Open House Milano 2017. Milano apre le sue porte segrete

Open House Milano

Open House Milano 2017. Milano apre le sue porte segrete

Una giornata con Open House Milano alla scoperta dei palazzi segreti di Milano, un’occasione imperdibile per vedere la propria città con nuovi occhi.


“Milanl’è un gran Milan”.  Tutti lo dicono, milanesi e non, ma in realtà questa città è spesso bistrattata soprattutto da chi la abita e la vive tutti i giorni. Perché, diciamoci la verità, un po’ per l’innata tendenza italiana al lamento, un po’ perché nella città in cui si vive si hanno  sempre 1000 impegni e menate, spesso ci dimentichiamo o smettiamo di vedere la bellezza e la poesia che ci sta intorno.

E allora, complice anche la recente nascita di questo blog, mi sono prefissa l’obiettivo di provare a guardare Milano con occhi nuovi, quelli del viaggiatore, quelli dello stupore e della meraviglia. Non è facile incastrare tra i vari impegni un momento per riuscirci ma prima poi bisogna iniziare. E così ho colto l’occasione con Open House Milano 2017.

Open House Milano 2017

In sella sul nostro motorino, pronti per Open House Milano 2017

 

Cos’è Open House Milano

OHM fa parte di un evento internazionale di architettura, l’Open House Worldwide, che coinvolge più di 30 città nel mondo. In Italia aderiscono Roma dal 2011, Milano dal 2016 e, da quest’anno, anche Torino.
Cosa succede? Per un weekend OHM apre le porte di numerosi palazzi cittadini di rilevanza architettonica normalmente chiusi al pubblico. È un’occasione unica per riscoprire le meraviglie della propria città.

Due sono i plus dell’iniziativa:

  • le visite guidate a cura di guide volontarie, architetti o proprietari degli immobili, che permettono di scoprire la storia e i segreti di questi palazzi;
  • la totale gratuità dell’iniziativa che soprattutto in una città come Milano, tristemente nota per essere carissima, è un particolare da non sottovalutare.

A Milano sono stati aperti al pubblico ben 80 siti architettonici di vario genere: dai palazzi storici come la Biblioteca Sormani, Casa Verdi, Palazzo Archinto o Palazzo Melzi d’Eril ai luoghi di archeologia industriale come I Frigoriferi Milanesi, Megawatt Court o le Officine del Volo.
Interessante anche la visita ai luoghi di culto: non solo le ben note chiese antiche, bensì luoghi di culto moderni, progettati in epoca contemporanea come la chiesa Chiesa di S. Giovanni Bono di Arrigo Arrighetti, la Chiesa di S. Nicolao della Flue progettata da Ignazio Gardella e caratterizzata dalla forma a carena di nave rovesciata, fino alla Chiesa di San Luca Evangelista  di Giò Ponti.

In questa edizione io ho scelto di seguire un percorso storico visitando alcuni palazzi del centro che mi hanno sempre incuriosito passandoci davanti ma che, appunto, sono solitamente chiusi al pubblico.

 

PALAZZO ALIVERTI

È un antico palazzo del 1500 di cui oggi sopravvive intatta solo la facciata e il cortile interno su due piani. Gli interni, più volte modificati, sono stati ormai trasformati in moderni uffici che rendono molto difficile immaginare l’impianto originario. In una delle sale al piano terreno sono stati rinvenuti degli affreschi che ora sono nascosti e protetti da pareti in cartongesso e che si spera vengano presto scoperti.

Palazzo Aliverti Milano

Il cortile interno del palazzo

 

PALAZZO CASTIGLIONI

Commissionato dal ricco Ermenegildo Castiglioni e progettato nei primi anni del ‘900 dall’architetto milanese Giuseppe Sommaruga, è uno degli edifici più particolari e sorprendenti di corso Venezia, a mio giudizio una delle vie più belle di Milano.

La facciata di Palazzo Castiglioni Milano

La stupenda facciata liberty

Definirei la facciata, in stile liberty, prorompente e dinamica: le finestre a oblò protette da grate in ferro battuto, l’accentuato bugnato del basamento che richiama la roccia grezza, gli angeli, i fiori e le api in ferro sulla sommità creano un grande movimento e richiamano la natura a cui tipicamente si ispira l’Art Nouveau.

elementi decorativi di palazzo Castiglioni

Qualche elemento decorativo di palazzo Castiglioni

Una curiosità: il mastodontico portone era un tempo circondato da due statue di nudo femminile il cui corpo sinuoso suscitò grande scandalo, tanto che furono rimosse per placare gli animi dei benpensanti. Fortunatamente non sono andate perdute bensì trasferite a Villa Faccanoni, un altro magnifico edificio liberty progettato da Sommaruga e oggi sede della clinica privata Columbus, a ornamento di una finestra sulla facciata laterale del palazzo.

La facciata di Palazzo Castiglioni è il preludio a interni altrettanto sontuosi ed eclettici.
Alle spalle di un fiorito e arzigogolato cancello in ferro, lo scalone d’onore conduce a quelli che un tempo erano gli appartamenti privati di Castiglioni.

Lo scalone d'onore di Palazzo Castiglioni

Lo scalone d’onore

Al primo piano si trova la Sala dei Pavoni, che campeggiano sugli stucchi del soffitto, e la veranda che conduce al cortile interno da cui si può ammirare anche la facciata interna del palazzo.

Particolari della sala dei Pavoni

Particolari della sala dei Pavoni

 

PALAZZO VISCONTI

Il nome stesso suggerisce la ricchezza decorativa di questa antica dimora nobiliare.
Il palazzo fu edificato nel ‘600 dal conte spagnolo Carlo Bolagnos; dopo numerosi passaggi di proprietà nel 1833 divenne proprietà della famiglia Visconti di Modrone, di cui ancora oggi sono visibili gli stemmi.

Varcato il portone si accede a un bel cortile interno e, attraverso gli archi del porticato, si scorge una fontana scavata in una grotta artificiale.

La corte interna di Palazzo Visconti

La corte interna di Palazzo Visconti

Lo scalone in marmo porta alle sale interne, realizzate in stile barocco.

Gli interni di Palazzo Visconti

Gli interni di Palazzo Visconti

Sono 5 le stanze accessibili e sono davvero incredibili. La sala da ballo, completamente affrescata e caratterizzata da balconcini interni, ha ospitato numerosi eventi tra cui anche un concerto di Mozart.

I soffitti della sala da ballo di Palazzo Visconti

I soffitti della sala da ballo di Palazzo Visconti

 

ALBERGO DIURNO COBIANCHI

Concludiamo il nostro tour di Open House Milano con la visita all’Albergo Diurno Cobianchi, dei bagni pubblici sotterranei che si trovano un po’ nascosti in piazza del Duomo.
Gli alberghi diurni furono costruiti in numerose città d’Italia dall’imprenditore bolognese Cobianchi, ispirandosi a quelli di Londra, con l’intento di offrire ristoro a viaggiatori e non che necessitassero di rinfrescarsi. Oltre ai servizi alla persona come bagni, docce, barbiere e manicure offrivano anche un servizio di vendita di biglietti ferroviari e deposito valuta.

Gli interni di questa catena, in stile liberty, erano lussuosi e raffinati. Anche in questo caso, a parte l’ingresso, il resto non è accessibile al pubblico e rimane ben poco da vedere.

Se vi piace lo stile liberty vi consiglio di visitare anche l’Albergo Diurno di Porta Venezia aperto durante la giornata del FAI; non fa parte della catena Cobianchi ma hanno la stessa funzione e all’interno ci sono ancora i pezzi originali.

L'ingresso liberty dell'Albergo Diurno Cobianchi

L’ingresso liberty in piazza del Duomo

 

Consigli per vivere al meglio Open House Milano

Come avrete modo di vedere dal sito ufficiale di Open House Milano le visite ai palazzi sono sempre guidate ma in alcuni casi la visita è libera mentre in altri è su appuntamento.
Ovviamente per prenotare un appuntamento dovrete muovervi con largo anticipo perchè i posti esauriscono velocemente ma il mio consiglio è di scegliere questa opzione: i gruppi sono esegui, una ventina di persone al massimo, e vi basterà arrivare pochi minuti prima dell’ora fissata per incontrare il gruppo.

I palazzi ad accesso libero invece sono super affollati e vi ritroverete ad affrontare code e attese lunghissime perchè  dovrete comunque essere inseriti in un gruppo.
È quello che ci è successo a Palazzo Visconti: al nostro arrivo abbiamo trovato un centinaio di persone che campeggiavo tra il cortile e la scala d’ingresso e abbiamo dovuto attendere un’ora e mezza prima di iniziare il tour, un tempo lunghissimo ma non sufficiente a visitare altri palazzi.
Tra l’altro più che in un sontuoso palazzo nobiliare sembrava di essere in un campeggio, con gente che mangiava panini sulla scala d’onore e sventolava ventagli e foglietti per smuovere l’aria soffocante e irrespirabile (faceva caldissimo).

Spero quindi che per l’anno prossimo eliminino le visite libere perchè sono una vera perdita di tempo; sicuramente io parteciperò solo a quelle su appuntamento!

Il nostro tour tra i palazzi milanesi termina qui. Sono felice di aver scoperto queste meraviglie a due passi da casa e non vedo l’ora di scoprirne altre con l’edizione 2018.

E voi dove siete stati con OHM?


Open House Milano

 

2 Comments
  • Barbara
    Inserito il 17:22h, 08 Ottobre Rispondi

    Ciao Federica, non conoscevo questo interessante appuntamento milanese. Articolo molto utile!

    • Federica
      Inserito il 10:03h, 09 Ottobre Rispondi

      Grazie! Sì, è davvero un’ottima occasione per conoscere un po’ meglio Milano, soprattutto per i milanesi come me che a volte smettono di guardarsi intorno e ammirare la proprio città!

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