Itinerario tra i Grand Crus e gli Châteaux di Saint Émilion

Visitare Saint Émilion e gli Châteaux

Itinerario tra i Grand Crus e gli Châteaux di Saint Émilion

Itinerario di due giorni alla scoperta dei Grand Crus e degli Châteaux di Saint Émilion. Consigli su come organizzare l’itinerario in autonomia e su quali Châteaux visitare.


Chi di voi ha già letto il mio itinerario di cinque giorni a Bordeaux e dintorni saprà che durante questo viaggio abbiamo dedicato due giornate alla scoperta dei Grand Crus e degli Châteaux di Saint Émilion, una delle zone vinicole più famose del bordolese.

Visitare Saint Émilion e gli Châteaux in autonomia è stata un’esperienza magnifica che vi consiglio caldamente.
Il nostro è stato totalmente imprevisto (dovuto alla cancellazione del nostro volo di rientro da Bordeaux) ma a voi suggerisco di creare un itinerario ben strutturato prima di partire per godere al meglio del tempo a vostra disposizione.
Spero quindi che questo articolo possa aiutarvi a rendere perfetto il vostro tour tra i Grand Crus e degli Châteaux di Saint Émilion.

 

 

Come visitare gli Châteaux di Saint Émilion

Organizzare un tour a Saint Émilion non è cosa difficile ma bisogna prima decidere se lo si vuole fare in autonomia oppure affidandosi ai tour organizzati. Vediamo le differenze.

Tour organizzati

Se siete interessati a questa soluzione vi consiglio di visitare i siti degli Enti del turismo di Bordeaux o di Saint Émilion dove troverete una miriade di tour organizzati tra cui scegliere.
Se come noi partite da Bordeaux potrete scegliere tra tour di gruppo di una giornata intera o di mezza giornata, tra le diverse zone vinicole (Saint Émilion, Medoc, Sauternes) oppure optare per i tour che combinano due regioni in un solo giorno, anche se a mio parere vi ritroverete a fare una sfacchinata.
I prezzi sono abbastanza alti: si aggirano intorno ai € 150 a persona per la giornata intera e ai 60/70€ per la mezza giornata.
Se invece siete interessati alla sola zona di Saint Émilion potete scegliere tra quelli proposti sul loro sito internet.

Tour in autonomia

Noi abbiamo preferito visitare gli Châteaux di Saint Émilion in autonomia per fare tutto a modo nostro, da soli e con i nostri tempi, fermandoci anche a dormire in zona.
In questo caso sarete voi a scegliere gli Châteaux da visitare e il percorso da seguire ma vi sarà necessario noleggiare un’auto per muovervi al meglio.

I vigneti di Saint Emilion

 

Quali Châteaux visitare a Saint Émilion

La risposta corretta sarebbe tutti perché ognuno ha qualcosa di unico da offrire ma sarebbe davvero impossibile perché sono centinaia e a fine giornata vi scorrerebbe vino nelle vene!

Di nuovo, fate riferimento all’Ente del Turismo di Saint Émilion!
L’ufficio del turismo si trova nel centro storico del borgo di Saint Émilion ed è molto ben organizzato, alcuni addetti parlano italiano e vi forniranno gratuitamente tutte le informazioni di cui avrete bisogno, primi fra tutti la piantina del borgo, della zona vinicola circostante e l’elenco delle cantine che collaborano con l’ente del turismo (figuratevi che sono 120 e sono solo una minima parte rispetto al totale delle cantine!).
Se avete tempo e voglia iniziate a studiare il vostro itinerario prima di partire spulciando online gli Châteaux che preferite (considerate questa brochure come la vostra Bibbia).

 

Per agevolarvi nella scelta l’Ente del turismo propone una prima classificazione degli Châteaux di Saint Émilion in 5 macrocategorie:

  • “I segreti della vigna”, credo siano i più piccoli e recenti
  • “Di generazione in generazione”, quelli più antichi, tramandati di generazione in generazione dalla stessa famiglia
  • “Architetture eccezionali”, cantine caratterizzate da architetture particolari, innovative e all’avanguardia
  • “Cave sotterranee”, quasi tutti nel borgo di Saint Émilion, si trovano nelle gallerie calcaree sotterranee
  • “PremierGrand Gru Class A”, gli unici quattro Châteaux i cui vini hanno ottenuto la denominazione di Premier Grand Gru Classé A.

 

Come capirete proseguendo nella lettura andare alla “spera in Dio” come abbiamo fatto non è una scelta vincente ed è meglio prenotare con anticipo le visite in cantina.
Tenete inoltre presente che in inverno e in primavera molti Châteaux di Saint Émilion non sono ancora organizzati per le visite guidate quindi rischierete di essere spesso rifiutati, mentre in estate ci sono molti turisti e non è sempre facile trovare posto.
In generale il mio consiglio è di scegliere Châteaux di diverse dimensioni e importanza: i più grandi e celebri sono sicuramente bellissimi e affascinanti ma alcuni se la tirano parecchio, mentre i più piccoli sono forse meno spettacolari ma più disponibili verso gli avventori.

 

I Grand Crus di Saint Émilion

Prima di montare in macchina e iniziare questo viaggio alla scoperta dei Grand Crus e degli Châteaux di Saint Émilion mi sembra doveroso fare una breve panoramica sui vini bordolesi e di Saint Émilion in particolare; ci tengo a precisare che la mia non vuole essere una dissertazione tecnica ma solo un breve riassunto di quanto ho appreso!

Parliamo subito di terroir, un termine molto complesso che non si riferisce solo al terreno ma all’intero contesto in cui si produce il vino di una determinata zona e che comprende il terreno, i vitigni utilizzati, il clima e anche l’intervento umano e quindi le tecniche di produzione.
Il terreno di Saint Émilion è molto vario, (argilloso, calcareo, sabbioso e ghiaioso) e prevalentemente collinare, cosa che consente una buona esposizione delle viti al sole, mentre il clima è mite e temperato.

Qui trovano (letteralmente) terreno fertile 3 importanti vitigni, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, le uve principali con cui sono prodotti i vini di Bordeaux e che definiscono il cosiddétto“ taglio bordolese”. A questi si aggiungono anche il Malbec e il Petit Verdot, ormai poco utilizzati.
I vini bordolesi nascono dall’assemblaggio di queste 3 uve e la predominanza di una rispetto ad un’altra è ciò che caratterizza i vini delle diverse zone: i vini di Saint Émilion hanno ad esempio una prevalenza di uva Merlot che li rende più rotondi e morbidi rispetto quelli del vicino Medoc in cui prevale il Sauvignon.

Un’altra peculiarità dei vini bordolesi è l’affinamento in barrique, le botti da 225 litri in cui i vini maturano almeno un anno.
La barrique, un termine che suona subito figo e su cui gli esperti litigano (nei nostri viaggi “vinicoli” abbiamo scoperto diverse scuole di pensiero al riguardo) per loro è un must su cui non so discute.

 

Appellazioni e classificazioni dei Grand Crus di Saint Émilion

Le appellazioni e le classificazioni dei vini di Bordeaux sono molto complicate e differiscono in base alle varie zone vinicole (Medoc, Grave, Sauternes…).
Mi limito quindi a dirvi che nella Giurisdizione di Saint Émilion, una zona Patrimonio Unesco che comprende 8 villaggi, ci sono due principali appellazioni (AOC appellations d’origine contrôlée): Saint-Emilion and Saint-Emilion Grand Cru.
I Grand Crus sono poi classificati dal 1955 secondo un sistema particolare, basato su tre livelli, che distingue i vini in Premier Grand Gru Classé A, Premier Grand Gru Classé e Grand Gru Classé.

Ogni cantina deve riconquistare ogni anno l’appellazione di Saint Émilion Grand Cru mentre la classificazione viene convalidata ogni 10 anni suscitando spesso accese polemiche (nel Medoc è rimasta tale dal 1855).
Pensate che nel 2006 alcune cantine ricorsero addirittura alla magistratura per chiedere l’annullamento della classificazione che è stata invalidata e rifatta nel 2012.
Il risultato è che ora sono state classificate come Premier Grand Gru Classé A solo 4 cantine: Château Pavie, Château Angélus, Château Ausone e Château Cheval Blanc.
Questa storia mi ha fatto capire quanto il vino sia una “cosa seria”!
Per approfondire questo intricato argomento date un’occhiata a Le Vins Saint Émilion.

E ora veniamo finalmente al nostro itinerario di due giorni tra i Grand Crus e gli Châteaux di Saint Émilion!

 

Itinerario tra gli Châteaux di Saint Émilion. Giorno 1

Il borgo di Saint Émilion

Dopo aver noleggiato la nostra auto alla stazione di Bordeaux abbiamo raggiunto il borgo di Saint Émilion dove siamo arrivati in tarda mattinata.
Saint Émilion è un borgo fiabesco, fatto di strade ripide e scalcagnate, antichi edifici in pietra calcarea dalle facciate chiare, boutique dalle vetrine color pastello, ristorantini invitanti e ovviamente tantissimi negozi di vino!
Come tutti i villaggi francesi è ben tenuto, maniacalmente pulito e ordinato e per quanto possa essere turistico mantiene comunque la sua autenticità e grade fascino.

 

Fu fondato nell’VIII secolo da Emilion, un monaco bretone che si ritirò in questa zona per dedicarsi alla preghiera insieme ad alcuni discepoli benedettini con cui formò in seguito una nutrita comunità religiosa che, alla sua morte, decise di intitolargli il villaggio.

Noi abbiamo avuto poco tempo per visitare il borgo (circa tre orette) ma, se potete, dedicategli almeno mezza giornata.
Potrete gironzolare qua e là godendovi gli innumerevoli e suggestivi scorci che offre oppure partecipare a uno dei tour guidati prenotabili all’ufficio del turismo. Ce ne sono davvero moltissimi e aiutano a ottimizzare il tempo nel caso siate un po’ tirati come noi.
Imperdibile è la chiesa monolitica, completamente scavata nella roccia all’inizio del XII secolo; noi non abbiamo avuto il tempo di visitarla all’interno (non capivamo da dove entrare 🙁 ) ma deve essere meravigliosa così come altrettanto bella è la vista che si gode dalla terrazza.
Non perdetevi anche la Chiesa Collegiale e il suo chiostro, il Chiostro dei Cordeliers, il Convento delle Orsoline, il Mercato Comunale, la Torre del castello del Re, i lavatoi e le “tertres”, le 4 ripidissime strade che collegano la parte alta del borgo con quella bassa.
Per pranzo siamo stati in un piccolo locale che ci ha colpiti per il romantico cortile un po’ defilato rispetto alla piazza centrale piena di turisti.

 

Château de Laudes

Nel pomeriggio abbiamo ripreso la macchina per gironzolare tra le vigne senza una meta particolare, fermandoci tra i vigneti e negli châteaux che ci colpivano sulla strada.

È così che ci siamo imbattuti in Château de Laudes, una piccola cantina molto accogliente a conduzione familiare i cui vini sono classificati come Saint Émilon Grand Cru.
Ci ha accolti una signora molto gioviale che ci ha mostrato la cantina introducendoci al mondo dei vini bordolesi e abbiamo concluso con una piacevole degustazione dei tre rossi di produzione propria e un Sauternes di una cantina “amica” (le avevamo detto quanto amassimo questo vino muffato).
La signora è stata carinissima e super gentile e tra l’altro la degustazione è stata gratuita perché loro puntano alla vendita delle bottiglie; noi non abbiamo comprato nulla dovendo tornare in Italia in aereo e mi sono sentita in colpissima!

 

Château de Ferrand

Proseguendo sulla strada abbiamo incontrato una tenuta più grande, Château de Ferrand, una cantina storica, di proprietà della famiglia Bich (quelli delle penne BIC per intenderci) che dispone di ben 32 ettari di vigneti posizionati in uno dei punti più alti della zona.
Siamo stati attratti dal suo aspetto esteriore e siamo arrivati giusto in tempo per cominciare una visita guidata dello Château e fare un’ulteriore degustazione dei loro ottimi vini, classificati come Grand Gru Classé.
La visita, in inglese, è stata molto piacevole, amichevole e quasi privata: eravamo solo noi e una coppia di australiani che avrebbero concluso il loro viaggio in Europa nella nostra Milano (naturalmente gli abbiamo dato un po’ di dritte).
La visita è durata circa un’ora e mezza ed è costata solo 8€ con la degustazione.

 

Itinerario tra gli Châteaux di Saint Émilion. Giorno 2

Volevamo dedicare questo secondo giorno a una vera full immersion nel vino bordolese ma, come vi ho detto, visitare gli Châteaux di Saint Émilion senza organizzarsi prima non è cosa facile.
Vi segnalo comunque le cantine che speravo di visitare.

Château Cheval Blanc

L’idea era quella di cominciare la nostra giornata con il botto, visitando uno degli Châteaux più noti della regione e tra i pochi ad essere classificato come Premier Grand Gru Classé A. Il nostro piano è sfumato quando abbiamo trovato i cancelli d’ingresso chiusi.
Château Cheval Blanc, ubicato quasi al confine con la zona di Pomerol, è un meraviglioso château d’epoca super affascinante ed elegante; la cantina vera e propria si trova poco distante ed è molto moderna, ospitata in una costruzione bassa che crea delle onde sulla campagna.
La cantina è visitabile ma non ho capito come e anche sul sito non ci sono indicazioni quindi forse meglio mandare una mail!

 

Château La Dominique

Dopo questa prima delusione abbiamo pensato di visitare Château La Dominique, un’altra cantina molto famosa, proprio accanto a Cheval Blanc.
Lo Château si caratterizza per la sua particolare architettura che integra armoniosamente l’edificio storico a una parte nuova e moderna progettata nientepopodimeno che dall’architetto Jean Nouvel.
Qui è possibile fare sia delle visite in cantina (i tour guidati partono dai 15€) che pranzare nel ristorante La Terrasse Rouge, la cui terrazza panoramica affaccia sui vigneti circostanti.
Questo era il nostro intento, ma quando abbiamo visto la quantità di gente in terrazza abbiamo mollato il colpo… Peccato, sembrava proprio bello!

 

Château Faugères

Da amante dell’architettura tenevo molto a visitare quella che viene definita la “Cattedrale del vino”.
Château Faugères appartiene, infatti, al noto imprenditore svizzero Silvio Denz che ha commissionato il progetto della cantina ad un’altra archistar come Mario Botta.
La cantina, bianca e squadrata, in posizione leggermente rialzata, svetta con la sua torre centrale sulle vigne.
Bella? Bah… Non ho visto l’interno, ma l’esterno mi convince poco per le sue forme così moderne e avveniristiche che trovo un po’ fuori contesto rispetto all’ambiente bucolico in cui è immerso.
Le visite in cantina vengono fatte rigorosamente su prenotazione (tra l’altro a maggio ci hanno detto che non ne fanno proprio) e vanno dai 15€ ai 25€ con soli due vini in degustazione. Ecco, qui mi hanno dato l’idea di tirarsela un po’!

 

Château Mangot

A breve distanza da qui si trova Château Mangot, l’unica azienda vinicola che siamo riusciti a visitare in questa giornata.
Si tratta di una grande cantina, con ben 37 ettari di vigne, di proprietà della famiglia Todeschini, di origine italiana.
La famiglia negli anni ha completamente trasformato i vigneti con reimpianti, terrazzamenti e opere di drenaggio e dal 2001 ha ristrutturato anche l’edificio che ospita la cantina, davvero molto bello.
Siamo arrivati senza preavviso e, nonostante fossimo solo in due, ci hanno accolto con grande gentilezza facendoci fare una visita dettagliata della cantina e una degustazione di quattro dei loro vini, il tutto per soli 10€. Davvero deliziosi e super consigliati!

 

 

Dove Dormire a Saint Émilion

Se, come noi, amate i posti tranquilli non posso che consigliarvi di soggiornare in uno dei tanti b&b che si trovano nei dintorni di Saint Émilion invece che negli hotel del centro storico. Le strutture immerse tra le vigne sono meravigliose ed è un’esperienza che vi suggerisco di fare!
Chez Henri è quello che abbiamo scelto noi.
Vi lascio solo qualche immagine per farvi venire l’acquolina in bocca; per maggiori dettagli leggete la mia recensione tra i miei #bigliettidavisita!

 

 

Il nostro itinerario tra i Grand Crus e gli Châteaux di Saint Émilion si conclude qui ma il nostro viaggio non è ancora finito. Prossima tappa: la Dune du Pilat!

Vi lascio anche il nostro primo video che riassume i 5 giorni trascorsi a Bordeaux e dintorni. Buona visione 🙂

 


Itinerario a Saint Emilion

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6 Comments
  • Sara
    Inserito il 17:27h, 20 Luglio Rispondi

    Che posti meravigliosi.
    E complimenti per il racconto e per le foto, sono bellissime!

    • Federica
      Inserito il 14:34h, 24 Luglio Rispondi

      Grazie Sara! Raccontare questi piccoli viaggi è sempre una gioia 🙂

  • Ilona
    Inserito il 22:03h, 21 Luglio Rispondi

    Mi piace molto il vino, ma non ho mai considerato visitare i chateaux! Bellissima idea, grazie!

    • Federica
      Inserito il 14:30h, 24 Luglio Rispondi

      Ilona, se sei un’appassionata di vino qui ci potresti rimanere almeno due settimane! Io non ho potuto ma lo avrei fatto molto volentieri… è davvero tutto meraviglioso e gli Châteaux sono imperdibili!

  • Valentina
    Inserito il 09:20h, 23 Luglio Rispondi

    Questo itinerario è un sogno! Bellissimo❤ Adoro questi paesaggi e borghi… Dato che non sono mai stata in queste zone, direi proprio che dovrei al più presto seguire i tuoi consigli e le tue orme!

    • Federica
      Inserito il 14:22h, 24 Luglio Rispondi

      Ciao Valentina!
      Se sei un’appassionata di vini come me e Marco questo è un itinerario meraviglioso ma devo dire che sono luoghi talmente belli e suggestivi che si adattano davvero a tutti! Te lo consiglio 🙂

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