Settembre, tempo di vendemmia! 4 itinerari enogastronomici

4 itinerari enogastronomici

Settembre, tempo di vendemmia! 4 itinerari enogastronomici

Settembre tempo di vendemmia! Quattro itinerari enogastronomici in quattro regioni italiane del vino per trascorrere un weekend di passeggiate nei vigneti e golose degustazioni.


Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. Si dice così giusto?
E in effetti non c’è modo migliore per conoscere una terra e il suo popolo che sperimentarne la cucina e le eccellenze gastronomiche.
L’Italia in questo va fortissimo e di viaggi nel gusto se ne potrebbero fare all’infinito ma visto che settembre è il mese della vendemmia ho pensato di concentrarmi su un prodotto per cui siamo famosi in tutto il mondo: il vino.

Grazie all’aiuto dei miei #amicidiblog ho raccolto 4 proposte di itinerari vitivinicoli davvero interessanti, dei tour che possono essere organizzati in giornata o durante un weekend alla scoperta di vini e cantine che vi permetteranno anche di conoscere meglio le peculiarità di alcune tra le più belle regioni d’Italia.

Siete pronti a partire? Scommetto di sì ma mi raccomando: guidate con prudenza!

Unicamente logo Percorsi enogastronomici in Valle d’Aosta

Consolata Plantone
Unicamente

Vendemmia! E viene spontaneo pensare ai paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato, patrimonio UNESCO dal 2014; ma l’Italia è tutta zona vitivinicola! Tra le regioni meno conosciute, c’è la Valle d’Aosta.
Ecco il mio nuovo viaggio, per voi, alla ricerca delle cose uniche per appagare tutti i sensi.

La vista. Tra le cantine degne di nota suggerisco la Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle che vanta il vino più alto d’Europa e la produzione di spumante ad alta quota. A seguire La Crotta di Vegneron, a Chambave e La Kiuva ad Arnad, località famosa per il Lardo DOP. Per un’idea originale provate i cinque tour in bicicletta a pedalata assistita tra vigneti, castelli e cantine nella conca di Aosta.

L’udito. Gradevole il frastuono dei campanacci che sbatacchiano durante la “bataille de reines”. È una manifestazione folcloristica che si svolge ogni anno con la disputa tra due vacche di razza valdostana pezzata nera che si combattono spingendosi con le corna. Sette i Comuni in calendario che ospitano le eliminatorie. La finale ad Aosta.

Vigneti Valle D'Aosta Il tatto. La tradizione artigiana vi porta a contatto con morbidi tessuti e pizzi, con la liscia pietra ollare usata per piatti, ciotole, scatole e stufe tradizionali; e poi il vimini, il cuoio ed il ferro battuto. Ma il vero re dell’artigianato è il legno. Tappa d’obbligo i negozietti, in centro ad Aosta, per acquistare la grolla e la coppa dell’amicizia.

L’olfatto. Inconfondibile l’odore del letame (eheheh) dovuto in questi tempi alla désarpa, la discesa delle mucche dai pascoli dagli alpeggi dopo la lunga estate. Per tradizione coincide con la festa di San Michele, il 29 settembre, e si celebra in varie località tra le quali Valtournenche, nella valle del Cervino, o Cogne, nella zona del Gran Paradiso.

Il gusto. Vi consiglio un locale non propriamente “tradizionale”, ma davvero unico: il Café Restaurant “L’Amitié”, direzione e cucina a cura personale della contessa Emilia Mimma Di Bongiovanni; una nobildonna che ha vissuto in cinque continenti lavorando in diplomazia. Provetta sciatrice, alpinista, ha scalato il Cervino e alcune vette del Nepal; donna avventurosa, ha guidato la sua auto da sola nel deserto nelle prime edizioni della “Parigi-Dakar” (1978 e 1979).
Unico consiglio: prenotate con debito anticipo!

vigne innevate valle d'aosta

Immagine tratta dal sito dell’Associazione dei Viticulteurs Encaveurs

 

I vini del Parco delle Cinque Terre

Elena Del Becaro
Giorni Rubati

L’autunno, con i suoi colori è una delle stagioni che più amo per fare escursioni nella natura: c’è quell’aria malinconica, quel tepore che pian piano si assopisce, ma ancora scalda e la pace dei luoghi abbandonati dal turismo di massa.
Fra tutte le destinazioni che mi vengono in mente per questa stagione, quella che mi è più cara è rappresentata dal Parco delle Cinque Terre.

In questo periodo,  il Parco viene riconsegnato ai suoi abitanti che tornano a percorrerne i sentieri per l’attività che più ne ha determinato la fisionomia e cioè quella viti-vinicola.
Sono molti i sentieri che si possono fare per apprezzare il prodigio dei famosi vigneti terrazzati che hanno plasmato nei secoli le forme di queste colline.  Ma ovunque si vada, non si può fare a meno di pensare all’eccellenza di questi viticoltori capaci di trasformare un terreno ripido nella zona di produzione di alcuni dei vini più pregiati di Italia.

Sto parlando dello Schiacchetrà DOC, chiamato, non a caso, l’oro delle Cinque Terre, e del Cinque Terre DOC.
Il primo, è un particolarissimo passito bianco ottenuto dai vitigni Bosco, 60%; Vermentino ed Albarola, 40%. I suoi tratti organolettici sono dovuti all’essiccatura dell’uva su graticci  posizionati all’ombra. In questo modo i raggi solari non  agiscono sulla concentrazione zuccherina dell’uva.
Il secondo è un vino bianco secco e leggero ottenuto dagli stessi vitigni dello Sciacchetrà.

vitigni cinque terre Avendo un weekend a disposizione per conoscere l’area il mio consiglio è di fare base al paese di Volastra, delizioso borgo appollaiato nell’entroterra, per intraprendere il facile e panoramico sentiero 586 fino alla località Case di Pianca. Qui si costeggiano i vigneti della produzione Doc “le Coste” e si apprezzano i bellissimi terrazzamenti con i tipici “muretti a secco” che hanno fatto sì che questo paesaggio entrasse nel Patrimonio tutelato dall’Unesco.

E ricordate che, in tempo di vendemmia, potrete scorgere anche i raccoglitori sulle tipiche monorotaie che corrono su e giù dalle alture! Al ritorno, potrete concludere il percorso con una visita con degustazione all’azienda agricola Luciano Cappellini. Per il secondo giorno, vi suggerisco di recarvi nella zona di Groppo e quindi di Riomaggiore attraversando la Costa Corniolo, ultimamente recuperata con nuovi vigneti, tramite i sentieri 506c e poi  532c. Terminata l’escursione, vi consiglio di fermarvi presso la Cooperativa Agricola Cinque Terre per una visita alle cantine con degustazione.

 

 

Inguaribile viaggiatore logo Le Langhe e i suoi vini d’eccellenza

Enzo Ferrari
Inguaribile Viaggiatore

Le Langhe sono rinomate in tutto il mondo per i vini (Barolo, Barbaresco, Dolcetto d’Alba, Arneis e Barbera d’Alba.), la gastronomia unica, il formaggio ed il tartufo, in particolare i tartufi bianchi che si trovano nelle campagne intorno alle città di Alba e Asti.
Particolarmente rilevante, il 22 giugno 2014, le Langhe sono state ufficialmente incluse nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO per la bellezza dei paesaggi culturali e vinicoli della zona.
Le Langhe sono un esempio perfetto dell’interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale circostante.

Langhe paesaggio

Foto di edo lilli da Pixabay  castello

Al fine di scoprire la straordinaria bellezza delle Langhe vi consiglio di iniziare dalla città di Bra e da qui dirigersi verso sud verso La Morra, un villaggio costruito nell’era romana. Per molti secoli una grande regione viticola, un altro fatto interessante di La Morra è che era illegale tagliare una vite di Nebbiolo, con sanzioni che andavano da una multa o con una mano amputata per appendere. Visto che siamo a La Morra, possiamo approfittarne per visitare l’azienda agricola Tenuta L’illuminata per degustare i suoi ottimi vini.

La strada tortuosa continua lungo i crinali delle colline delle Langhe. Dopo aver percorso una distanza di soli 6 km, si raggiunge la città di Barolo, sede del famoso vino rosso di lunga durata chiamato Barolo DOCG, spesso considerato come il migliore vino italiano.
Qui possiamo fare una vista al WI.Mu Il museo del vino di Barolo che ha sede all’interno del castello di Falletti; finita la visita al museo possiamo fermarci a degustare dell’ottimo Barolo presso l’enoteca Regionale del Barolo sita all’interno dello stesso castello.

Borghi del Barolo

Foto di edo lilli da Pixabay  castello

Continuando a Sud, si passa per Dogliani, Belvedere Langhe e altri piccoli ma pittoreschi villaggi fino a raggiungere Murazzano, un’eccellente località turistica con splendidi punti panoramici sulle Langhe.
Da qui la direzione del percorso cambia e si possono ammirare i meravigliosi paesaggi collinari della Valle del Belbo, mentre ci si dirige verso nord verso Bossolasco. Conosciuto come “il villaggio delle rose” e chiamato anche “la perla delle Langhe”, Bossolasco è un’altra grande località turistica che merita una visita.

 

 

Itinerario per le Crete Senesi

Ludovica Giovannini
Ludovagare

Le Crete senesi: terra di verdi colli e di casali dai lunghi viali di cipressi, di C aspirate, di olio buono e di antichi poeti, la Toscana mi ha adottata da piccola e mi ha cresciuta nella quiete delle campagne dorate dal sole e degli ordinati e fruttuosi vigneti.

Paesaggio Crete senesi

Foto di irineos da Pixabay

Nel 2010 poi, grazie all’impegno dei produttori della zona delle Grance Senesi (i comuni di Rapolano Terme, Asciano, Murlo, Sovicille e Monteroni d’Arbia) è stata riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata per i vini nati sotto il segno della terra ocra di madre Siena e del Sangiovese, vitigno principale delle varie combinazioni che danno vita ai vini delle Grance.
D’altra parte gli estimi risalenti al 1200 rinvenuti negli archivi dell’Abbazia di Monte Oliveto raccontano che già da tempi immemori la produzione del vino era una delle attività principali dei coltivatori delle Crete Senesi.
I filari delle viti sono diventati un paesaggio caro ai miei occhi e non riesco a provare emozione più grande del rivivere i sapori di infanzia immersa in un tiepido tramonto settembrino tra le cantine delle Grance Senesi.

Paesaggio Crete senesi

Foto di irineos da Pixabay

Così si parte dall’anima, dall’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore nel comune di Asciano, già cantina di riferimento dal 1300, dove la regola benedettina dell’ora et labora scandisce ancora la vita monastica. Qui si produce anche olio e si coltivano farro e ceci secondo i ritmi naturali della terra, mantenendo un basso impatto ambientale.

Si prosegue poi per la Cantina Tenuta Armaiolo nel comune di Rapolano Terme, dove le produzioni di vino, olio e Cinta senese seguono ancora le nobili leggi della conduzione familiare. Gli oltre 600 ettari della Tenuta si sviluppano in zona boschiva, uliveti e vigneti, i cui frutti vengono interamente lavorati nell’antico frantoio e nella cantina all’interno della Tenuta stessa. Inoltre, gli alloggi ricavati negli antichi casali ristrutturati rispettando lo stile originario offrono grandi possibilità di riposo e riconciliazione con la natura, oltre che di vita sana e godereccia.
E ancora il Castello di Modanella, l’Azienda Montemartino, la Tenuta San Gimignanello, il Podere Alberese… non mancano certamente le possibilità di scoprire la Toscana più autentica da queste parti.


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3 Comments
  • Girovagandoconstefania
    Inserito il 07:55h, 16 Settembre Rispondi

    Conosco bene le Cinque Terre e le Langhe e sono proprio le mete ideali per itinerari enogastronomici 🙂

  • Sara C.
    Inserito il 14:15h, 09 Ottobre Rispondi

    Ciao a tutti, non dimenticatevi del Friuli! Vi aspettiamo per un “bon tai di vin”. Mandi!

    • Federica
      Inserito il 14:37h, 28 Ottobre Rispondi

      Sara, pensa che sono stata in Friuli solo una volta in occasione del matrimonio di un’amica. È stata una bellissima giornata e ricordo come fosse ieri i vini e i piatti tipici eccezionali. Solo quelli varrebbero una visita!

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