Gubbio: cosa vedere nella città medievale umbra

Gubbio cosa vedere in un giorno

Gubbio: cosa vedere nella città medievale umbra

Gubbio: cosa vedere in un giorno nella città medievale più suggestiva e affascinante d’Italia.


Aggrappata alle pendici del Monte Ingino, Gubbio è una cartolina da un passato mutevole e avvincente.
Le sue radici affondano ai tempi dell’Impero Romano; si fanno solide e gloriose durante l’epoca comunale e sotto la dominazione ducale dei Montefeltro e i Della Rovere, fin quasi ad appassire sotto quella papale.
Eppure, nonostante gli alti e bassi che ha attraversato, Gubbio rimane forte della sua storia ed è il suo esserne vivida testimonianza a renderla, ancora oggi, una città che non permette facili paragoni.

Durante il mio road trip in Umbria ho avuto modo di scoprire borghi e cittadine di rara bellezza e Gubbio è sicuramente tra quelle che più mi hanno emozionata e colpita.
Il mio soggiorno qui è stato fugace, giusto due mezze giornate sufficienti ad avere solo un assaggio delle sue bellezze. Quella che segue non sarà, dunque, la guida definitiva su cosa vedere a Gubbio, ma la raccolta dei miei appunti di viaggio e l’insieme delle esperienze e dei luoghi che ho avuto la fortuna di poter vedere con i miei occhi.


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Passeggiare per il centro storico

Gubbio si divide in quattro quartieri, intitolati ad altrettanti santi: Sant’Andrea, San Giuliano, San Pietro e San Martino. Ogni quartiere ha la propria piazza principale, rispettivamente Piazza San Marziale, Piazza San Giovanni, Piazza San Pietro e Piazza Giordano Bruno. Al centro di tutto si trova la Piazza Grande, cuore pulsante del borgo.

Ok, ora sapete orientarvi. Sappiate, però, che per rimanere incantati da Gubbio non servono cartine, guide o itinerari particolari: vi basterà farvi guidare dall’istinto e dalla curiosità. Sbirciate nei vicoli stretti, passate sotto le selve di archi che collegano gli edifici addossati gli uni agli altri, attraversate i ponticelli in pietra, entrate in qualche chiesa e riempitevi gli occhi di eugubina bellezza.

Una curiosità. Gubbio è anche detta “Città grigia”, un epiteto non particolarmente felice che, però, ben descrive l’omogeneità dei suoi toni e colori prevalenti, dati dalla pietra calcarea che caratterizza tutti i suoi palazzi.
È sicuramente una città un po’ arcigna, anche se non riesco a definirla cupa, ma è proprio questo suo carattere a renderla così affascinante e misteriosa.
Sapete che vi dico? Passeggiando per Gubbio mi è tornata alla mente la Old Town di Edimburgo, con i suoi edifici scuri e altissimi, i closes stretti e bui che, una volta imboccati, non sai dove condurranno… Sarà per questo che me ne sono innamorata!

 

Piazza Grande, il cuore di Gubbio

Spesso descritta come una delle più “ardite realizzazioni urbanistiche medievali”, Piazza Grande è forse la principale cose da vedere a Gubbio per la sua bellezza, ma anche perché non vederla è impossibile!
La piazza risale al periodo comunale di Gubbio e andò a sostituire l’originario centro cittadino ubicato nella parte alta della città, la cosiddetta Corte Vecchia, più lontana rispetto ai quartieri cittadini e al cuore della comunità politica e produttiva locale.
Nel 1321 la città deliberò, quindi, i lavori per la costruzione di due nuovi palazzi pubblici, il Palazzo dei Consoli e quello Pretorio, affidando i lavori ad Angelo di Orvieto a cui contribuì anche Matteo di Giovannello detto il Gattapone.

 

L’idea progettuale prevedeva che i due palazzi, espressione del potere comunale, fossero nel centro fisico della città e che comunicassero realmente con tutti i quartieri. Un’idea così ambiziosa che, per renderla possibile, fu necessario modificare la conformazione del terreno.
Vennero così edificati un terrapieno a monte e degli enormi archi a valle per sorreggere l’attuale piazza pensile su cui sorgono i due edifici. Il Palazzo Pretorio, purtroppo non fu mai ultimato, a causa dell’avvento della signoria dei Gabrielli, mentre quello dei Consoli contribuisce a dare un ulteriore slancio verticale all’intero insieme architettonico.

Da Via XX Settembre avrete una bella vista sulla piazza e sulle facciate dei palazzi, ma è imboccando la scalinata di Via della Zecca che conduce alla sottostante Via Baldassini, che avrete modo di vedere la grandiosità degli archi che sostengono la piazza pensile e la potenza di questo gruppo di edifici.
Affacciandovi, invece, dalla terrazza di Piazza Grande la vista meravigliosa sui tetti della città e sulla vasta campagna circostante vi darà una sensazione di grande respiro e apertura, in netto contrasto con le atmosfere eugubine.

 

Monumenti e palazzi principali

Tra le cose da vedere a Gubbio non perdetevi i suoi splendidi palazzi e monumenti che avrete modo di incontrare passeggiando per la città.
Famosissima è la Fontana del Bargello, ubicata nell’omonima piazza, meglio nota come Fontana dei Matti. Come forse saprete, Gubbio è detta anche la “Città dei Matti” e tradizione vuole che girando tre volte attorno alla fontana e ricevendo un spruzzo d’acqua da un eugubino DOC si abbia diritto al titolo onorario di Matto Patentato.
In realtà, la patente originale viene rilasciata solo dall’Associazione Maggio Eugubino e non è così facile da ottenere; per avere un ricordo di Gubbio potrete, però, acquistarne una versione “turistica” nei negozi che affacciano sulla piazza.

Proseguendo su via dei Consoli, impossibile non imbattersi nei grandiosi palazzi del potere comunale, Palazzo dei Consoli e Palazzo del Podestà, oggi sede del municipio.
L’altro palazzo del potere, questa volta signorile, è il Palazzo Ducale, ubicato nella parte alta della città: caratterizzato da linee più rinascimentali, fu edificato da Federico di Montefeltro nella seconda metà del 400,  quando i duchi presero il potere sulla città dopo il periodo comunale.

Nel quartiere di San Martino, il quartiere più “operaio” della città, si trovano invece Palazzo Benvenuti, anticamente sede della Società Operaia Eugubina di Primo Soccorso e il Palazzo del Capitano del Popolo, sede del Rappresentante delle Corporazione in epoca comunale. Da qui si raggiunge in breve anche il Parco Ranghiasci, luogo ideale per una rilassante passeggiata nel verde.

Molto suggestiva anche Piazza dei 40 Martiri (se non fosse per il traffico), l’antica piazza del mercato, oggi intitolata ai quaranta innocenti che il 22 giugno del 1944 furono fucilati dai nazisti a seguito dell’uccisione di un ufficiale tedesco. In loro memoria fu eretto sul luogo dell’eccidio anche un mausoleo, posto nei pressi del teatro romano.
Nella piazza sorge l’edificio dello Spedal Grande, già sede dell’ospedale di Santa Maria, realizzato nel 1326 dalla confraternita dei Laici e adiacente alla piccola chiesa di Santa Maria dei Laici. Il palazzo è definito anche Loggia dei Tiratori dell’Arte della lana perché su di esso fu realizzato, nei secoli successivi, un ampio loggiato in cui venivano messi in tensione i tessuti realizzati nelle botteghe locali.
E infine, se avete voglia di fare ancora un po’ di strada, da qui potrete arrivare fino al Teatro Romano, vivida testimonianza delle antichissime origini di Gubbio.

 

I musei di Gubbio

Avendo poco tempo a disposizione ho preferito gironzolare per la città invece che chiudermi nei musei, ma qualcuno sono riuscita a visitarlo comunque.

I musei più importanti da vedere a Gubbio sono il Museo Civico, ospitato nel Palazzo dei Consoli, e il Mad – Museo d’Arte di Palazzo Ducale.
Il Museo Civico merita una visita anche solo per ammirare l’architettura interna del Palazzo dei Consoli; l’ingresso nella sala dell’Arengo, i mastodontici camini e la loggia superiore da cui si ha una vista mozzafiato sulla città valgono la visita. Il vero pezzo forte sono, però, le tavole Eugubine, sette tavole di bronzo rinvenute nel XV secolo che riportano, inscritti in antica lingua umbra, i rituali e cerimoniali di purificazione ed espiazione.

 

Il Mad – Museo d’Arte di Palazzo Ducale espone una raccolta di opere pittoriche che illustrano le fasi evolutive della pittura eugubina tra XIII e XVIII secolo. La cosa più interessante è, a mio parere, il palazzo in sé, unico esempio di architettura rinascimentale nella medievelissima Gubbio. L’interno è ormai molto spoglio: rimane ancora qualche bel soffitto ligneo e alcune decorazioni su camini, capitelli e nelle mostre di porte e camini.
Davvero superlativo, invece, lo studiolo dei Montefeltro che ricorda quello di Federico di Montefeltro nel palazzo ducale di Urbino. Rivestito di pannelli in legno realizzati dal fiorentino Giuliano da Maiano su disegno di Francesco di Giorgio, le tarsie rappresentano scomparti e armadietti colmi di oggetti legati alle arti, alla musica e allo studio. I pannelli lignei originali furono venduti al Metropolitan Museum di New York, ma la copia realizzata nel 2009 è comunque una vera opera d’arte.

 

Tra le tante cose da vedere a Gubbio, vi suggerisco anche due mostre molto particolari e interessanti.
Imperdibile e singolare il piccolo Museo dei Mestieri in Bicicletta, che espone la collezione privata dell’ex pugile Luciano Pellegrini che, nell’arco della vita, ha raccolto ben 94 biciclette, di cui 77 “dei mestieri”.
Di cosa si tratta? Sono biciclette realmente utilizzate nel secolo scorso da artigiani e commercianti che oggi definiremmo “ambulanti”. Un vero spaccato sulla storia d’Italia dagli anni ’20 ai ’60.

Ultima, ma non per importanza, la mostra Arte del Presepe, che raccoglie le opere dell’artista/artigiano Giuseppe Filippetti: sono presepi di una bellezza incredibile, degni dei maestri napoletani.
La mostra è a offerta libera e in questo periodo è ospitata nella chiesetta di San Giuliano, in Piazza del Bargello, ma la sede potrebbe variare nel tempo.

Non ho avuto tempo di visitarli, ma curiosi sono l’Esposizione della Balestra, ospitata nell’elegante Palazzo del Bargello, anticamente sede del magistrato della polizia, e il Museo della Ceramica a Lustro, che espone all’interno della Torre Medievale pregiate maioliche che ben illustrano questa tecnica tipicamente locale.

 

Le chiese di Gubbio

Non raggiunge i livelli di Assisi, ma anche a Gubbio il numero di edifici religiosi è ragguardevole. Io non sono riuscita visitarle tutte e nemmeno ci ho provato, ma eccovi le principali.

La più imponente è sicuramente il Duomo, la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, che svetta nella parte alta di Gubbio, proprio di fronte a Palazzo Ducale. La sua facciata è massiccia e scarna e si ritrova la stessa austerità anche all’interno, caratterizzato da un’unica ampia navata delineata da un’infilata di 10 archi ogivali che creano un ambiente di forte solennità.

 

Dalla cattedrale, è possibile raggiungere con una passeggiata di circa 2 km (in salita!) la Basilica di Sant’Ubaldo, veneratissimo patrono di Gubbio, la cui salma riposa sull’altare maggiore. L’interno, a cinque navate, non mi è sembrato un granché, però la basilica è molto importante per Gubbio, tanto che vi si custodiscono anche i ceri della famosa Festa dei Ceri.
Ma il vero motivo per cui vale la pena arrivare fino alla basilica è provare l’esperienza mistica – soprattutto per chi come me soffre di vertigini – della Funivia Colle Eletto di Gubbio. Sappiate che di una vera funivia qui c’è solo il nome. Si tratta, in realtà, di piccole “ceste” di ferro (su cui dovrete zompare al volo!) che volano sulla città per raggiungere il monte Ingino. Difficile raccontarlo, bisogna provarlo!

 

Altre due chiese importanti qui a Gubbio sono quella di San Pietro e quella di San Francesco che però ho trovato chiuse.
Legata alla figura del Santo c’è anche la piccolissima Chiesa di San Francesco della Pace che sorge nel luogo in cui si pensa vivesse il lupo ammansito da Francesco, eterno simbolo della sua gentilezza. Qui vengono anche custodite le statue dei Santi che vengono posizionate sui ceri in occasione della Festa.

Infine, amatissima dai fan di Don Matteo, vi segnalo la chiesa romano-gotica di San Giovanni, unico edificio sacro di Gubbio a possedere un fonte battesimale e, quindi, sede di tutti i battesimi eugubini; così narra la leggenda. Per certo posso dirvi che la piazza antistante è stata oggetto di un progetto di riqualificazione firmato da Gae Aulenti e che è uno dei punti più carini per fotografare la città!

 

Dove mangiare a Gubbio

Prima di partire ho letto moltissimi articoli online e al paragrafo “Cosa mangiare a Gubbio” la risposta è unanime: la torta al testo. Noto anche come Crescia umbra, è un prodotto tipico della regione, realizzato da un impasto di di acqua, farina, bicarbonato e sale, a cui viene data forma piatta e rotonda. Il risultato è un specie di pane-focaccia-piadina molto gradevole, servito come accompagnamento oppure farcito (proprio come una piadina).
Buono, nulla da dire, ma secondo voi potrei mai andare fino in Umbria per mangiare un panino?
La risposta la immaginate.
In Umbria si mangia e si beve divinamente (ovunque in Italia, ma qui di più, credetemi) e vale la pena provare qualcosa di più gustoso! I miei consigli su cosa e dove mangiare a Gubbio saranno quindi un po’ diversi.

Abbuffarsi alla Locanda del Tartufo

Locanda del tartufo è un localino che si trova proprio di fronte al Palazzo dei Consoli e, come suggerisce il nome, qui tutto è a base di tartufo. L’Umbria è la patria del tartufo di Norcia, uno dei più pregiati, quindi abbuffarsi di questa prelibatezza è un dovere!
Noi siamo venuti qui per entrambi i pranzi trascorsi a Gubbio e abbiamo assaggiato il Tagliere del Goloso, che comprende diversi specialità in modo da soddisfare la nostra curiosità, un taglierino di salumi misti e la caciotta fusa col tartufo, questa buona da commuovere!
Se amate il tartufo, fate un salto anche al negozio della Locanda, ubicato quasi di fronte dalla Fontana dei Matti, dove troverete una miriade di prodotti a base di tartufo. Lasciatevi guidare dal profumo.
Dimenticavo: se proprio voleste assaggiare la crescia, sappiate che la fanno anche qui!

 

Carni pregiate all’Officina dei Sapori

Per cena abbiamo scelto L’officina dei sapori, un ristorante che ci ha colpito per la sua offerta di carni pregiate che comprende razze italiane come la Chianina o la Fassona, ma anche estere come la Manzetta Prussiana o l’Angus Scozzese.
Da buttar via la testa l’uovo poché servito in un nido di pasta Kataifi su terra di cacao; ottimi anche il vitello tonnato i filetti di piccione, l’agnello e il dolce al caramello salato.
Qui abbiamo anche inaugurato l’inizio del nostro road trip in Umbria con un ottimo Sagrantino della cantina Adanti.
Un ristorante che consiglio vivamente a chi cerca un ambiente raffinato ma informale e, soprattutto, sapori e prodotti autentici e non “turisticamente tipici”.

 

Eventi e celebrazioni a Gubbio

Sono molte le celebrazioni che la città di Gubbio organizza per mantenere vive le tradizioni e rafforzare il sentimento di unione e attaccamento dei suoi cittadini. Ve le segnalo brevemente e chissà che non riusciate a capitare a Gubbio in un momento di festa!

La celebrazione più sentita a Gubbio è la Festa dei Ceri, la corsa che il 15 maggio di ogni anno si ripete in onore del Santo Patrono della città Ubaldo.
In occasione del Venerdì Santo si svolge la Processione del Cristo Morto  che rappresenta la Passione di Cristo.
Durante il Palio della Balestra, che vede sfidarsi gli abitanti di Gubbio e di San Sepolcro, e il Torneo dei Quartieri, i cittadini di Gubbio si mettono in gioco,  sfidandosi reciprocamente e facendo rivivere le tradizioni medievali.
Nel periodo natalizio, invece, il quartiere di San Martino si trasforma in un presepe a grandezza naturale e il Monte Ingino viene illuminato dall’albero di Natale più grande del mondo.
I golosi, infine, ameranno la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei prodotti Agroalimentari che si tiene durante la ricorrenza di Ognissanti.

Dove dormire a Gubbio

Muoversi in auto a Gubbio è davvero complicato, quindi il mio consiglio è di trovare un hotel nel cuore della città in modo da fare tutto a piedi, lasciando l’auto nei parcheggi immediatamente fuori.
Non ho trovato strutture che mi abbiano entusiasmata particolarmente e alla fine ho optato per l’Hotel Bosone Palace.
L’hotel è ospitato in un palazzo d’epoca in Via XX Settembre, a due passi dal Palazzo dei Consoli, in una posizione eccezionale.
Le camere sono carine e confortevoli, il letto grande e molto comodo, bagno un po’ piccolo, ma funzionale. Tutto ok, pur senza alcun guizzo di stile.
Il personale è molto gentile e disponibile e ho apprezzato la colazione su ordinazione: l’offerta di prodotti è ampia, ma si sceglie ciò che si desidera il giorno prima tramite un form da compilare online in modo da trovare tutto al proprio tavolo, in contenitori chiusi, ed evitare il buffet.


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