Cucinare a casa come al ristorante: 6 strumenti indispensabili!

Cucinare a casa come al ristorante: 6 strumenti indispensabili!

Amate cucinare e volete migliorarvi sempre di più? Ecco allora 6 strumenti indispensabili per cucinare a casa come al ristorante e fare il salto di qualità!


Che a noi italiani piaccia cucinare, e sopratutto mangiare, è cosa nota; a risvegliare ulteriormente questa nostra innata passione, è arrivata la pandemia, che ha trasformato tutti in piccoli chef.
Il caso della penuria dei lieviti è stato emblematico: un tempo riservato ai professionisti del mestiere o agli appassionati, il lievito madre è diventato un vero oggetto del desiderio! E tutti a impastare e infornare per passare il tempo, sfogare l’ansia, intrattenere i più piccoli o consolarsi.

Per me e Marco, invece, il cibo è da sempre un elemento fondamentale della nostra quotidianità (anche troppo, come ci tiene a ricordami la bilancia) e la passione per la cucina ci lega moltissimo. Invitare a cena i nostri amici è sempre un piacere, ne approfittiamo per sperimentare nuove ricette e, fino ad ora, non ho mai sentito lamentele! Al contrario, ci hanno addirittura suggerito di lanciare un Home Restaurant e, vi dirò che, se non fosse per il periodo nefasto, provarci mi piacerebbe moltissimo!

Da qui è nata l’idea di scrivere questo post in cui vi parlerò delle tecniche e degli strumenti che Marco ed io usiamo per cucinare a casa come al ristorante.

1 – Il BBQ per grigliate da urlo!

Nell’immaginario collettivo il barbecue è uno strumento da campagna o da giardino ma, per averlo e usarlo, è sufficiente anche un balconcino cittadino. Noi abbiamo un grande terrazzo e quindi è stato il primo strumento che abbiamo acquistato: le grigliate in compagnia sono diventate il nostro must, sia in estate che in inverno!

Partiamo dalle basi: quelli che vi propongo di seguito sono strumenti per il BBQ all’americana e non per la grigliata all’italiana. La differenza fondamentale consiste nel coperchio di cui è dotato il BBQ, che si usa quasi sempre chiuso. Questa caratteristica incide sia sulle tipologie di carni che vi si possono cucinare (anche i tagli più grandi) che sulla quantità di fumo prodotto, un fattore non da poco per chi, come noi, vive in condominio.

 

Due sono le tipologie di BBQ tra cui scegliere: quelli a carbonella (la legna si usa per la grigliata) o quelli a gas.
Il primo è sicuramente un po’ più scomodo, lungo e difficile da usare, ma il sapore che acquistano i piatti è impareggiabile. Il BBQ a gas, invece, può essere una soluzione ideale per chi è alle prime armi o è semplicemente più pigro!

Riguardo al brand, noi siamo fedeli sostenitori del marchio Weber e sono quelli che vi consiglierò.

Inizio presentandovi il nostro bambino: il Weber Master Touch GBS Grill Kettle. Si tratta di un BBQ a carbonella di grandi dimensioni (57cm di diametro, indicato per 10 coperti), comodissimo se amate fare cene tra amici. Se la dimensione vi spaventa ne esistono anche versioni più piccole, da 47 cm!
Simile ma più economico é l’Original Kettle: i vantaggi del fratello maggiore sono la barra che sostiene il coperchio quando è aperto e la coppetta raccogli cenere chiusa, che vi eviterà di riempire il terrazzo di cenere! 

Se invece preferite la versione a gas, la Serie Q è ciò che fa per voi. Anche in questo caso ci sono varie dimensioni che si adattano alle esigenze di ciascuno e sono anche più facilmente trasportabili di quelli a carbonella.

La scelta si basa più che altro su questioni di praticità, ma in ogni caso, i vostri amici faranno a gara per venire a cena da voi!



 

2 – Il Roner per cucinare a bassa temperatura

Vi presento il grande amore di Marco: il Roner, lo strumento che ogni Chef con C maiuscola deve avere perché oggi, se non cuoci a bassa temperatura (o CBT), sei troppo anni ’90!
Se non ha mai sentito parlare di questo aggeggio, ti spiego di cosa si tratta: è un strumento bislungo, simile a un frullatore a immersione, che si inserisce in una bacinella piena d’acqua. Il Roner la scalda in base alla temperatura impostata (mediamente tra i 50° e 70° a seconda del cibo, ma sempre “basse”) mantenendola stabile e omogenea. Nella vasca (o idromassaggio come la chiama mio papà) viene poi inserito il cibo che, però, deve essere sigillato nelle buste per il sottovuoto (uno strumento strettamente connesso al Roner di cui leggerete di seguito).

Avrete sicuramente sentito parlare della tecnica di cottura sous vide (sotto vuoto, in francese), utilizzata da moltissimi chef, i cui risultati sono a dir poco spaziali anche a casa.
A mio parare i vantaggi principali sono il sapore e la consistenza tenerissima che questa cottura conferirà ai vostri piatti. Carne, pesce o verdure una volta imbustati e sigillati (il termine tecnico è “condizionati”) non perderanno i propri succhi che verrano, invece, continuamente riassorbiti all’interno della busta sottovuoto. Con il sous vide non correrete mai il rischio di rendere secche o stoppose le vostri carni!

 

A livello pratico, la cottura sottovuoto è super comoda anche per un altro motivo: potrete cuocere i vostri piatti quando volete e servirli ore, o giorni, dopo. Vi basterà, infatti, “rianimarli” in acqua con il Roner per qualche minuto e sembreranno appena fatti! Questo è uno dei motivi per cui ha preso molto piede nei ristoranti ed è una vera manna dal cielo anche per le cene a casa.

Ormai sono molte le marche disponibili, ma noi siamo andati sul sicuro prendendo uno dei più quotati: l’Anova.
Funziona benissimo e anche la loro assistenza clienti è molto efficiente (ci si è rotto il supporto che lo attacca alla vasca e ce lo hanno cambiato immediatamente).

Insieme al Roner dovrete acquistare qualche accessorio, come vasca e coperchio.
La vasca che vi indico è grande, ideale per più coperti o per pezzi grandi come le fiorentine; per cuocere pezzi piccoli può essere sufficiente anche una pentola da pasta a cui potrete agganciare il Roner.

Il coperchio vi servirà, invece, per non far evaporare l’acqua in caso di lunghe cotture (tipo 8 o 12 ore), molto frequenti con le basse temperature; così poterete anche uscire e fare le vostre cose senza preoccuparvi che il livello dell’acqua scenda troppo.
La soluzione più vantaggiosa e furba è, però, costituita dalle palline che sostituiscono il coperchio: si buttano nel contenitore e rimangono a galla, adattandosi a tutti i tipi di bacinella.



 

3 – Macchina del sottovuoto per la cotture sous vide

La macchina per il sottovuoto è di una comodità straordinaria e io la uso da sempre per la conservazione dei cibi ma, nell’ottica di cucinare in casa come al ristorante, inizierete ad utilizzarla anche per cuocere le vostre pietanze.
Ho già accennato alla cottura sous vide parlandovi del Roner, quindi veniamo subito ai prodotti da acquistare.

Laica è la macchina per il sottovuoto che abbiamo scelto noi: offre prestazioni professionali, consente il sottovuoto anche dei liquidi e occupa poco spazio. Accessibile anche il prezzo! Ovviamente ricordatevi di abbinare i sacchetti giusti, perché non tutti sono adatti alla cottura a bassa temperatura.


 

 

 

4 – Il forno: scegliere quello giusto

“Ma chi non ha un forno?” direte voi. So che lo abbiamo praticamente tutti, il problema è capire che tipo di forno scegliere.

Il mio lo avevo comprato dieci anni fa, quando ho preso a casa. Era un modello semplice e funzionale, con cui mi trovavo benissimo. Impostavo i classici 180°, infornavo arrosti e lasagne, e tutto filava liscio.
Quando però abbiamo iniziato a sperimentare le basse temperature mi sono resa conto che l’indicatore dei gradi era decisamente troppo indicativo! Nonostante io impostassi la temperatura su 50° lui sparava a 80° e il risultato non sto neanche a raccontarvelo. In cucina ci vuole estro, ma anche precisione, soprattutto con le basse temperature in cui 2° possono fare la differenza.

 

E così mi sono decisa a cambiare forno. I nuovi sono tutti molto più avanzati di quello che avevo, e la scelta è stata difficile, perché abbinare precisione a prezzi umani non è così scontato!
Dopo giorni di ricerche, confronti e excel comparativi, ho optato per un Whirpool con tecnologia 6° Senso. Il mio modello non è già più in commercio, ma quelli disponibili mi sembrano identici e anche meno cari del mio! Di positivo ha che tiene bene la temperatura e che l’interno è moto ampio; è dotato poi di diverse funzioni di cottura (statico, ventilato, convezione, grill e defrost) e programmi preimpostati, che però non ho mai utilizzato! La funzione autopulente, a cui tenevo moltissimo è, invece, una vera fregatura… Per pulire il forno ci vuole solo olio di gomito!
La versione più smart ha anche il collegamento con l’app per seguire la cottura a distanza. Mi tentava molto, ma la differenza di prezzo non vale il vantaggio, a mio parere.

Un’altra funzione che mi sarebbe piaciuta è la cottura a vapore, ma i prezzi si alzano parecchio e non sono in grado di capire se sia veramente utile. Se cercate questa funzione vi suggerisco di guardare i forni Electrolux o Miele.

 



 

5 – Lampada per tenere calde le pietanze

E ora che i vostri manicaretti sono pronti e ben impiattati, non vi resta che assaggiarli! Peccato che il 90% delle volte raffreddino prima ancora di essere serviti. Mamma, che nervi!

Ma tranquilli, ho la soluzione che fa per voi: una bella lampada scaldavivande!
Abbiamo scoperto questo fantastico accessorio da cucina in un ristorante in Francia e ce ne siamo immediatamente innamorati. Inizialmente ho proibito a Marco di comprarla; poi, a furia di vedere i nostri piatti raffreddare alla velocità della luce, mi sono convinta e l’abbiamo comprata. Beh, è meravigliosa!

 

Vi suggerisco quella che abbiamo comprato perché ne siamo super soddisfatti e il prezzo è assolutamente accessibile. Noi l’abbiamo appoggiata sui pensili della cucina e la abbassiamo all’occorrenza, occupa poco spazio ed è anche abbastanza scenografica! Ricordatevi solo di regolare bene la distanza dal piatto: se, ad esempio, voleste tenere in caldo della carne, tenendola troppo vicina rischierete di trasformarla da “al sangue” a “ben cotta” in pochi minuti!

 

6 – La cantinetta per i vini

Per due amanti del vino come noi una cantinetta è praticamente un bene di prima necessità e per trasformare la vostra cucina in quella di un ristorante non potrete farne a meno!

In commercio si trovano una miriade di modelli e la scelta dipende principalmente dal fattore spazio e budget.
Per rimanere con i piedi per terra e per poterla inserire nella nostra cucina, abbiamo scelto una cantinetta da 12 bottiglie, che sembrano già un buon numero, ma nella pratica è decisamente scarso.
Il fattore, a mio parere, fondamentale è che abbia zone di raffreddamento separate, in modo da poter conservare vini rossi e bianchi che necessitano di temperature diverse.
Questo è il nostro modello con cui, dimensioni a parte, ci troviamo bene. È di classe energetica B, ma non so dirvi esattamente quanto consumi. Quanto al rumore è abbastanza silenziosa; in estate, facendo più fatica a mantenere la temperatura, si fa sentire un po’ di più, ma nulla di fastidioso. Per fare un confronto dovrete guardare i decibel (dB), che sono sempre indicati.


 

Cosa cucinare con questi strumenti?

La risposta è semplicissima: di tutto! Carne, pesce o verdure si prestano benissimo a tutti i tipi di cottura che vi ho elencato, e spesso si mixano.
La carne, ad esempio, la cuciniamo nel forno o con il Roner, sempre a basse temperature, e Marco la finisce poi sul barbeque. Il pesce, invece, lo imbustiamo e immergiamo nell’acqua e lo finiamo in padella per fargli fare la reazione di Maillard (per dargli cioè quella golosa crosticina esterna, senza stracuocere l’interno, fondamentale anche per la carne).

Avete già visto alcune foto dei nostri piatti, ma se volete qualche ricetta, vi suggerisco le nostre “bibbie”: vi saranno utili per imparare a usare questi fantastici strumenti, in modo che non restino solo dei soprammobili da spolverare!

I primi libri che vi consiglio sono quelli di Marco Pirotta, autore di una trilogia sulla bassa cottura: spiega le tecniche e i principi di base della cottura sous vide a bassa temperature e contiene molte ricette buone e facili da realizzare. Secondo me è il top.

Per osare vi consiglio “Atmosfera 0” di Danilo Angè: ricette figosissime e sicuramente buonissime, impiattamenti da urlo e 7.550 ingredienti per ogni piatto. Bello, non c’è che dire, ma a me fa venire i nervi!



A questo punto avete gli strumenti per cucinare a casa come al ristorante, quindi non vi resta che mettervi ai fornelli e invitare i vostri amici!


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