Cosa fare a Bergen in due giorni o più

COSA FARE A BERGEN IN DUE GIORNI O PIÙ

Cosa fare a Bergen in due giorni o più

Cosa vedere a Bergen in 2 o 3 giorni? Ecco una raccolta di idee per conoscere meglio la città e scoprire un po’ della sua storia, andando oltre i suoi luoghi più conosciuti.


Bergen è una città capace di conquistare chiunque la visiti. I suoi colori, le suggestive case di legno, la vivacità culturale, la storia e la bellezza della natura che la circonda non possono lasciare indifferenti. Nonostante sia la seconda città per dimensioni della Norvegia, Bergen è una città a misura d’uomo, in cui si respira un’atmosfera d’altri tempi, intima, raccolta e accogliente.
Per questo ritengo valga sempre la pena inserirla tra le tappe di un itinerario più lungo tra i fiordi norvegesi, ma vi invito a considerarla anche come unica destinazione per un viaggio breve, magari in occasione di un weekend lungo.

Nel precedente articolo vi ho proposto un itinerario a piedi che raccoglie le cose da vedere in un giorno a Bergen, che ho definito “essenziale” perché vi permetterà di visitare i luoghi più iconici della città.
Ma chi di voi mi legge da un po’ sa bene che non amo i viaggi mordi e fuggi e che, al contrario, preferisco i tempi un po’ più dilatati. Non potevo, dunque, fare a meno di proporvi un itinerario più consono al mio stile di viaggio.
Nelle righe che seguono ho, quindi, raccolto per voi luoghi ed esperienze più insoliti o comunque meno noti; tante idee che sono certa stuzzicheranno la curiosità di chi vuole approfondire meglio la conoscenza di questa antica e affascinante città.
Ho intitolato l’articolo “Cosa vedere a Bergen in due giorni o più” perché vi servirà un po’ più di tempo e, nell’ipotesi di trascorrere qui un weekend lungo, questo potrebbe essere l’itinerario per il vostro secondo o terzo giorno.
Ma, prima di cominciare, una premessa: sul blog scrivo sempre e solo di cose che ho visto o fatto personalmente, ma questa volta farò un’eccezione e vi spiego perché. Sono stata a Bergen nella seconda metà di settembre, periodo che coincide con l’inizio della bassa stagione e, ahimè, con la chiusura invernale di molte attrazioni. I luoghi che trovate di seguito facevano parte del mio personale itinerario ma, purtroppo, l’Hanseatic Museum è l’unico che ho trovato aperto al momento della mia visita. Tenete, dunque, conto della mia esperienza quando sceglierete il periodo del vostro viaggio a Bergen, ma non fatevi scoraggiare: viaggiare fuori stagione ha sempre qualche svantaggio, ma godersi zone come Bryggen senza la folla di turisti non ha prezzo!

E ora partiamo: ecco i miei suggerimenti su cosa vedere a Bergen in due giorni o più!

 

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Storie dal passato

Non so voi, ma io darei qualsiasi cosa per poter viaggiare nel tempo e rivivere epoche passate che oggi noi chiamiamo “storia”.
E se cercate un posto che abbia tante storie interessanti da raccontare Bergen è la città che fa per voi. Ecco perché, tra le prime cose da vedere a Bergen, vi consiglio proprio una visita ad alcuni suoi musei. Ma non pensate di trovare solo teche piene di oggetti antichi: si tratta di musei viventi, che permettono di immergersi totalmente nel tempo passato e di rivivere in prima persona la vita e il fermento di epoche ormai lontane. E allora… Buon viaggio (nel tempo)!

L’Hanseatic Museum and Schøtstuene per rivivere l’era della Lega Anseatica

Ho accennato all’Hanseatic Museum già nel precedente articolo su cosa vedere a Bergen in un giorno perché qui potrete rivivere un pezzo fondamentale della storia di Bergen: l’era della Lega Anseatica, durata ben 4 secoli.
Il museo si trova nel cuore di Bryggen ed è ospitato negli antichi capannoni e uffici in cui operavano i mercanti della Lega. Si sviluppa all’interno di due case mercantili, Finnegården e Murtasken (che riapriranno le porte nella primavera del 2024 dopo un lungo periodo di restauro), in cui si trovano diverse stanze piene di oggetti e arredi originali del tempo, come l’ufficio e la confortevole camera da letto del governatore e quelle più anguste riservate agli apprendisti. Fa parte del museo anche la Schøtstuene, il locale in cui i mercanti anseatici si ritrovavano per condividere i pasti e tenere le proprie riunioni. Qui è dove, al mio passaggio, si limitava la visita.
L’ambiente, fedelmente ricostruito, offre uno spaccato della vita quotidiana dei mercanti e comprende la sala delle riunioni e la Ildhuset, il locale in pietra in cui si cucinava. La visita prosegue poi all’esterno, nei giardini che circondano gli edifici di legno e tra i vicoli stretti di Bryggen, per concludersi sul molo, di fronte alle iconiche facciate colorate.
Come ho detto, io ho potuto visitarne solo una piccola parte, ma ve lo consiglio vivamente perché è molto interessante e vi aiuterà a capire la storia della città.

Per info su orari e tariffe: The Hanseatic Museum and Schøtstuene

 

L’Old Bergen Museum per respirare l’atmosfera dell’antica Bergen

E dopo la frenesia dell’antica Bryggen che ne dite di fare un tuffo nella Bergen del 1800?
Vi basterà spingervi poco fuori dal centro e dal porto per entrare in una sorta di museo diffuso che permette di rivivere l’atmosfera della vecchia Bergen, un piccolo e quieto gioiellino custodito con grande cura.
Si passeggia lungo stradine acciottolate su cui affacciano meravigliose case del XVIII, XIX e XX secolo, rigorosamente in legno dipinto di bianco o in tonalità pastello. Tutto finto? No! Si tratta di originali wooden houses – originariamente ubicate nel centro di Bergen – salvate dalla demolizione e ora raccolte qui per preservarle come fossero in un rifugio.
Si può sbirciare dalle finestre ed entrare nelle case e nei negozi che rivivono grazie alla presenza di attori che rievocano la vita del tempo; oppure rilassarsi nel parco all’inglese circostante e persino fare il bagno nel vicino stabilimento balneare Sandviken Sjøbad (Elsesro).
Vi ho incuriositi? Spero di sì, ma sappiate che è aperto solo nei mesi estivi.

Per info su orari e tariffe: Gamle Bergen Museum 

 

Il Leprosy Museum: tra dramma e speranza

Con il cuore alleggerito dalla pace e dalla serenità che si respira a Old Bergen, vi invito ora a immergervi in un altro frammento della storia di Bergen, questa volta molto più cupo e drammatico.
Tutti noi sappiamo quanto la lebbra abbia scosso e letteralmente ammorbato l’intero continente europeo, mietendo vittime ovunque e senza distinzione di classe sociale.
Quello che forse non tutti sanno è che la Norvegia sia stata uno dei Paesi più afflitti dalla malattia e l’importante ruolo che Bergen ebbe nel porre fine a questa sciagura.
Tra il 1850 e il 1900 Bergen aveva ben tre lebbrosari separati, in cui i malati venivano accolti e curati. Il Leprosy Museum è ospitato proprio in una di queste strutture, all’interno di un edificio del XVIII secolo, parte del St. Jørgens Hospital. Qui operò anche Gerhard Hansen, un medico norvegese a cui si deve la scoperta del batterio della lebbra, segnando una svolta nello studio di tale patologia e in campo scientifico in generale.
Il Leprosy Museum ci mostra una struttura ospedaliera del 1800, in cui è possibile visitare la chiesa e l’edificio principale dove si trovano la cucina e le camere in cui venivano curati i malati, ambienti rimasti pressoché immutati dalla morte degli ultimi due pazienti ricoverati qui e avvenuta nel 1946. Il museo raccoglie anche strumenti e documenti che consentono di scoprire di più su questa terribile malattia che mieté un numero incredibile di vittime.

Per info su orari e tariffe: Leprosy Museum

 

Le case museo di Bergen

Abbiamo viaggiato nella storia di Bergen, ma adesso che ne dite di ficcanasare un po’ anche nella vita di qualche personaggio illustre?
Come? Ovviamente entrando nelle loro case e curiosando tra i ricordi e gli oggetti che più gli sono stati cari.
Ecco allora due case museo molto affascinati che consiglio di visitare a chi ha la possibilità di stare a Bergen per almeno due giorni.

Edvard Grieg

Chi sa il nome del più famoso compositore norvegese di tutti i tempi? Edvard Grieg, ovviamente!
Scherzi a parte, a me il suo nome non diceva nulla, ma alcune sue composizioni le conoscevo eccome e sicuramente anche voi, come la sublime “Morning Mood” o “In the hall of the Mountain King“, due delle musiche che Grieg compose per la rappresentazione teatrale di Peer Gynt, il poema del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen.
Bene, qui a Bergen avrete la possibilità di visitare “Troldhaugen”, l’amatissima residenza in cui Grieg amava trascorrere le estati e i momenti di vacanza, sempre in compagnia della moglie Nina.
Non è difficile capire perché Grieg fosse così legato a questa casa: si tratta di una tipica residenza del XIX secolo, una fiabesca villa in legno dipinto e decorata da profili verde salvia, dotata di un’ampia veranda e di una torre panoramica da cui godersi la vista sul lago Nordås. L’edificio fu progettato dall’architetto Schak Bull, cugino di Grieg, e a partire dal 1885 i coniugi trascorsero qui ogni estate fino alla morte del compositore, avvenuta nel 1907. Il loro legame con Troldhaugen fu così profondo e indissolubile che entrambi si fecero seppellire qui, per poter riposare in eterno accanto alle acque del lago, in un luogo che lo stesso Grieg aveva scelto.
La villa Troldhaugen è l’attrazione principale del museo e al suo interno custodisce molti oggetti e ricordi di Grieg, tra cui spicca il suo meraviglioso pianoforte a coda Steinway, ancora oggi utilizzato in occasione di alcuni concerti. Durante la visita potrete raggiungere anche il luogo dello loro sepoltura e la capanna che Grieg fece costruire nel 1891 e dove era solito comporre la sua musica.
Il complesso museale comprende anche Troldsalen, una sala da concerti realizzata nel 1985 in cui si tengono frequenti concerti, esperienza imperdibile per gli amanti della musica.

Per info su orari e tariffe: Troldhaugen Home of composer Edvard Grieg

 

Damsgård Country Mansion

E a proposito di case vacanze, c’è un’altra residenza da sogno a cui avrei voluto dare una sbirciatina: la Damsgård Country Mansion.
Dovete, infatti, sapere che verso il 1700 prese piede una nuova tendenza che perdura anche ora e che siamo soliti chiamare “villeggiatura”.
A quel tempo Bergen era una città grande e florida grazie al commercio marittimo, ma anche caotica e sempre indaffarata. Questa situazione portò gli abitanti appartenenti alle classi più abbienti a desiderare di allontanarsi dal contesto cittadino per rifugiarsi in luoghi più tranquilli, in cui far riposare corpo e mente. Fu così che i più ricchi cominciarono ad acquistare terreni poco fuori Bergen (ai tempi erano meno esigenti di noi!) e a costruirvi le proprie residenze di villeggiatura. Con il tempo il loro numero crebbe sempre di più e le colline nei dintorni di Bergen si riempirono di eleganti dimore, ma una in particolare spiccava tra le altre: la Damsgård Country Mansion.
L’artefice di questo gioiello fu Joachim Christian Geelmuyden, commissario generale alla guerra e direttore generale delle dogane, che in questo contesto storico e sociale decise di acquisire un’antica fattoria di campagna. Della vecchia struttura salvò ben poco: preferì far ricostruire il corpo principale della villa, rifacendosi a uno stile marittimo più consono alla zona e arricchendo l’edificio con elementi decorativi tipici del Rococò che la trasformarono radicalmente. A completare la proprietà ci sono anche i magnifici giardini, il Lord’s e il Lady’s garden.
Dopo la sua morte, la proprietà fu venduta alla famiglia Janson che rimase a Damsgård fino al 1983 per passare, infine, in mano alla stato e al comune di Bergen che l’hanno convertita a museo, continuando a rappresentare un capolavoro indiscusso dell’architettura rococò in legno in Norvegia. 
Qui offrono dei tour durante i quali è possibile visitarne le raffinatissime sale interne e i magnifici giardini che la circondano.

Per info su orari e tariffe: Damsgård Country Mansion

 

Passeggiare tra le Wooden House di Bergen”

Ed ora passiamo ad un’attività che si può praticare in tutte le stagioni, anche sotto la pioggia come è toccato fare a me: camminare!
Come sapete Bergen è famosa per le sue wooden houses, le meravigliose case di legno dipinto dai mille colori tipiche di tutta la Norvegia.
Qui se ne trovano ovunque e non serve andare a cercarle appositamente, ma ci sono alcuni quartieri in cui se ne troverete a bizzeffe.

I quartieri di Marken e Sandviken

In primo quartiere in cui potrete gironzolare certi di incontrare queste abitazioni è Marken, ubicato in zona centralissima, nei pressi della Cattedrale.
Richiede, invece, un po’ più di tempo raggiungere Sandviken, una zona posta poco più in alto di Bergen. Sandviken è uno storico villaggio di pescatori con molte case in legno del XVIII secolo. Qui si trovano anche il Museo della pesca, il sentiero panoramico Fjellveien e il museo all’aperto Gamle Bergen.

La zona di Nordnes

Un’altro quartiere molto affascinante è Nordnes, che si sviluppa lunga la penisola che abbraccia il porto di Bergen, sul lato opposto al molo di Bryggen.
Si potrebbe definire questa area come la più norvegese della città perché è qui che un tempo risiedevano e operavano i norvegesi perché, come sappiamo, l’area di Bryggen era dominata dai mercanti tedeschi della lega Anseatica. Gli abitanti di Nordnes chiamavano la zona “Republikken Nordnes” (la repubblica di Nordnes) perché qui si concentrava la loro vita. A Nordnes si trovavano, infatti, il tribunale e il luogo delle esecuzioni della città, dove venivano bruciate le streghe nel XVI e XVII secolo, e i locali iniziarono addirittura a produrre i propri prodotti come la Nordnes Cola.
Oggi il quartiere popolare è perfettamente integrato al resto della città ed è anche molto ambito grazie alla presenza di scuole, parchi e meravigliose case.
Io sono riuscita a trascorrere qui circa un’ora (grazie ad momento di tregua dalla pioggia) e me ne sono innamorata. Preparatevi a continui saliscendi lungo stradine acciottolate, strette da splendide casette il legno colorato. Qui si trova anche il famoso Acquario di Bergen.
Se volete  conoscere meglio la storia di quest’area vi suggerisco anche una passeggiata guidata a Nordnes: l’ho scovata scrivendo questo articolo quindi non ne ho esperienza diretta, ma sono guide locali e la presentazione dei loro tour mi è piaciuta moltissimo.

 

Cosa fare a Bergen in 3 giorni

Dopo aver esaurito (ovviamente si fa per dire!) le cose da fare o vedere a Bergen, potrebbe essere una buona idea uscire dai confini cittadini e immergersi nella sorprendente natura che la circonda.
Queste sono attività che consiglio di fare a chi rimarrà a Bergen almeno tre giorni, perché come vi ho già detto, prima bisogna godersi al massimo la città!

Visitare la Fantoft Stave Church

A meno di una decina chilometri da Bergen sorge la Fantoft Stave Church, meraviglioso esempio delle antiche stavkirke (o chiese in legno a doghe) tipiche della Norvegia ma, per noi stranieri, molto affascinanti e suggestive perché completamente diverse da ciò a cui siamo abituati.
La struttura esterna richiama quella delle navi vichinghe, anche se personalmente i tetti mi ricordano le pagode orientali, con le tettoie a diversi livelli e i dragoni decorativi, elementi tipici anche del Dragestil norvegese (Dragon style) sviluppatosi verso la fine del 1800. L’interno è apparentemente semplice anche se, guardando bene, le decorazioni ci sono eccome e sono sapientemente scolpite nel legno.
Anche la storia della Fantoft Stavkirke è molto particolare. La chiesa fu eretta intorno al 1150 a Fortun, un piccolo villaggio ai piedi del Sognefjellet che col tempo si sviluppò tanto da sentire la necessità di una chiesa più grande, capace di ospitare la comunità in crescita. Ma, invece di ampliare la chiesa originale, gli abitanti preferirono costruirne una nuova, più grande e moderna, abbandonando a se stessa la vecchia e iniziando persino a rimuovere dall’edificio le parti che potevano essere riutilizzate nelle fattorie.
A salvarla dalla demolizione fu un certo console Gade che nel 1883 la acquistò e smontò pezzo per pezzo, per farla ricostruire nella sua fattoria di Fantoft, dove si trova attualmente.
Ma non è finita qui. Nel 1992 la chiesa venne data alle fiamme dal musicista black metal norvegese Varg Vikernes, atto che venne tristemente emulato da altri musicisti della scena black metal causando la distruzione di diverse stavkirke andate ora perdute.
La chiesa che vediamo oggi è, quindi, una ricostruzione dell’originale che, nonostante tutto, mantiene un grande fascino.

 

Crociera tra i fiordi norvegesi

Vi ho già detto che Bergen è spesso chiamata “porta dei fiordi”, quindi tra le cose da fare a Bergen è impossibile non citare una delle fantastiche crociere tra i fiordi norvegesi.
Bergen è un punto di partenza perfetto per concedersi una giornata alla scoperta di queste bellezze naturali e dal suo porto partono sempre numerose navi che vi permetteranno di fare una delle più imperdibili esperienze norvegesi.
Tra le crociere più classiche c’è quella nell’Osterfjord e il Mostraumen Channel: si parte dal porto di Bergen e si naviga lungo il fiordo per circa 4 ore a bordo di comode navi.
Io non l’ho fatto perché sono arrivata a Bergen dopo aver già girato tra i fiordi, ma è un’esperienza che vi consiglio di fare.
Sono disponibili anche escursioni più lunghe (di un’intera giornata) per raggiungere l’Hardangerfjord o il Sognefjord, i due fiordi più grandi della Norvegia. Sono tour molto ben strutturati, ma il mio consiglio è di dedicare a queste zone un viaggio a parte, magari un bel road trip come ho fatto io, e di non accontentarvi di una toccata e fuga.
Al riguardo vi invito a leggere l’articolo sul mio (per ora primo) viaggio tra i fiordi norvegesi in cui ho dedicato 4 giorni pieni alla sola area del Sognefjord (sufficienti per averne un piccolo assaggio).
Comunque sta a voi scegliere in base al vostro stile di viaggio, quindi ecco qualche crociera super panoramica che vi farà innamorare ancora di più della Norvegia!

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