualche caletta appartata o esplorare le grotte e gli archi naturali che si celano tra le pareti di roccia; attraccare per un pranzo vista mare per poi rimontare in barca e godervi il tramonto su Pollara.
Un giro in barca vi regalerà grandi emozioni!

Trekking sui vulcani di Salina

Salina è mare, ma è anche montagna, o meglio: vulcani!
Sull’isola sono presenti ben sei vulcani, anche se purtroppo oggi a mantenere la tipica forma conica sono solo due, i cosiddetti vulcani gemelli Fossa delle Felci e Monte dei Porri, le vette più elevate dell’intero arcipelago eoliano. Grazie ad alcuni sentieri è possibile raggiungerne la sommità e una volta in cima avrete le Eolie ai vostri piedi!

Ma Salina è anche archeologia. Sono presenti diversi insediamenti preistorici, come il Villaggio di Portella e le Grotte Saracene, entrambe ubicate tra Capofaro e Santa Marina, e anche una piccola necropoli a Vallone Mastrognoli, verso Lingua.
Io ho avuto modo di fare una scappata al Villaggio di Portella che conserva diverse capanne disseminate lungo il pendio. Preparatevi a fare centinaia di ripidi gradini sotto il sole, ma anche a godervi un panorama da urlo!

 

Salina in tavola

L’ultimo, ma non meno importante, modo per vivere ed emozionarsi a Salina è assaporare la cucina isolana.
Purtroppo a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia non ho potuto dedicarmi molto a questo aspetto, ma qualche idea ve la do comunque.
Capperi e vino sono le produzioni di eccellenza di quest’isola, quindi non posso che consigliarvi di fare qualche degustazione.
I capperi li potrete assaggiare ovunque, ma se volete portarvene un po’ a casa, andate da Saporieoliani, un’azienda agricola di Pollara che coltiva, lavora e trasforma i capperi realizzando dei prodotti eccellenti e particolari come la marmellata di capperi e Malvasia, le foglie di cappero condite, i capperi canditi, la granella di capperi o il paté di cucunci.
Per gustare un buon bicchiere di Malvasia delle Lipari vi basterà gironzolare per l’isola per scoprire le tenute vinicole locali e partecipare a una degustazione.

Immancabile anche un bel pranzo o cena vista mare. Lingua, Malfa e Santa Marina sono piene di ristorantini da provare.
Per un pranzo veloce e gustoso Da Alfredo, a Lingua, è l’indirizzo giusto: non assaggiare il suo pani cunzato è un sacrilegio!
Per una cucina genuina e casalinga andate da Massimo Lo Schiavo che qui a Salina ha ridato vita all’antica casa di famiglia, nel pieno centro di Santa Marina, trasformandola in un hotel con annesso ristorante. A Casa Lo Schiavo – Fornelli e Putia troverete le ricette di un tempo e tanti prodotti di qualità. Da perdere la testa il polpo curcato e la pasta al pesto segreto.
Ricette più sperimentali, ma sempre legate ai prodotti locali sono quelle proposte dallo chef Gabriele Camiolo del ristorante di Capofaro  – Locanda e Malvasia: pesce sempre freschissimo, verdure raccolte nell’orto della tenuta e abbinamenti particolari e ricercati, come le olive di pasta di mandorle in olio EVO o il tiramisù ai capperi canditi. Palato e cervello si confonderanno per un momento, ma apprezzeranno molto!
Da provare anche la cucina stellata di Martina Caruso, la giovanissima chef del ristorante dell’Hotel Sigum a Malfa.

Che ne dite: vi ho fatto venire voglia di partire alla scoperta di questa meravigliosa isola?


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2 Comments
  • Emilia
    Inserito il 13:48h, 02 Settembre Rispondi

    Articolo che mi ha fatto venire ancora di più la voglia di vedere Salina, e un po’che ci sto pensando,

    • Federica
      Inserito il 17:20h, 02 Settembre Rispondi

      Ciao Emilia! Mi fa piacere che il mio articolo abbia solleticato la tua curiosità! Io mi sono letteralmente innamorata di Salina quindi non posso che consigliarti di andarci per scoprirla con i tuoi occhi 🙂

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