Alla scoperta del Grande Nord: 6 mete da sogno!

Alla scoperta del Grande Nord: 6 mete da sogno!

Viaggi da sogno nel Grande Nord: 6 fantastici destinazioni tra Europa e America per lasciarsi ispirare e organizzare la propria avventura.


Distese di neve e ghiaccio, fiordi, foreste, laghi, cascate, vulcani e ripide scogliere. Una natura selvaggia e incontaminata, fatta di spazi sconfinati, paesaggi di straordinaria bellezza, silenzio e libertà, dove la presenza dell’uomo è ancora scarsa e coloro che vivono in questi ambienti hanno un legame strettissimo e rispettoso della natura che li ospita. Benvenuti nel Grande Nord.

I viaggi alla scoperta del Nord del mondo sono diventati di grande tendenza e sempre più viaggiatori vengono attratti, e irrimediabilmente rapiti, da questi luoghi estremi e talvolta inospitali, capaci però di regalare suggestioni uniche.
Se anche voi amate queste ovattate atmosfere, in questo articolo troverete 6 fantastiche destinazioni che sicuramente vi saranno di spunto e ispirazione per i vostri prossimi viaggi.
Ad accompagnarvi in questa virtuale esplorazione al Nord saranno alcune amiche del gruppo delle Trave Blogger Italiane, che hanno accettato di raccontare in breve le loro esperienze, partendo dal nord dell’Europa per arrivare fino in America.
Copritevi bene e buon viaggio!

 

Finlandia: il fascino del nord all’ennesima potenza

Arianna LombardoTropical Spirit

Un viaggio in Finlandia in inverno è un’immersione in un bianco mondo incantato. La neve che copre ogni cosa, le foreste estese, i cottage sperduti nel nulla, i grandi laghi ghiacciati, un’esplosione prorompente di una natura sconfinata. Un’atmosfera pazzesca che fa sembrare sempre Natale!
Non c’e da stupirsi se sia definito uno dei paesi più felici al mondo, un ambiente naturale fantastico e una popolazione accogliente, altro che i freddi nordici! Ingredienti perfetti per un viaggio al nord dove provare tante esperienze particolari nella natura.
Prima su tutte la possibilità di vedere l’aurora boreale nei mesi da novembre ad aprile. Essendo un fenomeno naturale ovviamente ci vuole fortuna, ma immaginatevi in un lodge dal tetto in vetro per non perdere neanche un secondo dell’incanto in techinicolor che dipinge la volta stellata, davvero un’emozione pazzesca!
Ma questa è una delle tante possibilità. Si può partecipare a un tour in motoslitta nei candidi boschi incantati oppure fare un safari con gli husky e prendere confidenza con questi bellissimi animali. I più avventurosi possono dedicarsi allo sci di fondo o partecipare a trekking guidati con le racchette da neve fra le foreste innevate per poi fermarsi intorno al fuoco come fanno i finlandesi, gustando salsicce alla brace con succo di mirtillo.
I più intrepidi, invece, dopo aver passeggiato su un lago ghiacciato, possono immergersi in un punto balneabile del lago, magari alternando l’immersione con una sauna, anche questa è una sana abitudine finlandese.
Come vedete tutte attività che si possono provare in varie parti della Finlandia, non solo in Lapponia. Io sono stata con le Travel Blogger Italiane a Vuokatti, una destinazione emergente al confine della regione dei grandi laghi e sono rimasta davvero affascinata dalla bellezza del luogo.
In un  viaggio in Finlandia non si può tralasciare la capitale Helsinki, una città nordica diversa da altre visitate come Copenaghen e Stoccolma, ma ugualmente interessante. Tra le costruzioni in vetro e cemento spuntano chiese luterane e cattoliche e le cupole bianche e dorate di quelle ortodosse. Le contaminazioni russe sono sicuramente molto evidenti, ma la città è vivace e ricca di monumenti interessanti. Non è comunque una città molto grande e le varie attrazioni sono piuttosto vicine per cui anche con poco tempo si riesce a visitarla. L’aeroporto più è vicino alla città e in poco tempo si raggiunge il centro.
Ecco, la Finlandia è davvero un viaggio perfetto fa fare in inverno per immergersi in queste atmosfere ovattate, ma anche in estate, con una natura così prorompente, è sicuramente una meta rilassante con tutto il suo verde dei boschi e l’azzurro dei laghi.

 

La Lapponia svedese e la magia dell’inverno

Cristina Avancini – Folletti in Viaggio

Parlando di viaggi nel Grande Nord non può mancare la Lapponia, una terra immensa e glaciale che prende 3 stati e va assaporata a piccole dosi. Visitarla è come bere un tè bollente, bisogna aspettare che si raffreddi e sorseggiarlo poco a poco. Per questo ci sono stata più volte, per esplorare terre diverse, aspre e inospitali, tutte con il comune denominatore del freddo.
Sì perché questa regione va visitata nel suo massimo splendore: l’inverno lappone. Quello che ti avvolge con la Blue light, la luce blu che attraversa i boschi innevati e li rende candidi come cotone, ma bui come la notte. La luce che fa brillare la neve a cristalli sul pelo degli husky in corsa e dei cavalli islandesi del grande nord.
Un inverno freddo che arriva molti gradi sotto lo zero e che se non lo conosci ti può far male. Un freddo secco che si insinua gradualmente nelle ossa e non si fa percepire finché non sei allo stremo delle forze. Ma un inverno pur sempre magico per scoprire queste terre in slitta e motoslitta, per osservare l’aurora boreale danzare nel cielo stellato e per vedere gli animali del bosco nel loro habitat naturale.
La parte della Lapponia più magica, a mio avviso, è quella svedese che spazia tra Kiruna e Abisko. Distese di neve senza fine tra boschi innevati e falò da accendere per scaldarsi. La Lapponia è contatto con i suoi abitanti che, in questa zona, sono disponibili ad accogliervi a braccia aperte, nelle loro kote (tende tipiche) per una tazza di zuppa fatta con le poche cose che riescono a coltivare o acquistare. Intraprendere un viaggio verso queste destinazioni vi farà riflettere sull’ostilità della vita, sul duro lavoro di chi ci abita ed è soggetto a seguire le dure regole della natura invernale.
Sul mio blog ho spiegato come organizzare un viaggio in Lapponia Svedese, ma oltre ad organizzarlo dovrete viverlo. Per questo vi consiglio di fare un’escursione tra le foreste di Puoltas con gli icelandic horses, questi cavalli enormi dalla folta criniera capaci di camminare tra la neve per ore. Avvisterete animali come renne e volpi e i vostri occhi si riempiranno di meraviglia. Allo stesso modo prendete parte ad una gita in motoslitta che attraversa il lago ghiacciato di Kiruna e le sue sponde per godere della meravigliosa aurora boreale e poi riscaldarvi davanti ad un falò.
Non sarebbe Lapponia senza i cani huskies che ci fanno correre sulle slitte tra i boschi e qualche attività sportiva come le ciaspolate al chiaro di luna o lo sci.
Una meta che vi consiglio di esplorare prima o poi con il cuore pieno di emozione!

 

Islanda, la terra del ghiaccio e del fuoco

Rossella TrupianoFamily Planet

Fare un viaggio in Islanda è assolutamente una di quelle cose da fare una volta nella vita. È una terra incredibile, dove la natura è la padrona assoluta. Il panorama cambia rapidamente e potreste passare tra un tornante e l’altro da paesaggi verdeggianti e cascate, a piane desertiche da cui fuoriescono geyser. O ancora da iceberg a distese laviche e vulcani. Questi ultimi sono davvero tanti e ancora attivi!
In Islanda sono anche presenti numerosi ghiacciai che occupano oltre il 15% del territorio del paese: motivo per cui è stata soprannominata la terra del ghiaccio e del fuoco.
A chi visita l’Islanda, ma ha poco tempo a disposizione, viene consigliato di vedere il cosiddetto “Golden Circle”, il Circolo d’Oro. Chiaramente è un percorso piuttosto turistico in quanto è possibile farlo anche in giornata partendo da Reykjavik.
Si tratta di un itinerario di circa 250 chilometri che tocca tre dei maggiori punti d’interesse dell’isola: il Parco Nazionale di Thingvellir, i geyser di Haukaladur e la cascata Gullfoss.
Il Parco Nazionale di Thingvellir è importante per la storia dell’Islanda, infatti è qui che nel 930 venne fondato uno dei primi parlamenti del mondo (dall’islandese “Þing“, parlamento e “vellir“, pianura). Ma qui potrete anche ammirare le faglie che testimoniano il fenomeno naturale della deriva dei continenti.
Seconda tappa del Golden Circle è la zona geotermica di Haukaladur, dove si trovano due famosissimi geyser: Geysir e Strokkur. Geysir è il più grande geyser d’Islanda e il più famoso al mondo. I suoi getti arrivano fino a 80 metri d’altezza ma, purtroppo, oggi non erutta quasi più per colpa di alcuni turisti irresponsabili che hanno gettato diverse pietre al suo interno. Strokkur invece, è più piccolo, ma molto attivo e i suoi getti arrivano anche a 30 metri d’altezza. Erutta ogni 5-8 minuti circa.
A pochi minuti di macchina da qui, arriverete a Gullfoss, la cascata d’Oro. La cascata nasce dal grande fiume Hvítá che improvvisamente scompare nella terra, producendo una fitta nebbia e spesso grandi arcobaleni colorati. È stato allestito un percorso di passerelle per poter ammirare una delle attrazioni più popolari d’ Islanda.
A nostro parere l’ideale è considerare almeno 10 giorni per un viaggio in Islanda, per poter fare un giro completo dell’isola ed esplorarla in tutto il suo splendore. Le attrazioni da non perdere sarebbero tantissime e citiamo le principali seguendo un ideale percorso lungo il “ring”.
A sud Jökulsárlón, una laguna glaciale in cui gli iceberg galleggiano alla deriva, e Vík í Mýrdal e la sua spiaggia nera Reynisfjarae con colossali formazioni basaltiche.
Proseguendo verso est, la cittadina di Seyðisfjörður, situata fra le montagne e sulle sponde di uno dei fiordi più belli di tutta l’Islanda. La sua chiesetta azzurra è una delle più fotografate del paese.
A nord da non perdere sono Húsavík, il luogo migliore per l’avvistamento delle balene con tour in barca, e Goðafoss, la “cascata degli dei”, una delle più pittoresche del paese.
Incredibilmente affascinanti anche i fiordi occidentali con le scogliere di Látrabjarg, punto perfetto per vedere le famose pulcinelle di mare.

 

Norvegia, on the road da Bergen a Capo Nord

Antonella MaiocchiI viaggi dell’Anto

Il Grande Nord mi ha conquistato in estate. La luce intensa delle giornate che sembrano infinite ha reso i paesaggi magici e ammalianti. Non ricordo neppure che facesse freddo tanto era bello stare all’aperto.
Abbiamo deciso di arrivare fino a Capo Nord, alla punta dell’Europa, con un viaggio on the road in molte tappe. In questo modo abbiamo assaporato il cambio di clima e di paesaggio che annunciano la latitudine estrema.
Capo Nord è una meta psicologica, arrivarci significa raggiungere un traguardo, spesso superare un limite. Nel nostro caso è stato il punto di arrivo di un lungo viaggio alla scoperta della costa norvegese. Un itinerario entusiasmante, ricco di sorprese e di emozioni forti.
Dopo aver attraversato la Germania e la Danimarca ci siamo imbarcati al porto di Hirtshals sul traghetto per Bergen.
L’arrivo nel fiordo è lento e spettacolare e la città molto pittoresca, con gli storici magazzini in legno dalle facciate colorate. Un paio di giorni e poi di nuovo verso il Gerangerfjord. Qui il mare entra profondamente nella terraferma: la barca si infila nei  passaggi stretti fra le montagne e le altissime cascate che sono la vera essenza della Norvegia.
La bussola è sempre puntata a Nord mentre percorriamo strade straordinariamente panoramiche fatte di ponti avveniristici e stretti tornanti. Il paesaggio inizia a mutare, la vegetazione si dirada, i centri abitati si fanno più distanti. Trondheim è forse l’ultima vera città e merita senza dubbio una sosta.
Su uno dei tanti traghetti solitari che collegano le sponde opposte dei fiordi, attraversiamo il Circolo Polare Artico. Il cielo è terso, l’aria gelida e l’atmosfera surreale: siamo entrati ufficialmente nel Grande Nord.
A Bǿdo, punto di imbarco per le isole Lofoten, il sole non tramonta più e a mezzanotte siamo sulla banchina del porto a mangiare salmone.
Dopo alcuni giorni sulle isole, affrontiamo le contee più settentrionali della Norvegia. Ci perdiamo nei vasti orizzonti degli altopiani, ci emozioniamo al primo incontro con le renne. Le solitarie casette rosse dei pescatori sono ormai una costante.
Infine, arriviamo ad Honningsvag, ultima tappa prima di Capo Nord. È una bellissima serata e imbocchiamo decisi la strada che porta a Capo Nord per ammirare proprio dal suo promontorio il sole di mezzanotte. L’emozione che ci accompagna è indescrivibile e quando ci troviamo sotto al famoso globo di ferro e la bussola segna 71°10’21’’ ci sentiamo sul tetto del mondo. L’aria è gelida e il sole una palla dorata che scende dolcemente verso l’orizzonte per sfiorarlo e risalire immediatamente. Un tramonto infinito che colora il cielo e ammalia l’anima.

 

Viaggio slow nell’arcipelago delle Lofoten

Federica – Ti chiamo quando torno

Le isole dell’arcipelago delle Lofoten sono un piccolo paradiso naturale nell’estremo nord della Norvegia, oltre il Circolo Polare Artico.
Sono una destinazione che consiglio a chiunque si avventuri per la prima volta a queste latitudini perché sono “facili”.
Fredde, ma non freddissime; poco abitate, ma ben civilizzate e dotate di servizi; selvagge e incontaminate, ma ben organizzate a livello turistico; sconfinate, ma a misura d’uomo.
Le Lofoten andrebbero visitate in tutte le stagioni perché ognuna regala emozioni ed esperienze diverse.
Io ci sono stata a marzo, verso la fine dell’inverno più rigido e buio, un periodo perfetto per assaporare la magia della neve che imbianca ogni cosa e ghiaccia gli specchi d’acqua che si insinuano tra la terra, ammirare le aurore boreali che danzano nel cielo e assistere allo spettacolo (un po’ macabro e puzzolente) degli stoccafissi appesi ai graticci.
In estate, invece, tutto cambia. Le temperature si fanno più miti, il bianco della neve lascia il posto al verde intenso della vegetazione e il sole di mezzanotte vi accompagnerà per la gran parte del tempo.
Solitamente le Lofoten vengono inserite come tappa di appena 2 o 3 giorni all’interno di itinerari più lunghi in Norvegia, che spesso arrivano fino a Capo Nord. Io, però, vi consiglio un viaggio slow di almeno 5 o 6 giorni, durante il quale queste magiche isolette siano le uniche protagoniste. Le cose da fare e vedere sono davvero moltissime e non rischierete certo di annoiarvi!
La natura qui è la regina indiscussa e saprà incantarvi. Spiagge caraibiche lambite da un mare azzurrissimo in cui surfare, ripide montagne a picco sull’oceano dove sbizzarrirsi con emozionanti trekking e scalate (come quella alla mitica Svolværgeita); magnifici fiordi in cui avventurarsi in gommone o in barca alla ricerca delle aquile di mare; divertenti battute di pesca o passeggiate a cavallo circondati da straordinari paesaggi.
Incantevoli e pittoreschi anche i villaggi che punteggiano le isole. Henningsvær, Kabelvåg, Nusfjord, Reine, Hamnøy, Moskenes e Å sono solo alcuni dei villaggi in cui vi suggerisco di sostare. Passeggiare tra le tipiche case in legno, fermarsi nei piccoli negozi, bere un tè caldo nei graziosi locali affacciati sul mare o gustare il delizioso skrei norvegese in un accogliente ristorantino sarà davvero bellissimo!
Non mancano anche i musei che raccontano la storia e la vita di queste isole: dal Museo dello Stoccafisso a quello di Vichinghi, passando per quello delle bambole, avrete l’imbarazzo della scelta!
Per rendere ancor più indimenticabile il vostro viaggio alle Lofoten vi suggerisco di soggiornare in un rorbu, le tipiche casette rosse in cui soggiornavano i pescatori durante le stagione della pesca. Dormire sull’acqua, con le onde e il vento a farvi da ninna nanna vi farà apprezzare ulteriormente la potenza della natura straordinaria che caratterizza le isole Lofoten.

 

Alaska: alla scoperta del grande Nord

Daniela CarazzaiViaggi in rilievo

Un viaggio in Alaska può rivelarsi un’avventura epica. Cosa c’è di più emozionante di un on the road “to the last frontier”?.
L’Alaska, lo stato più esteso degli Stati Uniti, può essere virtualmente suddiviso in due grandi aree: i territori coperti dalla rete stradale e “tutto il resto”. Se consideriamo i primi, organizzare un viaggio in Alaska non risulta poi così complicato. Al contrario, addentrarsi nelle regioni più remote può rivelarsi assai difficile e rischioso.
Qual è il periodo migliore per organizzare un viaggio in Alaska? Sebbene l’inverno possa regalare paesaggi e scenari surreali e sia più facile ammirare l’aurora boreale, questa è la stagione più difficile per viaggiare in Alaska. Al di là delle temperature proibitive, che raggiungono anche i 50 gradi sotto lo zero, le strutture ricettive sono chiuse e la maggior parte dei collegamenti via mare o aerei non sono operativi.
I mesi estivi sono decisamente i migliori per affrontare questo investimento. L’Alaska è una destinazione particolarmente costosa, ma vale ogni centesimo speso. Puoi noleggiare un’auto o un camper da Anchorage, dove probabilmente arriverai in aereo, e partire all’avventura. Quali sono le esperienze assolutamente da non perdere? Ecco qualche idea.
Il Denali National Park è una tappa obbligata. Sede dell’omonimo monte (la cima più alta del Nordamerica), si può visitare solo con escursioni guidate a bordo dei bus del parco. Tra orsi grizzly, alci e caribù. Nei pressi del centro visitatori vi sono anche alcuni percorsi di trekking da percorrere in autonomia.
Da non perdere anche la cittadina di Fairbanks e le Chena Hot Springs, le suggestive sorgenti termali della zona.
La meravigliosa penisola di Kenai, con i fiordi, i ghiacciai che tolgono il fiato (da vedere con un tour in barca), le tante escursioni nella natura selvaggia e Seward, cittadina vivace, con un bel porto.
Se invece desideri visitare la regione sud-orientale dell’Alaska, quella che dalla capitale Juneau arriva sino all’Inside Passage, al confine con il Canada, dovrai organizzarti diversamente. In questa zona non vi sono collegamenti stradali. Puoi muoverti solo con idrovolante o con i traghetti dell’Alaska Marine Highway System, a prezzi piuttosto elevati.
Una soluzione più economica, sebbene certamente meno avventurosa, è quella di prenotare una crociera, con compagnie di navigazione ben conosciute come la Royal Caribbean o la Norwegian Cruise. Con la crociera, avrai l’opportunità di navigare in mezzo a ghiacciai e fiordi disabitati e riuscirai a visitare alcune delle zone più remote del paese.
Per maggiori informazioni e per capire meglio come organizzare il viaggio, puoi leggere il mio itinerario in Alaska di tre settimane.


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