Cracovia: itinerario da Wawel allo Stare Miasto

I mercatini di Natale a Cracovia

Cracovia: itinerario da Wawel allo Stare Miasto

A piedi nel centro di Cracovia: tra Wawel e Stare Miasto, passando per via Grodska, fino alla Piazza del Mercato per un giro al mercatino di Natale


27 dicembre – 2° giorno

È il nostro primo giorno Cracovia e ci aspetta un lungo cammino perché ci muoveremo sempre piedi.

Ma prima di tutto… Colazione.

In città e anche sotto casa ci sono diverse pasticcerie che offrono il servizio bar, con tavoli e macchina per il caffè; si può scegliere tra una grande quantità di torte dall’aspetto veramente goloso oppure tra dolci alla crema o al cioccolato più simili alle nostre brioche.

Il castello di Wawel

Cielo grigio sopra il Wawel

La nostra prima meta è la collina di Wawel, l’altura che si affaccia sulla Vistola e domina l’intera città.

All’interno delle mura che delimitano il complesso monumentale si trovano il Castello Reale, la Cattedrale e altre fortificazioni.

Il castello è stato la sede del potere politico ed ecclesiastico sin dal X secolo, e nel XIV secolo divenne sede della monarchia Polacca.  Durante il regno di Casimiro il Grande, nella prima metà del 1300,  raggiunse il periodo di massimo splendore.
A partire dal 1600 il re Sigismondo III Vasa trasferì la sede della monarchia a Varsavia e il Wawel perse la sua centralità.
Nella storia recente venne occupato dall’esercito austriaco che lo danneggiò irreparabilmente fino a quando vennero iniziati i lavori di restauro che lo hanno trasformato in sede museale.

L'edificio di ingresso del Wawel

L’edificio da cui si accede alla collina, sede del visitor center

Il complesso del Wawel è molto grande e visitarlo per intero può richiedere anche un’intera giornata anche se è possibile scegliere dei percorsi di visita. Considerate in ogni caso di dedicarvi almeno 3 o 4 ore.
Noi abbiamo scelto gli Appartamenti di Stato e quelli Reali al costo di 43 PLN; sono disponibili anche Il Tesoro della Corona e l’Armeria, la mostra The Lost Wawel, che raccoglie dei reperti archeologici, e una mostra di arte orientale.
I prezzi sono rispettivamente di 18, 10 e 8 PLN; a partire da aprile è aperta anche la Grotta del Drago, il celebre Smok che, secondo la leggenda terrorizzò la città mangiando le giovani vergini.
La domenica l’ingresso ad alcune sezioni del complesso museale è gratuito.
Non è permesso fare foto; io ne ho fatte due di sfroso ma sono vietate e il personale nelle sale è abbastanza attento.

Consiglio di acquistare le audioguide (disponibili anche in italiano) perché nelle sale non si trovano totem descrittivi e si rischierebbe di non capire cosa si sta guardando; costano 5€ a testa, un po’ care considerando che valgono solo per gli appartamenti di Stato e il Tesoro della Corona.
Gli appartamenti Reali sono invece visitabili esclusivamente con la guida, disponibile in inglese e polacco; se avete problemi con la lingua potete chiedere direttamente alla guida i depliant descrittivi in italiano.

Appartamenti di Stato del Wawel

I fregi di una delle sale degli Appartamenti di Stato

Le State Rooms occupano il secondo piano del castello.
All’occupazione austriaca sono sopravvissuti solo i magnifici soffitti lignei a cassettoni e i caratteristici fregi murari, diversi in ogni sala del castello.
Sono stati inseriti degli arredi d’epoca, che non fanno parte dell’arredamento originale del castello, diverse tele e dipinti, molti dei quali di pittori italiani.

Di grande valore la collezione di arazzi del re Sigismondo Augusto, l’ultimo della dinastia degli Jagelloni,  opera di un prestigioso laboratorio di Bruxelles in grado di realizzare arazzi di dimensioni tali da coprire interamente alcune pareti.

Una delle sale più interessanti è quella che veniva utilizzata per le riunioni del Seym, il Parlamento polacco, dominata al centro dal trono e caratterizzata da un soffitto a cassettoni all’interno dei quali sono contenute delle teste, volti che sembrano guardare le persone all’interno della stanza; purtroppo ne sono sopravvissute solo 30, le altre sono andate perse nel tempo.

Esiste una leggenda riguardante la testa di donna la cui bocca è coperta da una benda bianca: un giorno il re – non ricordo quale 🙁 – durante le udienze con il popolo, stanco di giudicare le solite diatribe che i cittadini gli sottoponevano quotidianamente, giudicò colpevole uno di loro, senza neppure ascoltarlo.
A quel punto il volto di donna sul soffitto parlò: “Il re XXXX giudica sempre con giustizia”; sconcertato,  il re tornò sui suoi passi chiedendo al cittadino di raccontare la sua storia.
Onde evitare ulteriori e inopportune ramanzine il re fece coprire la bocca della donna in modo che non potesse più parlare.
La storia reale spiega che, più probabilmente, il velo sulla bocca delle donne facesse parte dei costumi dell’epoca; va da sé che preferisco credere alla leggenda, più colorita della realtà!

Il Palazzo Czartoryski

Il Museo Czartoryski che ospita tradizionalmente la Dama con l’Ermellino

Terminata la visita ci dirigiamo alla sala che ospita la Dama con l’ermellino di Leonardo; il dipinto appartiene sin dal 1800 alla ricca famiglia Czartoryski che, dopo vari trasferimenti durante le occupazioni russa e tedesca, lo custodisce nel proprio palazzo, a due passi dalla Porta Floriana, attualmente sede museale che raccoglie le collezioni di famiglia.

Dal 2012, a causa dei lavori di ristrutturazione del museo, La Dama è stata stata trasferita all’interno del castello di Wawel.
Notizia di questi giorni è proprio la vendita della collezione di famiglia allo Stato polacco per una cifra irrisoria rispetto al valore reale: 100 milioni di euro.
Bruscolini in effetti!

Per gli amanti dell’arte poter vedere e apprezzare questo dipinto è una grande occasione soprattutto perché il castello di Wawel non ha l’affluenza turistica di luoghi come il Louvre e quindi la visita è molto tranquilla.
Di contro però la presenza di questo importante dipinto non è per niente valorizzata: non ci sono opuscoli o guide che raccontino la storia del dipinto sia in termini artistici che storici salvo i libri a pagamento nello shop.
Quindi se siete interessati può valere la pena informarsi prima sulla storia dell’opera di Leonardo.

Il nostro tour è proseguito con la visita agli Appartamenti Reali, al primo piano nel castello, la cui visita segue orari predefiniti poiché richiede l’accompagnamento di una guida.
Le sale sono simili a quelle degli Appartamenti di Stato: continuano gli arredi e la collezione di arazzi così come i soffitti a cassettoni e i fregi alle pareti.

Il cortile interno del Castello di Wawel

Il cortile interno del palazzo reale con 3 ordini di arcate

La struttura del palazzo, originariamente in stile gotico, venne modificata da Re Sigismondo il Vecchio con un importante intervento architettonico che lo trasformò in un palazzo rinascimentale alla cui costruzione parteciparono anche architetti italiani quali Francesco Fiorentino e Bartolomeo Berrecci.
Non siamo riusciti a visitare l’esterno del palazzo e le torri a causa del freddo e della pioggia che non ci hanno invogliato a perlustrare a piedi la collina; durante la bella stagione deve essere molto interessante fare questa passeggiata sul colle di Wawel per poter meglio apprezzare il palazzo e le  altre fortificazioni.

Accanto al palazzo si trova la Cattedrale di Wawel, dedicata ai Santi Stanislao e Venceslao; è una delle più note cattedrali della Polonia, luogo delle incoronazioni dei re e anche della loro sepoltura.
Devo essere sincera: degli interni della cattedrale non ricordo nulla, ho un vuoto totale.
Per giunta anche qui è assolutamente vietato fare foto così non ho nemmeno qualche immagine che stimoli la mia memoria.
Avrò preso una botta in testa? Bah.

La Cattedrale di Wawel

L’ingresso della Cattedrale di Wawel

L’esterno della cattedrale – questo me lo ricordo – a prima vista mi è parso un’accozzaglia di stili; ad un secondo sguardo ho dovuto riconoscerne il fascino.
La ragione di questo mix sta nel fatto che i re che si sono succeduti al trono polacco hanno nel tempo avviato la costruzione delle cappelle che li avrebbero ospitati nella loro vita eterna aggiungendo così elementi esterni che sono evidentemente stati annessi all’impianto iniziale.

La più nota è la cappella di Sigismondo, che accoglie i resti di Sigismondo il Vecchio, Sigismondo Augusto e Anna Jaghellone, a cui si deve la doratura dell cupola; sull’altro lato del cancello si trova invece la cappella dei Vasa.

Le cappelle della Cattedrale del Wawel

La cappella di Sigismondo il Vecchio a destra e a sinistra quella dei Wasa

L’ingresso alla cattedrale è gratuito, sono invece a pagamento le torri e le tombe reali.
Il costo del biglietto è di 12 PLN a persona e dà accesso alle torri, alla campana di Sigismondo,  alle tombe reali e al museo della Cattedrale.
Non essendomi informata prima su cosa avrei trovato all’interno della cattedrale abbiamo deciso di non visitare queste parti credendo che fossero noiosette ma temo di essermi sbagliata.
Va beh, rimandiamo la visita al prossimo giro a Cracovia, magari in primavera, sperando di trovare un tempo migliore che non ci faccia fuggire in velocità come abbiamo fatto in quest’occasione.

Ridiscendiamo la collina e imbocchiamo via Kanonicza, forse la via più elegante di Cracovia; un tempo abitata dai religiosi della cattedrale è parte della “strada reale” che collegava il Wawel alla porta di San Floriano.

La via Kanonicza a Cracovia

La particolare vetrina di una libreria lungo la via Kanonicza

Attualmente gli antichi palazzi sono stati adibiti a istituti scientifici e culturali quali ad esempio il Museo Arcidiocesano, in cui dimorò Papa Giovanni Paolo II negli anni ’50.

Sulla destra si apre la piazza Santa Maria Maddalena che congiunge via Kanonicza a via Grodzka.
Dalla piazza spiccano le facciate della Chiesa di Sant’Andrea e della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
L’interno della prima è piccolissimo, ci sono delle panche davanti a cui si apre l’altare barocco, in questo periodo addobbato con piccoli alberi di Natale.

La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ha una bella facciata in stile barocco romano e un sagrato cinto da una cancellata su qui si ergono statue in pietra degli apostoli.

La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Cracovia

Finalmente un bel cielo azzurro fa capolino dietro alle due chiese sulla via Grodzka

La via Grodzka è molto vivace e battuta ed è piacevole passeggiarci.
Vi si affacciano eleganti palazzi, diversi bar, caffetterie e negozi in cui fare una puntata di shopping.
Io ho qui ho lasciato un pezzettino di cuore in un negozietto di montoni e cappelli in pelliccia…

Essendo ora di pranzo ci fermiamo casualmente al bar Grodzka, una delle tipiche latterie che si incontrano a Cracovia.
Il menù comprende i classici piatti della cucina polacca e c’è un bancone con delle invitanti e coloratissime insalate di cavolo rosso e carote.

L’indirizzo è consigliatissimo e ha un eccezionale rapporto qualità prezzo.
Ordiniamo un piatto di pierogi, una zuppa al pomodoro, un bigos, detto anche Hunter’s Stew, entrambi abbondanti e deliziosi, due acque – niente birra perchè non servono alcolici – tutto per circa 7 euro in totale!
Abituata ai prezzi di Milano mi sono quasi commossa…

Il bar Grodzka a Cracovia

L’invitante bancone del bar Grodzka, con insalate e succhi di frutta. Qua il cavolo va per la maggiore…

Dopo pranzo i nuvoloni del mattina lasciano posto al sole, regalandoci ben due orette di luce prima del tramonto.

Sulla strada si apre piazza Wszystkich Świętych (piazza Ognissanti è più facile) con un bell’albero Natale dalle forme geometriche.
Incontriamo e visitiamo la Chiesa dei Francescani, sulla sinistra, in stile gotico e caratterizzata da altissime e colorate vetrate; la più importante è quella di “Dio Padre” che rappresenta la figura di Cristo realizzata con linee fiammeggianti nei toni del blu e giallo.
L’ambiente è molto buio e si fatica a vedere i particolarissimi affreschi che decorano le pareti con motivi floreali su sfondi geometrici, dei soggetti insoliti per l’ambiente in cui sono inseriti.

Adiacente alla chiesa si trova il Palazzo dei Wielkopolski, attualmente sede comunale con funzione di municipio.

Il Baby Blue

Impossibile resistergli!

Di fronte al palazzo vengo attratta dal velluto blu-verde dei divani di una piccola caffetteria; all’interno non resisto alla tentazione di assaggiare il Baby Blue, un dolcetto più bello che buono (non saprei neppure definirne il sapore) ma comunque una vera delizia per i miei occhi.
Che ci posso fare, persino i miei occhi sono golosi…
Dopo questa dolce pausa ci dirigiamo finalmente verso la Piazza del Mercato, rimandando ai prossimi giorni la Chiesa dei Domenicani, sull’altro lato della piazza.

Complice la magnifica luce del tramonto, la vista della piazza mi lascia estasiata.

Piazza Rynek Glowny a Cracovia

La magnifica Rynek Glowny

Avevo letto della bellezza della Rynek Glowny ma vederla dal vivo, con il cielo azzurro striato di rosso sullo sfondo e lo scintillio delle luci natalizie è incredibile.
Faccio foto come un’ossessa nella speranza di catturare la magia e i colori di quel momento anche se dubito di esserci riuscita.
La piazza è incredibile: i palazzi che la circondano sono splendidi, perfettamente conservati e curati e le tinte tenui delle facciate conferiscono alla piazza un ulteriore senso di ampiezza.

Il Fondaco dei tessuti di Cracovia

Le bancarelle all’interno del Fondaco dei Tessuti

Al centro spicca il Fondaco dei Tessuti, una costruzione di grandi dimensioni, un tempo fulcro del commercio di tessuti di Cracovia e oggi, purtroppo, sede di negozietti di cianfrusaglie e souvenir.

Di lato, dell’antico Municipio rimane sono la torre.

Dalle bancarelle del mercatino di natale, tra il Fondaco e la chiesa di Santa Maria Vergine, si sprigionano dei profumi incredibili: vino caldo, maiale arrostito e chi più ne ha più ne metta. I mercatini qui a Cracovia sono molto piccoli, nulla a che vedere con quelli di altre città, quindi se qualcuno pensa di visitare la città con quell’obiettivo ne rimarrebbe un po’ deluso comunque è piacevole farci un giro e magari prendersi uno spuntino.

La piazza ha una pianta molto particolare, perfettamente simmetrica, al centro di una scacchiera composta dalle vie adiacenti che costituiscono il centro pulsante dello Stare Miasto.

A interrompere la simmetria della piazza le due chiese, la piccola Chiesa di Sant’Adalberto, che si incontra venendo dalla via Grodzka, e la chiesa di Santa Maria Vergine, posizionate diagonalmente.

La Chiesa di Sant'Adalberto a Cracovia

La piccola Chiesa di Sant’Adalberto

La chiesa di Santa Maria Vergine rappresenta uno dei principali monumenti gotici in Polonia e la facciata si caratterizza per la presenza di due torri di altezze diverse; da quella più alta, un tempo torre di guardia, un trombettiere suona ogni ora la melodia Heinal che si interrompe bruscamente in ricordo del trombettiere ucciso da un dardo mentre la suonava per avvisare la città dell’imminente pericolo.

Chiesa di Santa Maria Vergine a Cracovia

La facciata della Chiesa di Santa Maria Vergine con le torri asimmetriche

L’ingresso alla chiesa è a pagamento, 10 PLN, e per fare le foto è necessario pagare ulteriori 5PLN; chi intende dare solo un’occhiata può entrare gratuitamente dall’ingresso dei fedeli.
L’interno è strabiliante.
La lunga navata ha un soffitto altissimo dipinto come un cielo blu trapunto di stelle.
Splendidi gli elaborati affreschi alle pareti, molti dei quali opera di Jan Matejko, celebre pittore polacco, realizzati nelle tonalità del rosso e dell’oro.
È possibile avvicinarsi anche alla pala dell’altare maggiore, un’opera in legno che rappresenta la dormizione della Vergine.
È possibile visitare la torre da cui si gode di un panorama mozzafiato sulla città ma essendo ormai buio preferiamo rimandare a un altro giorno.

Nella piccola piazza di Santa Maria Vergine accanto alla chiesa c’è un angolo molto suggestivo in cui sorge la chiesa di Santa Barbara, chiusa, all’ingresso della quale si trova un piccolo portico gotico.

Il Teatro Slowacki a Cracovia

Il Teatro Slowacki

Da qui proseguiamo velocemente la nostra passeggiata verso la Piccola Piazza del Mercato (Maly Rynek), costeggiando l’imponente Teatro Slowacki fino ad arrivare a ciò che rimane delle antiche mura difensive in cui è incastonata la Porta Florianska, oltre la quale si scorge il Barbacane.

Felici di questa prima giornata trascorsa Cracovia riattraversiamo lo Stare Miasto per tornare alla nostra casetta.

Dopo una breve pisolino ristoratore ceniamo vicino casa, al Ribs on Fire che, come si può intuire dal nome, prepara delle ottime costine di maiale che sognavamo di mangiare già da prima della nostra partenza.

Il ristorante è carino, moderno e con dei grandi quadri alle pareti che rappresentano gli animali e le parti che vengono cucinate: il maiale, il manzo e l’agnello.
La cena, piuttosto golosa, si chiude con un conto di circa 15€ a testa. Questa si che è vita!

È stata una giornata piena e Cracovia ci ha fatto un’ottima impressione.

Domani ci aspetta il tour ad Auschwitz.

Buona notte!

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