I castelli di Bellinzona, patrimonio UNESCO del Canton Ticino

Castelli di Bellinzona

I castelli di Bellinzona, patrimonio UNESCO del Canton Ticino

Visita ai castelli di Bellinzonadal 2000 Patrimonio dell’UNESCO, sono tra le principali attrazioni del Canton Ticino e sono il luogo ideale per una gita fuori porta.


Capitale del Canton Ticino, Bellinzona deve la sua fama principalmente ai suoi tre castelli, che spiccano nel tessuto urbano della città conferendole un aspetto inconfondibile.
Inseriti nel 2000 nella lista dei Patrimoni dell’umanità UNESCO, le fortezze di Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro costituiscono un complesso di architettura militare medievale senza pari nell’intero arco alpino.
Inoltre, grazie alla vicinanza di Bellinzona con il nord Italia e agli ottimi collegamenti con le altre città italiane, rappresentano anche un’interessante occasione per una gita fuori porta.
Ecco allora una piccola guida per visitare i castelli di Bellinzona.


*Questo articolo contiene dei link affiliati. Ciò significa che prenotando un servizio tramite uno di essi mi verrà riconosciuta una piccola percentuale che non inciderà sulla vostra tariffa, ma mi aiuterà a sostenere i costi del blog tenendolo libero dalle fastidiose pubblicità!

I castelli di Bellinzona: un po’ di storia

I primi insediamenti sull’altura di San Michele risalgono al 5500/5000 a.C., mentre la prima fortificazione a protezione del nucleo abitato venne eretta nel IV secolo d.C., proprio dove sorge Castelgrande.
Nel corso dei secoli vennero realizzati diversi lavori e ampliamenti, ma l’aspetto che conosciamo oggi si deve in gran parte ai Duchi di Milano, i Visconti e gli Sforza, per i quali Bellinzona aveva un’importanza strategica senza pari. La città si trovava, infatti, all’incrocio di importanti vie commerciali e di valichi alpini come il San Gottardo, la Novena, il Lucomagno e il San Bernardino e al fine di bloccare la via ai confederati svizzeri verso il ducato di Milano si rese necessario erigere una struttura difensiva inespugnabile. Venne dunque potenziata la cinta muraria della fortezza originaria fino a collegarla a quella di Montebello e fu anche edificato il castello di Sasso Corbaro sbarrando così l’intera vallata fino alle rive del fiume Ticino.

“L’insieme fortificato di Bellinzona è un esempio straordinario di una struttura difensiva tardo-medievale posta in un punto strategico chiave del passaggio alpino.” Questa è la motivazione che è valsa ai Castelli di Bellinzona l’iscrizione al Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Un’opera davvero sorprendente, così come il suo stato di conservazione che, nonostante alcune parti della cinta muraria e dei bastioni siano andati persi, la rende la fortificazione meglio conservata della Svizzera.
Gli ultimi restauri risalgono agli anni compresi tra il 1984 e il 1991 ad opera dell’architetto Aurelio Galfetti e per quanto oggi la Fortezza di Bellinzona abbia perso il scopo difensivo, il suo fascino rimane pressoché inalterato.

 

Visitare i castelli di Bellinzona

I castelli di Bellinzona si trovano all’interno della città e, per quanto eretti a diverse quote, sono facilmente raggiungibili a piedi, grazie a semplici sentieri escursionistici che li collegano, in macchina e persino a bordo del trenino turistico Artù.
Non c’è un percorso di visita predefinito ma, data la loro ubicazione, solitamente si comincia la visita da Castelgrande, nel cuore del centro cittadino, per poi risalire verso Montebello e infine Sasso Corbaro, che domina dall’alto su Bellinzona e le altre fortezze.

La fortezza di Castelgrande

Delle tre fortezze Castelgrande è forse quella che stupisce maggiormente. Come suggerisce il nome, la sua mole è davvero impressionante, ma a sorprendere è soprattutto la sua posizione. Il castello si erge, infatti, sull’altura rocciosa di San Michele che si staglia nel cuore di Bellinzona, a due passi dalla centralissima piazza della Collegiata.
Vi si accede da Piazza del Sole dove, grazie a un ascensore inserito nella parete di riccia, si risale l’altura.
Ci si ritrova subito a percorrere un lungo camminamento ai piedi della mura merlate interrotte da feritoie attraverso le quali si scorgono in successione le altre due fortezze.
Da qui si accede alla corte interna, una grande spiazzo erboso delimitato dal corpo principale della fortezza che ospita un museo in cui si raccontano i 6500 anni di storia della collina su cui sorge Bellinzona.
Sul lato opposto, svettano due imponenti torri: la Torre Bianca, alta 27 metri, che dà accesso a un Belvedere da cui si può ammirare un panorama a 360° su Bellinzona, e la Torre Nera, alta 28 metri, che ospita un’escape room a tema carnascialesco che celebra il Carnevale Rabadan, un evento molto importante della tradizione ticinese.

Castelgrande ospita anche due ristoranti che faranno la gioia dei golosi: il Ristorante Castelgrande, un locale raffinato ed elegante e il Grotto S. Michele, che offre piatti delle cucina ticinese da gustare all’interno o sulla terrazza esterna da cui si gode di uno splendido panorama.

 

Il castello di Montebello

Terminata la visita di Castelgrande si prosegue per il castello di Montebello, posto a una novantina di metri sopra il livello della città, sull’omonimo colle.
Qui è ancora ben visibile la cinta muraria a protezione dell’antico borgo che un tempo si congiungeva a quella di Castelgrande e di cui oggi sopravvive solo una parte.
Il fascino di Montebello è unico nel suo genere e, infatti, tra i tre, è il castello che ho preferito.
Le imponenti mura merlate, le torri di avvistamento e i ponti levatoi richiamano i castelli delle favole e la fantasia corre veloce alle gesta di impavidi cavalieri, scontrosi e arroganti signori e ai tanti uomini e donne del popolo che cercavano protezione dietro quelle robuste mura.
Dopo aver varcato il primo ponte levatoio si accede alla corte interna che racchiude un nucleo centrale e una piccola cappella risalenti al XIII/XIV secolo, probabilmente eretti dai Rusca, una famiglia di mercanti di Como. Le corti esterne e le torri furono, invece, costruite più tardi dagli ingegneri sforzeschi nella seconda metà del XV secolo.
Dal camminamento lungo le mura si ha un magnifica vista sulla città e sul castello di Castelgrande, poco più in basso.
All’esterno c’è una vasta area verde perfetta per trascorrere del tempo all’aria aperta e uno dei photospot del Grand Tour della Svizzera.
Le sale interne del castello ospitano, invece, il percorso espositivo Archeologia Montebello che ripercorre la storia del maniero medievale e degli interventi di restauro che lo hanno caratterizzato.

 

Il castello di Sasso Corbaro

L’itinerario tra i castelli di Bellinzona si conclude con la visita di Sasso Corbaro che, arroccato su un’altura rocciosa, domina la città dall’alto, a 230 metri sopra di essa.
È una fortezza massiccia e dalla forma squadrata, caratterizzata da una cinta di possenti mura merlate in cui si inseriscono il mastio e una torre di vedetta.
Sasso Corbaro è il più “giovane” delle tre fortezze bellinzonesi: venne, infatti, edificato da Ludovico il Moro tra il 1478 e il 1482, per migliorare la difesa contro i Confederati ed evitare l’aggiramento a monte dello sbarramento costituito dai due castelli sottostanti e dalle mura che chiudevano la valle.
Il suo nome deriva dal colle sul quale si erge, definito scuro come le piume dei corvi, detti in dialetto “corbatt”.
Nel 1798, a seguito dell’annessione del territorio di Bellinzona alla Repubblica Elvetica, la fortezza fu abbandonata e cadde in rovina, fino a quando si decise di trasformarlo in un albergo e in appartamenti per le ricche famiglie locali.
Nel 1919 ritornò nelle mani statali e venne restaurato per ospitare mostre ed esposizioni temporanee.
Nel cortile interno c’è anche un piccolo ristorante molto carino con bel dehor in cui è piacevole rilassarsi.

 

Come arrivare ai castelli di Bellinzona 

I castelli si trovano all’interno della città di Bellinzona, quindi sono molto facili da raggiungere.
I collegamenti ferroviari sono ottimi e per chi viene da Milano c’è un treno diretto che raggiunge la capitale ticinese in un’ora e mezza. Altra alternativa è l’auto, ma attenzione ad avere la vignetta.
Una volta in città, i castelli sono collegati tra loro dal treno turistico Artù e da diverse strade e sentieri che consentono di fare una bella passeggiata. Per chi si muove in auto è, invece, possibile lasciare l’auto nell’autosilo in Piazza del Sole, il parcheggio a pagamento ai piedi di Castelgrande, e nei parcheggi gratuiti presenti sia al castello di Montebello che di Sasso Corbaro.

Castelli di Bellinzona: prezzi e tempi di visita

Una cosa che ho particolarmente apprezzato dei castelli di Bellinzona è che sono visitabili anche gratuitamente. Le corti interne, i camminamenti panoramici lungo le mura e gli spazi verdi all’aperto sono ad accesso libero e costituiscono la parte più sostanziale della visita. Una cosa molto positiva per noi turisti e anche per i local che possono usufruire liberamente di questo importante patrimonio cittadino.
A pagamento sono, invece i musei, le mostre, le esposizioni temporanee, la salita alle torri di Castelgrande, la Corte interna di Montebello e la Torre di Sasso Corbaro.
Per avere accesso a queste parti è possibile acquistare il Bellinzona Pass, che include anche la visita al Museo d’Arte di Villa dei Cedri e altre riduzioni.
Per il trenino Artù potete consultare qui i prezzi.

Per quanto riguarda i tempi di visita i Castelli di Bellinzona possono essere visitati in mezza giornata, limitatamente alle aree ad accesso libero e spostandosi in auto da uno all’altro. La visita ai musei e il percorso a piedi che li collega richiedono, invece, più tempo e, nel caso, considerate un’intera giornata.


Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su Pinterest!


Nessun commento

Vuoi lasciare un commento?